Dal 30 maggio è in edicola il numero 369 di Dylan Dog, intitolato "Graphic horror novel", scritto da Ratigher, con i disegni realizzati da Paolo Bacilieri, Montanari &Grassani.
Dopo il successo riscontrato nel novembre 2015 con "In fondo al male", numero 351 di Dylan Dog, disegnato da Alessandro Baggi, Ratigher, noto fumettista abruzzese che da alcuni anni vive con la famiglia a Vasto, torna a firmare una nuova sceneggiatura per la serie regolare della Sergio Bonelli Editore con protagonista l'indagatore dell'incubo Dylan Dog.
La trama dell'albo è molto accattivante. Il
più celebre autore di fumetti inglese si rinchiude in un bagno coperto di sangue, in fuga da una misteriosa presenza. Colto da amnesia, cerca di ricostruire gli eventi dei giorni precedenti disegnandoli sulle piastrelle delle pareti. Ricorda di aver ingaggiato Dylan Dog per indagare su una catena di omicidi. Le vittime sono tutti i collaboratori dell'artista e le modalità degli efferati delitti sono ispirati alle sue graphicnovel.
Qualche giorno prima dell'uscita del fumetto, l'autore abruzzese, attraverso il suo profilo facebook, ha messo in chiaro alcuni punti che riguardano la sua scrittura per la serie bonelliana: "Scrivo Dylan Dog tentando di raccontare, al meglio che posso, una storia di Dylan Dog. Intendo dire che lavorare alla serie regolare, per me, vuol dire lavorare sul canone bonelliano, sui suoi ritmi e per i suoi lettori. Dylan Dog è un personaggio così grande da appartenere ormai ai suoi appassionati, che, spesso, solo dopo aver letto l'albo si curano di sapere chi l'abbia realizzato. Dylan Dog è un appuntamento con un amico pericoloso, bisogna raccontare una storia che sia quanto più pericolosa possibile, ma senza mai tradire il protagonista. E bisogna raccontarlo di concerto con i disegnatori e i
curatori della testata, custodi dei tanti segreti del fumetto seriale.
Dopo il successo riscontrato nel novembre 2015 con "In fondo al male", numero 351 di Dylan Dog, disegnato da Alessandro Baggi, Ratigher, noto fumettista abruzzese che da alcuni anni vive con la famiglia a Vasto, torna a firmare una nuova sceneggiatura per la serie regolare della Sergio Bonelli Editore con protagonista l'indagatore dell'incubo Dylan Dog.
La trama dell'albo è molto accattivante. Il
più celebre autore di fumetti inglese si rinchiude in un bagno coperto di sangue, in fuga da una misteriosa presenza. Colto da amnesia, cerca di ricostruire gli eventi dei giorni precedenti disegnandoli sulle piastrelle delle pareti. Ricorda di aver ingaggiato Dylan Dog per indagare su una catena di omicidi. Le vittime sono tutti i collaboratori dell'artista e le modalità degli efferati delitti sono ispirati alle sue graphicnovel.
Qualche giorno prima dell'uscita del fumetto, l'autore abruzzese, attraverso il suo profilo facebook, ha messo in chiaro alcuni punti che riguardano la sua scrittura per la serie bonelliana: "Scrivo Dylan Dog tentando di raccontare, al meglio che posso, una storia di Dylan Dog. Intendo dire che lavorare alla serie regolare, per me, vuol dire lavorare sul canone bonelliano, sui suoi ritmi e per i suoi lettori. Dylan Dog è un personaggio così grande da appartenere ormai ai suoi appassionati, che, spesso, solo dopo aver letto l'albo si curano di sapere chi l'abbia realizzato. Dylan Dog è un appuntamento con un amico pericoloso, bisogna raccontare una storia che sia quanto più pericolosa possibile, ma senza mai tradire il protagonista. E bisogna raccontarlo di concerto con i disegnatori e i
curatori della testata, custodi dei tanti segreti del fumetto seriale.
In due parole", conclude il noto
fumettista,"non sperimento a tutto
campo, ma cerco di inserire la mia voce in una partitura rigida e solida. È
come confrontarsi con un dogma e la serie regolare è la sua chiesa, qui sta il
bello. Detto questo, in Graphic Horror Novel ci sono un sacco di stranezze, che
iniziano fin dalla prima pagina".
Ratigher,
pseudonimo di Francesco D'Erminio, nasce a Popoli nel 1978. Quando inizia
l'università a Bologna, si avvicina al mondo del fumetto underground,autopubblicando
i suoi primi fumetti. Diverse storie e illustrazioni appaiono su KR, Carmilla,
Petrolio, Fandango e Carta. Nel 2001, a Bologna, con Tuono Pettinato e J. D. Raudo,
fonda la Donna Bavosa, con la quale vengono dati alle stampe albi a fumetti e
dischi punk.
Pubblica
gran parte del materiale in riviste indipendenti come Lamette, Nervi, Monipodio,
Nixon e Inguine; in coppia con Alessandro Baronciani realizza un volume della
serie "25 disegni". Ha fatto parte del gruppo IUK, pubblicando la
serie "Vita a 3000" sulle pagine del mensile XL di Repubblica.
Nel
2007 realizza la rivista Hobby Comics per Grrrzetic e il primo free-press di
fumetti, Pic-Nic, dove ricopre il ruolo di editor.La popolarità per Ratigher
arriva nel 2011, quando pubblica sempre per Grrrzetic, il suo primo libro a
fumetti "Trama il peso di una testa
mozzata".
Nel
2014 esce "Le ragazzine stanno
perdendo il controllo. La società le teme. La fine è azzurra", opera
distribuita con il metodo Prima o mai, una modalità di distribuzione su
richiesta ideata dallo stesso Ratigher. Il fumetto vince il premio Attilio
Micheluzzi 2015.Dal marzo 2017 gli è stata affidata la direzione editoriale
della Coconino press.
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