di Angelo Del Moro
Molti italiani sono cresciuti nella Monarchia e nella Repubblica, nel boom economico, nella nascita dell'Europa, nell'Italia imperialista, hanno vissuto la storia di un Paese e sono in grado di raccontarne il bene ed il male: possono giudicare, possono esprimere la loro opinione. La loro esperienza è tale da giustificare i giovani che fuggono dal loro Paese perché non vedono più il futuro e neppure il presente. Gli altri non possono fuggire perché la loro età li costringe a rimanere, ma non rinunciano a combattere per tutti, in un Paese ostile che non li considera più cittadini
ma semplicemente sudditi. Combattono contro un Fisco opprimente, una burocrazia assurda, balzelli che non rispondono a nessuna logica se non quella del "Qui comando io", leggi insensate e mille difficoltà quotidiane, nell'età in cui dovrebbero avere solo serenità e certezze. Molti italiani ricorderanno che le mire imperiali del fascismo si basavano sull'alleanza con i jihadisti . Furono sancite con il dono al Duce della spada dell'Islam, come ricordano Ciancarlo Mazzuca e Gianmarco Walch, in un libro intitolato "Mussolini e i musulmani. Quando l'Islam era amico dell'Italia" (Mondadori, pp. 150, euro 19). Ne consegue che le radici della nostra politica a favore della Mezzaluna risale al regime fascista. Quindi se l'Italia oggi è filomusulmana la colpa è del Duce.
Vasto. 19. 03. 2017
Nessun commento:
Posta un commento