Ludovica Cieri consigliere M5S |
Le Bugie del PD e l’isteria politica del centrodestra. Cronaca di una giornata nel primo Consiglio Comunale dell’era Menna-Lapenna.
Che il Centrodestra non ne azzecchi più una da tempo, è cosa nota; che quello locale sia in perfetta linea con quello nazionale, con una ancora più spiccata tendenza all’autodistruzione, crediamo sia ormai palese a tutti.
Per settimane il PD locale, cercando di capire se mantenere fede o meno a quella che era stata la promessa preelettorale di offrire la Presidenza del Consiglio a Ludovica Cieri, mirata a raccogliere i consensi che nella prima elezione erano andati al M5S, stava provando, in modi non consoni e preventivamente, a ricevere una risposta riguardo all’accettazione o meno da parte dell’interessata. Risposta che avrebbe permesso alla maggioranza di fare i propri conti sul se offrire o meno la Presidenza alla Cieri. Risposta che naturalmente, da parte nostra, non c’è stata.
Volevamo portare la maggioranza alla votazione di quella carica per dimostrare alla cittadinanza che la finta apertura palesata in campagna elettorale era proprio questo, cioè finta. Non avrebbero mai votato Ludovica Cieri, a meno che non avessero avuto certezza del suo rifiuto. La carica della Presidenza gli era necessaria come il pane per accontentare qualcuno dei “grandi vecchi” rimasti fuori alla distribuzione degli incarichi, nonostante i risultati elettorali.
Non avendo contezza preventiva di un diniego della Cieri in tal senso, il PD non se l’è sentita di “rischiare” la Presidenza offrendola al M5S. E di lì, proprio per cercare di rabbonire il M5S, che invece immaginava perfettamente cosa sarebbe accaduto, il Sindaco Menna si è subito dato un gran da fare per sciorinare una serie di bugie al fine di calmare l’ira, che loro ritenevano si potesse scatenare di lì a poco, ad opera del MoVimento, una volta appresa la notizia della mancata candidatura della Cieri alla Presidenza.
A precedere ed a seguire la votazione, il Sindaco Menna ha messo in piedi una assoluta farsa tanto più comica perché le cose affermate risultavano clamorose in quanto assolutamente non supportate da nulla.
Il Sindaco, nell’ordine è riuscito a formulare le seguenti panzane:
1) Promettere la Presidenza della Commissione Vigilanza al M5S. Incarico fuori dalle competenze della maggioranza e del Sindaco stesso, perché per statuto la stessa è votata esclusivamente dalla minoranza;
2) Inventare letteralmente una delega alla Smart City imbastita al momento, da affidare al M5S ma della quale mai nessuno aveva parlato ed alla quale il MoVimento è assolutamente disinteressato, in quanto riteniamo che incarichi e deleghe appartengano alla maggioranza. Il MoVimento 5 Stelle è all’opposizione per questa legislatura lì intende rimanere;
3) Parlare delle grandi opere che questa Amministrazione metterà in piedi, su ognuna delle quali la competenza del Comune è nulla o quasi, ovvero nell’ordine :
- il nuovo Ospedale
- la variante della Statale 16
- l’ampliamento del porto
Rimarranno nella storia della città gli sguardi tra il nuovo ed il vecchio Sindaco dopo la mozione d’ordine del Consigliere Desiati e gli interminabili trenta secondi di silenzio che ad essa sono succeduti senza che Menna prendesse la parola.
L’apoteosi c’è stata quando, stanco del silenzio tombale di Menna, Luciano Lapenna, il “vero” sindaco di Vasto, si è alzato per fornire la risposta che Desiati aveva richiesto e che tutti si aspettavano, come era giusto che fosse, dal Sindaco in carica. Così, a coloro cui fosse ancora sfuggito, sarà finalmente chiaro chi è che ancora comanda al Comune di Vasto, a dispetto di ogni elezione e millantato rinnovamento generazionale.
Se da un lato il comportamento del PD ha raggiunto livelli di comicità mai espressi neanche nel passato, dall’altro il comportamento di quella che dovrebbe rappresentare l’opposizione del centrodestra ci è risultato addirittura schizofrenico.
Infatti alcuni rappresentanti, non comprendendo il gioco politico del MoVimento 5 Stelle, continuavano ad insistere nei loro interventi, per conoscere se l’offerta della presidenza alla Cieri, fatta in campagna elettorale, fosse ancora da considerare valida.
A tale richiesta seguiva l’ovvio silenzio della maggioranza, che da settimane cercava di ottenere una risposta dal M5S e sperava che, almeno in quel frangente, una delle due esponenti sedute in Aula, finalmente, si pronunciasse, al fine di trovare una scusa per dirottare artatamente la votazione della Presidenza in favore del predestinato Forte.
All’altrettanto ovvio silenzio delle nostre due Portavoce, si procedeva all’elezione del Presidente del Consiglio, che nel suo svolgimento palesava la vergognosa bugia del PD, ovvero l’offerta della Presidenza è sempre stata un bluff pre-ballottaggio, per cercare di catalizzare il voto degli elettori del MoVimento sul candidato Menna.
A questo punto, dopo aver svergognato il PD ed aver fatto scoprire in maniera invereconda le carte a questa Amministrazione da “Monòpoly”, uno si aspetterebbe che i colleghi dell’opposizione di CDX si scatenino nei confronti di questo PD che ha “fregato” gli elettori e, di conseguenza, ha fatto perdere le elezioni a loro. A sorpresa, invece, il centrodestra mostra il meglio della sua schizofrenia e stupidità politica lanciando invettive ed urlando all’inciucio all’indirizzo del MoVimento.
Il Centrodestra, giunto completamente impreparato in Aula mostrando la sua solita spocchia, in forza dei 6 voti su cui potevano contare, aveva già fatto i conti per poter fare man bassa delle cariche spettanti alla minoranza, (Commissione Elettorale, Vicepresidenza del Consiglio in quota minoranza, Presidenza della Commissione Vigilanza ) lasciando il MoVimento 5 Stelle, che poteva contare su solo 2 voti, all’asciutto.
Purtroppo per loro, così non è stato perché, al momento della votazione per la Vicepresidenza, il PD faceva così convogliare un certo numero di voti sulla Consigliera Cieri, spodestando di fatto la candidata del centrodestra Alessandra Cappa, e permettendo a Menna e compagni di levarsi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di Desiati ed i suoi, evidentemente accumulato in Campagna elettorale.
Questo accadimento ha accentuato il più che comprovato strabismo oppositivo di questo CDX, della cui inconsistenza molteplici prove abbiamo avuto nel passato più e meno recente, che invece di concentrare la sua azione nei confronti delle bugie del centrosinistra dalla nostra azione evidenziate, ha pensato male di gridare allo scandalo ed all’inciucio PD-M5S.
Nessuno scandalo, ovviamente, per la Presidenza della Vigilanza che tranquillamente si voteranno da soli nei prossimi giorni, nessun inciucio quando si sono equamente divisi con il PD la composizione della Commissione Elettorale, la stessa commissione che gli permetterà, come per le recenti Amministrative, di dividersi equamente i posti da scrutatore a disposizione per le prossime elezioni, alla faccia del voto di scambio e di ogni proposta avanzata dal MoVimento di riservare tali posti a categorie svantaggiate e persone bisognose.
Il più veemente è apparso, nel frangente, proprio il “Profetico” Consigliere Giangiacomo, che si è scatenato nei confronti del MoVimento 5 Stelle, reo, a suo modo di vedere, di aver accettato quella carica elettiva, che nulla conta, essendo una seconda vicepresidenza, e che spetta alla minoranza, e che, in mancanza del MoVimento, sarebbe stata di loro appannaggio, ma che si sono visti scippare dall’intervento del centrosinistra.
Se solo il Consigliere Giangiacomo avesse riservato il 2% della passione manifestata contro il MoVimento e nelle sue attività profetiche, nel periodo nel quale è stato, o forse meglio dire “avrebbe dovuto essere”, oppositore della Giunta Lapenna, probabilmente oggi avremmo una diversa opinione di lui e della sua credibilità di oppositore.
A questo punto vorremo consigliare a questo improponibile accrocco di centrodestra di addivenire prontamente all’elaborazione del lutto causato dalla perdita delle scorse elezioni di procedere ad una rapida analisi delle sue mancanze e di individuare il vero obiettivo della sua azione oppositrice, che non può che essere la coalizione al Governo di questa città, anche se, vista la manifestata incapacità di lettura politica degli eventi accaduti, dubitiamo che riesca a correggere nel breve tempo lo strabismo di cui è vittima.
Così come al Consigliere Desiati suggeriamo di smetterla con la balla dei voti del MoVimento convogliati sul centrosinistra al ballottaggio: non ci credono neanche i suoi elettori.
I voti del MoVimento nella fase del ballottaggio sono tutti tra la differenza di votanti tra la prima e la seconda tornata elettorale e le schede nulle e bianche del ballottaggio. Se non riesce neanche a fare i conti matematici, allora le lezioni politiche non possono bastare; bisogna proprio tornare a scuola, quella elementare però.
Movimento 5 Stelle Vasto
2 commenti:
Giovani, nuovi, onesti, propositivi, concreti, coerenti, lineari... Dal ciarpame politico-comunicativo, ... imbastito (sic) e qui dato alle stampe, no pare proprio. Quanto poi al modo di 'stare' nelle dinamiche elettorali e poi istituzionali ripete il noto e vecchio adagio: Sta con i frati e zappa l'orto!
Inutili, ovviamente, a se stessi e soprattutto a Vasto, città e comunità.
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