lunedì 14 novembre 2016

Costantino Felice per il SI' : "Attenzione! Se perde Renzi finirà il centrosinistra in Italia e in Europa"

Prof. Costantino Felice
SCONCERTATO PER L'IMMOBILISMO DEL "SUO" PD A LIVELLO LOCALE

La scorsa settimana Costantino Felice, storico e docente dell'Università D'Annunzio, esponente della sinistra vastese, in una lucida analisi di alto profilo ha lanciato l'ennesimo allarme sulle "conseguenze catastrofiche" sulla eventuale sconfitta sul referendum.
Ecco cosa ha detto tra l'altro il prof. Felice: "Lo sanno tutti (se si è intellettualmente onesti): dopo questo referendum nulla resterà più come prima.(...) La sconfitta di Renzi, che è capo del governo ma anche segretario del Partito Democratico, segnerebbe la fine del centro-sinistra nel suo insieme, della socialdemocrazia nelle sue molteplici varianti, non soltanto in Italia, ma anche in Europa, aprendo i residui argini di difesa alle malsane e torbide onde del populismo, del qualunquismo e dell’antipolitica. Altro che
“idee e proposte per cambiare l’Italia” (la solita sindrome bertinottiana che vorrebbe “rifondare” il mondo facendo poi di fatto il gioco della destra)! In un contesto politico così gravido di rischi per il nostro futuro non c’è posto per l’ignavia e l’indifferenza. La fine del governo Renzi non porterebbe a un nuovo governo di centro-sinistra: al contrario spianerebbe solo la strada ai vari Salvini e Grillo, con tutti gli infausti scenari che si possono immaginare"

Costantino Felice però è anche sconcertato per l'immobilismo del "suo" PD a livello locale. "Questo discorso vale, nel nostro piccolo, anche per Vasto e per l’Abruzzo", aggiunge. "Se viene sconfitto Renzi, sicuramente finirà in rovina anche la sinistra vastese e abruzzese. Perché allora non ci si impegna nella campagna referendaria per il Sì? A Vasto, come in Abruzzo, risultano costituiti due comitati per il Sì. È mai possibile che, specie da parte di quello che si autodefinisce “Sinistra per il Sì”, non ci si preoccupi di promuovere alcuna iniziativa!? Voglio cogliere anche l’occasione, essendo io iscritto al Partito Democratico, per esprimere il mio sconcerto, la mia profonda amarezza, di fronte all’assordante silenzio del “mio” partito nel suo insieme non soltanto sul referendum costituzionale, ma anche sulla situazione politica locale. Ci sono state a Vasto le elezioni amministrative con la vittoria risicata del centro-sinistra, ci sono stati mutamenti nei vertici del partito, commissariamenti vari, ecc., eppure non ci si premura di indire una qualche assembra degli iscritti per farli discutere e partecipare ai processi decisionali. Neanche una email almeno per avvertire di certi provvedimenti. Ma come è possibile? Quale concezione si ha della democrazia interna al partito? Ci vorrebbe, quantomeno, più rispetto per chi ha ancora voglia di impegnarsi con passione e senso civico".
 COSTANTINO FELICE

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