Al tavolo i relatori Rastelli e Catania (foto Giordano Gallo) |
Nel 450° anniversario dell'assalto dei pirati turchi a Vasto,su iniziativa della Società Vastese di Storia Patria Luigi Marchesani, nel contesto delle
manifestazioni storico-culturali dell'Associazione Vigili del Fuoco in congedo,di cui è presidente Antonio Ottaviano, nella sede della Torre Diomede del Moro, si è svolta la conferenza sul tema "Vasto,1° agosto 1566 - Scorreria Turca".
Relatori il giornalista Giuseppe Catania e il Generale (r) Gianfranco Rastelli.
Quel giorno, ha ricordato Giuseppe Catania,100 galee turche, al comando del pirata Pialy Pascià, sbarcarono uomini armati nei pressi di Punta Penna, lungo la scogliera, fino alla marina di Vasto, per poi raggiungere Termoli.
Gli invasori distruggevano, incendiando e saccheggiando ovunque, catturando gente per essere deportati come schiavi.
I turchi, lungo il fiume Sinello raggiungevano Monteodorisio, ripiegando verso Vasto, entrando in città incendiando il convento di Sant'Agostino (oggi Cattedrale di San Giuseppe),le chiese di Santa Maria in Valle e di Santa Lucia; assediano palazzo d'Avalos ma vengono respinti, evitando anche il sistema difensivo costituito dalle torri e delle mura fortificate, facendo razzie nei territori sottostanti dove erano gli orti sotto il Muro delle Lame e della balza di San Michele.
Ben più complessa ed articolata la relazione svolta dal Generale Gianfranco Rastelli che ha inquadrato il suo intervento sui sistemi tecnici delle operazioni belliche nell'Adriatico e sulle strategie militari che i condottieri italiani e spagnuoli adottavano per contrastare i turchi, nel ricordo anche di scrittori e storici dell'epoca, come il diario di Fra Serafino Razzi che descrive momenti di grande spavento per le genti dell'Abruzzo e dello storico molisano Tria che, nelle sue dettagliate esposizioni, riferisce, con appropriati e fedeli ricordi quanto i turchi hanno compiuto e quanto le difese predisposte dalle popolazioni dell'Abruzzo e del Molise hanno predisposto per frenare e rigettare le orde barbariche.
Nella sua dettagliata esposizione il generale Rastelli, vvalendosi anche di proiezioni illustrative, ha saputo rappresentare le strategie, adottate dall'una e dall'altra parte, che, in altre vicende hanno rappresentato momenti ora lieti ora luttuosi, avvenuti durante l'invasione dei turchi che, sebbene si hanno notizie frammentarie, è possibile stabilire, con certezza,gli avvenimenti quanto mai luttuosi per le popolazioni rivierasche dell'Abruzzo vastese e del Molise, vittime e spesso protagoniste di episodi caratterizzati da eroici comportamenti e che oggi costituiscono momenti appartenenti alla storia locale.
(Giuseppe Catania)
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