lunedì 17 aprile 2017

QUANDO LA RICORRENZA DI SAN LEONARDO ERA GIORNO FESTIVO

I resti della Chiesa di S. Leonardo alle Porcine una decina di anni fa
di GIUSEPPE CATANIA

Lo storico Luigi Marchesani riferendosi alle CAPPELLE DI S. LEONARDO testualmente scrive: “Si legge sugli Statuti cittadini del 1503 che la ricorrenza di S. Leonardo doveva considerarsi festiva (p. 91). Parto da questa considerazione per dire che forse fino da allora sorgevano sia la Cappella di S. Leonardo alle Porcine sulla via di Lanciano, accanto alla fonte dedicata al Santo (p. 220), sia l'altra posta sul margine orientale del Piano del Castello, in via Tressegni, in prossimità di S. Michele. S. Leonardo alle Porcine era ancora esistente nel 1644 (854), ma non più nel 1742 (630) e nel 1794 (648). Nel 1742 la Cappella nel Piano del Castello, appartenente al ceto degli Scarpari, venne ricostruita (359). La frana del 1816 la squarciò, la sgangherò; non riparata in tempo, fu completamente distrutta”. 

La devozione al Santo, quindi, anche a Vasto era molto sentita. In breve questa è
la storia del Santo. San Leonardo è stato un abate francese, che visse da eremita gran parte della vita; è considerato santo da tutte le Chiese che ammettono il culto dei santi. Nel Medioevo fu uno dei santi più venerati in Europa. Leonardo nacque in Gallia da una famiglia di nobili franchi. È lo stesso re Clodoveo al quale i genitori di Leonardo sono stretti da vincoli d'amicizia a fargli da padrino la notte di Natale del 496. Della giovinezza di Leonardo non si hanno molte notizie. Si sa solamente ch'egli giovanotto rifiutò di dedicarsi alla carriera cavalleresca per seguire gli insegnamenti dell'allora arcivescovo di Reims, Remigio che lo aveva tenuto a battesimo. Il re dei Franch, Clodoveo, gli diede il privilegio, concesso già a Remigio, di liberare i prigionieri che avesse incontrato e ritenuto innocenti. E Leonardo sfruttò questa opportunità liberando un gran numero di persone ridotte in condizioni miserevoli e prive di libertà. Ebbe molti seguaci e la fama della sua santità arrivò fino al re che dopo un suo aiuto, per riconoscenza gli concesse la parte di un bosco dove Leonardo edificò un oratorio intitolato a Nostra Signora. Secondo la leggenda devozionale, fece un buco in terra che si riempì miracolosamente d'acqua dando origine ad un pozzo che venne nominato nobiliacum, in ricordo della donazione regale. La cittadina che si andò formando attorno al monastero e che inizialmente prese il nome di Noblac, quindi Noblat e oggi è chiamata Saint-Léonard-de-Noblat in onore del suo illustre fondatore. L'Oratorio con le spoglie di Leonardo divenne ben presto una famosa meta di pellegrinaggio di fedeli, tanto che, probabilmente lo stesso Pipino il breve vi si recò in pellegrinaggio. Con l'aumentare del numero dei pellegrini, si decise di erigere una chiesa più grande . La sua venerazione si diffuse anche in Italia dove la sua popolarità ebbe un impulso anche grazie ai Normanni che ne introdussero il culto. San Leonardo divenne così uno dei santi più popolari nell'Europa medioevale.

La cappella di San Leonardo alle Porcine: se ne ha notizia fin dal 1503, data, della emanazione degli Statuti sui Regolamenti Comunali di Vasto (Libro I, cap.II De Festivitatibus Celebrandis). "Si comanda guardare tra le altre feste quelle di S.Onofrio, S. Rocco, S. Salvatore, S.Leonardo, S. Tommaso d’Aquino, S.Nicola. Tolentino....(Luigi Marchesani-Storia di Vasto). La cappella era situata lungo la strada che conduceva a Lanciano, nei pressi di una sorgente d'acqua freschissima, chiamata, appunto San Leonardo, che una volta veniva raccolta in una vasca. Nei pressi della Cappella, allietata da una ombrosa selva, erano anche alcune grotte scavate nel tufo che venivano adoperate come rifugio dai pastori che vi transitavano. La cappella di S.Leonardo, come ricorda il Marchesani, si reggeva nel 1644 (ne fa menzione anche il Viti); secondo il censimento dei luoghi pii di Vasto del 1742 non veniva più compresa tra le rendite delle chiese, fino a che apprendiamo della sua privatizzazione nel rogito del Notar Romano Del Greco del 15 novembre 1794. E' curiosa la circostanza che, nei pressi della Cappella, di San Leonardo, e non per coincidenza, esistesse una sorgente d'acqua, ancora oggi fluente, di cui non si trova la vena originaria, che scorre continua ed alimenta una peschiera che i contadini fino a pochi anni addietro, adoperavano per la pulizia degli ortaggi. Resti della Chiesa di San Leonardo, una decina di anni fa. La "peschiera" peraltro, costituisce l'intero spazio della originale cappella che aveva l'ingresso ad oriente, di cui rimane, nella parte opposta, una traccia dell'abside concava con due finestrelle a tutto sesto. La collocazione sul tracciato della, strada che portava, a Lanciano, seguendo l'itinerario tratturale verso la Puglia, avvalora la circostanza che la Cappella di San Leonardo alle Porcine, rappresentava una tappa, quasi una sosta programmata per i Pellegrini che si recavano a Siponto e a San Michele del Gargano, trovando ristoro e acqua fresca per rinfrancare le forze debilitate dal lungo viaggio a piedi e per rinsaldare la fede e la speranza nella religione di Cristo, attraverso gli insegnamenti spirituali degli eremiti che qui vivevano nella serena beatitudine dei luoghi.
 GIUSEPPE CATANIA

Nessun commento: