martedì 4 ottobre 2016

Il turismo cittadino ... in versi

IL TURISMO CITTADINO

II turismo cittadino
già si sa è in declino.
I turisti forestieri
per lo più non stranieri
e pretendono gli svaghi 
adeguati a quel che paghi, 
ma rifuggono i frastuoni 
dei locali fracassoni, 
ristobar e pizzerie
 sistemati per le vie
a lanciare fino al cielo
esalanti come velo
di odori puzzolenti
sì nocivi ai residenti.
E che dir degli avventori
 che s'attardan al di fuori 
dei locali con bevande
quasi fosse gusto grande
dar spettacolo alla gente
trafugar da impertinente
la bevanda che fa rima
e bevendo più di prima
viene data al bevitore
quasi fosse un liquore
che in estasi lo manda
segno che la sua bevanda
ha il potere di mandare
in un mondo da sognare,
pur sapendo che,alla fine, 
si rimane sulle spine
che trafiggono il cuore
e la borsa a tutte l'ore. 

Giuseppe Catania

1 commento:

Unknown ha detto...

Certo il problema segnalato esiste, la responsabilità a chi attribuirla? A chi non vigila o alla maleducazione degli esercizi e avventori? Purtroppo c’è anche una non molto celata protesta: ” quando se ne vanno sti furastire”, come se possiamo permetterci di fare a meno il denaro fresco che portano. Si, perché per molti questi introiti vanno solo nelle tasche di pochi e non coinvolgono l’economia della città. Una visione che non va oltre il proprio naso.
Questo si riverbera anche nella mancata pubblicità fuori dal perimetro cittadino degli spettacoli che sono organizzati. La domanda, che nasce spontanea, è: ma l’economia locale su che si deve basare?
Vasto,