di LINO SPADACCINI
Volete
avere un figlio maschio? Seguite i consigli del vastese Giuseppe Nicola Romani.
Ancora
oggi è diffusa la frase beneaugurale "Auguri e figli maschi": l'origine
è dovuta al fatto che i figli maschi portavano avanti la famiglia ed il
cognome; inoltre, erano una forza lavoro sicura che avrebbero aiutato al
sostentamento delle famiglie numerose. Le femmine, al contrario, in passato non
lavoravano, risultando così
poco utili ai guadagni familiari e una bocca in più
da sfamare.
La
scienza ci insegna che a "decidere" se sarà concepito un maschietto o
una femminuccia è il papà, in quanto è il tipo di cromosoma dello spermatozoo a
determinare il sesso del feto. Sia la cellula sessuale femminile sia quella
maschile sono dotate, infatti, di 23 cromosomi che, unendosi, formano il Dna
(cioè il patrimonio genetico) del bimbo e ne stabiliscono non solo i caratteri
(come altezza, forma del viso, colore degli occhi), ma anche il sesso.
Molto
discussa è invece la questione relativa al fatto se si possa influenzare o meno
il sesso del feto attraverso una dieta particolare. Secondo alcuni, mangiare
alimenti ricchi di potassio o di sodio, favorirebbe il concepimento dei maschi,
evitarli o mangiare vegetariano, favorirebbe il concepimento delle femminucce.
Anche la luna potrebbe determinare il sesso: avere rapporti quando c'è la Luna
piena o crescente favorisce il concepimento delle femmine, mentre con la Luna
nuova o calante i maschi.
Ci
sono ancora altre teorie legate alla fisicità della coppia, al calendario
cinese oppure alla civiltà Maya, ma niente in confronto al metodo infallibile
del vastese Giuseppe Nicola Romani, elaborato nella seconda metà dell'Ottocento
sulla propria esperienza famigliare.
Fratello
dell'illustre omeopata Francesco Romani, Giuseppe Nicola il 17 aprile del 1867,
all'età di 68 anni,scrive "Ragionamento sulla nascita degli uomini",
pubblicato quattro anni più tardi per i tipi della Tipografia di Domenico
Masciangelo di Vasto.
Nello
specifico, l'autore si sofferma sulla posizione che l'uomo deve assumere a
letto se vuole avere un figlio maschio: "Si vuole far vedere ciò che riguarda al matrimonio, ovvero alla
posizione di cui l'uomo servir si deve allorché trovasi in letto per avere il
figlio maschio, mettendosi al lato suo destro dell'uomo nel momento del
piacere, dopo del quale immantinente la moglie deve situarsi al lato destro
voltando le spalle al marito, e rimanere in questa guisa durante la notte".
Naturalmente, spiega l'autore, se l'uomo e la donna "dopo aver fatto tre o quattro figli maschi, bramassero di fare una
femmina", devono sistemarsi al contrario, cioè la moglie alla sinistra
del marito e dopo l'accoppiamento, la moglie dovrà rimanere sul lato sinistro,
alle spalle del marito, per tutta la notte.
Sembrano
teorie strane, ma in realtà Giuseppe Nicola Romani le ha studiate e applicate
durante la sua vita coniugale. Sposato a vent'anni, dalla prima moglie ebbe il
primogenito Michelangelo. La posizione assunta a letto era quella giusta, anche
se del tutto casuale, con la moglie verso il suo braccio destro. Per maggiore
comodità della moglie, che doveva allattare il neonato, il Romani si spostò sul
lato apposto. I risultati si videro subito: nacque una bella fanciulla a cui
venne dato il nome Giovannina, e, poco dopo, la terzogenita Cleonice. A causa
delle complicazioni del parto la moglie morì, rimanendo vedovo all'età di 24
anni con tre figli da accudire.
Dietro
consiglio dei parenti fu "costretto" a sposare la sorella della prima
moglie. Ma la musica non cambiò anche perché la posizione al letto era
"sbagliata": così nacquero prima Elena e poco dopo Leonilda, gettando
nello sconforto il povero Romani, sempre più convinto di essere stato colpito
da una punizione divina."Mi recai in
un villaggio poco lungi dal luogo natale onde allontanare quell'idea ch'era
circondata da una certa follia che non mi faceva vivere affatto tranquillo pel
gran dolore che sentiva nell'animo mio". Ma quei momenti di
riflessioni furono utili. Il Romani ripercorsi mentalmente tutte le gravidanze
e gli tornò in mente che dopo il concepimento di Michelangelo aveva cambiato la
posizione nel letto.
Tornato
la sera stessa a casa, costrinse la moglie a spostarsi alla sua destra. Dopo
nove mesi nacque un bellissimo fanciullo a cui venne imposto il nome di Luigi.
Seguì una gran festa in famiglia "non
tanto per essere nato detto fanciullo", spiega l'autore del volumetto,
"ma sibbene per avere io quasi
indovinato il segreto in parola". Adesso ci voleva la prova del nove
sulla sua teoria e costrinse nuovamente la moglie a passare alla sua sinistra.
Dopo nove mesi nacque Rita. Bene, le cose precedevano come previsto. Cambiò
nuovamente posizione nel letto e nacquero Stanislao, Errico e Raffaele. Con la nascita
del decimo figlio, e dopo aver definitivamente testato la sua scienza, decise
che era arrivato il momento di smettere di avere altri figli.
Oltre
alla propria famiglia, il Romani poté constatare il risultato della sua teoria
su altre coppie ed anche su suo figlio Luigi. "Avendo ammogliato uno dei miei figli chiamato Luigi", spiega
l'autore, "e prima di principiare a
dormire in letto con la moglie, gl'insegnai il modo come doveva regolarsi,
dimodochè diede con ciò alla luce tre figli maschi".
Dispensò
consigli anche a nipoti, parenti, amici e anche a forestieri "i quali se prima avevano delle figlie
femmine, e viceversa oggi, la qual cosa fa vedere chiaramente essere questa la
maniera per avere dei figli maschi sempre però col volere di Dio, che senza di
esso nulla può creare…".
E
conclude con un ulteriore chiarimento: "Quando il marito e la moglie pongonsi sul letto, la moglie al braccio
destro del marito, e quest'ultimo al braccio sinistro della moglie per avere
quel piacere che certamente comprenderete, che dopo di ciò la moglie al momento
occuperà il posto alla destra del marito, e riposi al fianco destro, perché
quel seme che lascia il marito dentro alla natura della moglie rimane nella
tromba a destra se deve fare maschio, se poi la moglie si situerà al braccio
sinistro del marito, e questi al braccio diritto della moglie, indi si uniranno
per avere il piacere, che dopo aver terminato la moglie si metterà subito al
posto di sinistra del marito, e riposi al fianco sinistro, perché il seme che
lascia il marito dentro la natura della moglie rimane nella tromba di sinistra
allorché vorrà fare femmina".
Speriamo
che gl'insegnamenti del Romani siano chiari e, chissà, utili per quelle coppie
che vogliono avere un maschietto oppure una femminuccia. Nel passato molti
hanno beneficiato delle sue consulenze. Infatti, in una nota a margine del
volumetto, l'autore si dichiarava disponibile ad ulteriori chiarimenti ed anche
a un corso di lezioni: "Chiunque non
intendesse chiaramente quanto di sopra si è detto, potrà portarsi dall'autore,
il quale fin da questo momento si erigge a Professore della sua esposta
scienza, e se la persona fosse un forestiero che non potesse recarsi a Vasto,
darà all'autore i mezzi pel viaggio ed il trattamento franco, e costui in un
corso di lezioni ammaestrerà chi voglia profittarne".
Lino
Spadaccini
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