Davvero una serata squisita e
trascorsa in buona compagnia.
giusta
delicatezza, entrare nella nostra tormentata vicenda portando una visione, un
pensiero positivo necessario ed indispensabile quando il lavoro diventa una
battaglia quotidiana per la sopravvivenza.
Sapere che il “territorio” ci
sostiene, riconoscendo quello che di buono un Istituto di ricerca pubblico
negli anni ha dato in termini di nuove conoscenze, ci rincuora.
La ricerca non produce bulloni ma
conoscenza ed innovazione un bene prezioso per chiunque anche per i più miopi che non riescono a guardare al di là
del proprio naso.
Il COTIR negli anni ha ospitato
numerosissime scuole di ogni ordine e grado, effettuando percorsi formativi dai
più elementari, erogati ai deliziosi bimbi della materna che hanno potuto
toccare con mano le bellezze della natura e le potenzialità della nostra terra,
ai tirocini formativi e stage per ragazzi delle superiori e laureati.
Le competenze del COTIR, in
questi lunghi anni, sono state messe a disposizione di tutti indistintamente.
Con umiltà e fierezza i
ricercatori del COTIR hanno portato il nome di Vasto in giro per il mondo
attraverso le numerose pubblicazioni, partecipazione a congressi e tavoli di
lavoro, sia a livello nazionale che internazionale, dove il riconoscimento, per
fortuna, è dato dalla serietà e dai risultati ottenuti apprezzati in tutte le
sedi.
Diversi campi sperimentali sono
finanziati direttamente da Istituti nazionali di ricerca e dallo stesso MIUR
riconoscendo, nei fatti, le potenzialità del nostro Centro che dovrebbe essere
l’orgoglio per l’intero territorio. Abbiamo collaborato con aziende private ed
abbiamo erogato servizi di qualità (analisi di laboratorio anche attraverso
l’utilizzo della Risonanza magnetica nucleare).
Non ci siamo mai tirati indietro
di fronte a nuove opportunità, affiancando attività differenti a quelle
istituzionali di ricerca e sperimentazione.
Il territorio vastese va tutelato
soprattutto da noi che lo viviamo quotidianamente perché non amare il nostro
territorio vuol dire fare una cattiva pubblicità sminuendo le tante eccellenze
che apportano valore aggiunto e crescita.
Chiudere un Centro di Ricerca che
opera nei settori agroalimentare ed ambientale, trainanti dell’economia
regionale, sarebbe una sconfitta per tutti ma soprattutto per il nostro bel
territorio dove la parola d’ordine è “chiusura” (ospedali, tribunali, centri di
ricerca (il Mario Negri Sud eccellenza a livello mondiale è già chiuso))
lasciando la possibilità di rilancio solo in altre province, in altri territori
dove, forse, il peso politico là fa da padrone, relegandoci in questo profondo
sud d’Abruzzo nel più totale abbandono.
Come ricercatrice del COTIR sono
orgogliosa di continuare, in maniera perseverante, a lavorare in questo
difficile ambito e sentire la vicinanza di persone di spessore che ho avuto il
piacere di conoscere e che ringrazio, mi da energia per andare avanti con il
mio solito spirito battagliero che spero, nonostante tutto, di conservare nel
tempo.
Marilena Di Tullio
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