sabato 11 giugno 2016

Santa Cruz: l'epopea dei COLANZI in Bolivia

Rocco Colanzi (asssieme alla moglie Clara), il più noto della famiglia
La storia del capostipite Pietro Colanzi. E di Rocco, Rony, Alejandro, Carlos Colanzi.

di  GIUSEPPE CATANIA

Il Circolo Italiano di Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, ha pubblicato nel 2003 un pregevole volume, redatto dal prof. Valentino Freddi Tanghetti, sulla "Presenza Italiana in Santa Cruz". L'autore, bresciano, laureato in scienze religiose nella Pontificia università salesiana di Roma, si è abilitato nell'insegnamento di lettere nella facoltà di lettere e filosofia nella prestigiosa università statale di
Bologna. La pubblicazione è dedicata a tutti gli italiani giunti a Santa Cruz eleggendola come seconda patria, alla quale hanno contribuito a dare sviluppo e progresso nel corso di un secolo.


 Un particolare ringraziamento l'autore ha voluto rivolgere a Rocco Colanzi Di Biase, il quale, nella sua veste di Presidente del Circolo Italiano di Santa Cruz, ha promosso l'iniziativa della pubblicazione del libro, quale doveroso omaggio a tanti emigrati italiani giunti nella terra boliviana, mantenendo sempre sentimenti di italianità, nonché per aver contribuito, con determinante apporto, al finanziamento del volume. Dei Colanzi parliamo in questo articolo traendo dal volume di Valentino Preddi Tanghetti, notizie essenziali, iniziando con il primo pioniere vastese.

PIETRO COLANZI BARDUCCI
Nato a Vasto il 13.12.1913, un agricoltore impegnato. La precaria situazione economica sociale in Europa, dopo la seconda guerra mondiale, lo costrinse a ritenere che la sua attività non era destinata a progredire. Conobbe per caso a Roma, l'Ambasciatore di Bolivia e per suo tramite stipulò una convenzione per creare una cooperativa agricola a Santa Cruz de la Sierra, denominata "San Michele". Subito cominciò a far affluire gente dall'Abruzzo, tra cui Domenico Colamarino, i Ciancaglini, Colanzi, gruppo Sallese ed altri che si stabilirono in Bolivia. Il compromesso col governo boliviano prevedeva l'assegnazione di 300 ettari di terreno incolto in Santa Cruz ed il macchinario necessario per renderlo produttivo. Dopo un anno di lavoro con attrezzature inadeguate e per le difficoltà di comunicazione, gli appartenenti alla cooperativa iniziarono altre attività ed alcuni fecero ritorno in Italia. In seguito Pietro Colanzi lavorò come amministratore del patrimonio agricolo San Lorenzo in Montero Hoyos; fu anche amministratore della Ceramica di Mario Bonino e provveditore di materiali da costruzione dell 'Impresa Techint nella costruzione del ponte di Pailos. Negli anni successivi emigrò in Brasile per unirsi al figlio Rocco, con il quale svolse altre attività. A 57 anni morì a Cochabamba lasciando i figli Rocco, Romy Pedro, Alejandro, Carlo, Pietro e Consiglia.
Rocco Colanzi e il padre Pietro i primi anni in  Bolivia

ROCCO COLANZI DI BIASE 
Nato a Vasto l'I 1.9.1936. Giunse in. Bolivia il 5 gennaio 1955. Fra le principali aspirazioni quella di raggiungere suo padre che l'anno prima era emigrato in Bolivia. Come primo impiego quello di Segretario del Console che, in quel tempo era l'ing. Mario Bonino. Aspirando a maggiori affermazioni, emigra in Brasile dove svolse attività commerciali che lo portarono, nel 1964, a Guuayramerin. Sposò Clara Serrate Perez a Riberalta e da lei sono nati Pietro, Adelina Rocco, Renzo e Liliana. Nel 1970 entrò nel campo forestale con l'impresa Bolital, in società con gli italiani Giovanni Giordano e Santiago Sigonotto, già pionieri in Bolivia con la Esportazione di Morado, in gruppo Giappone, Italia, Germania. Nel 1990, con l'aiuto della famiglia, ampliò le sue attività forestali nel dipartimento di Beni Y Pando, impiantando palmeti. Anche a Santa Cruz si è dedicato nel settore immobiliare. Su espresso invito. Rocco Colanzi ha ospitato all’epoca una delegazione di Vasto, suo paese natale, tra cui il sindaco, gli assessori comunali ed esponenti di associazioni civiche. Un tale incontro è valso ad intrecciare contatti tra gli emigranti italiani e l'Italia e per stipulare importanti accordi fra le istituzioni di Santa Cruz e Vasto a favore dei minori ed orfani di Santa Cruz. Rocco Colanzi ha assolto numerosi incarichi quale membro di importanti associazioni di imprenditori e sociali nel medio credito. Fra le più importanti distinzioni ricevute nel corso della sua lunga attività, merita il Premio del Rotary Club International a Vasto (Chicli) assegnato al- l'emigrante che si distingue nelle arti, nei lavori, nelle attività sociali, nel 1998. Inoltre, la medaglia assegnatagli dalla Camera Forestale di Bolivia, in riconoscimento del valido contributo a favore dello sviluppo del paese nel 2001.

Alejandro, Rocco, Pedro, Carlos Colanzi

RONY PEDRO COLANZI ZEBALLOS. 
Nato il 3 marzo 1956 a Santa Cruz, ha compiuto gli studi primari nel collegio Basilio de Cuellar e i secondari nella Muyurina, prestigioso istituto "agropecuario" dei Salesiani Don Bosco, dove ha conseguito il baccellierato in tecnica agronoma, mentre gli studi superiori li ha svolti nell'Università Nazionale de La Plata in Argentina, laureandosi in medicina con specializzazione in patologia nell'ospedale di San Martin. Rientrato in Bolivia ha esercitato l'attività di medico nell'ospedale giapponese fondando il laboratorio di analisi chimica. Cattedratico nella Università di Santa Cruz, professore di medicina legale, medico forense della Corte Suprema di giustizia del Distretto, direttore medico della Nacional Vida, impresa di assicurazione sulla vita, ha svolto intensa attività politica nel partito UCS (Unione Civica di Solidarietà) quale consigliere Municipale a Santa Cruz dal 1996 al 1999 e poi Sindaco dall'ottobre 1999 al febbraio 2000. Insieme al fratello Rocco è socio in alcune imprese e nella sua attività di consigliere si è impegnato nel miglioramento della struttura ospedaliera di S. Cruz. Ha due figlie: Irma Cecilia e Maria Teresa.

ALEJANDRO COLANZI ZEBALLOS. 
È nato a Santa Cruz il 13 febbraio 1959. ha compiuto gli studi primari nell'Istituto Basilio de Cuellar vescovo di Santistevan e di Buenavista, e quelli secondari nel Collegio Marista di Santa Cruz, continuando gli studi superiori nella Libera Università Gabriel Rene Moreno ottenendo il titolo in diritto, mentre la laurea l'ottenne nell'Università di Zulia in Venezuela specializzandosi in criminologia e diritto penale. Svolge intensa attività accademica e politica, affermandosi per numerose pubblicazioni con particolare riferimento ai problemi di criminologia, collaborando a numerose riviste specializzate in Colombia, Costarica, Venezuela, Cile e Perù. Cattedratico nell'Università privata di Santa Cruz e decano della camera di Diritto, membro consultivo dell'Istituto Latino Americano delle Nazioni Unite per i problemi della delinquenza, membro della commissione per la Riforma dello Stato, Vice Presidente della Società Boliviana di Scienze Penali, Presidente della Fondazione Secolo XXI. Nel campo politico è stato direttore Municipale del Partito Popolare, Direttore del Dipartimento dal 1996 al 1997, Direttore Generale della Prefettura di Santa Cruz e Prefetto Vicario per il Partito UCS e deputato eletto nel 1997. è stato premiato dalla Camera Giovanile Internazionale come giovane emergente nel mondo, a Helsinky, distintosi nella Camera dei Deputati sul tema della "Grazia de Espejos", presidente del- l'Assemblea per i diritti umani e membro di Amnesty International. In prime nozze ha sposato la dott. Giuseppina Fosfori con due figli Carlo Maurizio e Anna Marietta; in seconde nozze ha sposato Teresa Jiustiniano Zambiana.

CARLOS COLANZI. Nato a Santa Cruz il 17.9.1960 ha conseguito gli studi primari nel Collegio Marista e poi all'Università de la Baja Renaniain Kreteld (Germania) dal 1982 al 1988 conseguendo il titolo di ingegnere chimico specializzandosi nel medio ambiente a Dusseldorf dal 1988 al 1989. Ha lavorato come ingegnere chimico nella Birreria Ducale Santa Cruz, nella Ceramica Gladimar, alla Cerabol e. nel contempo, quale cattedratico nell'Università Autonoma Gabriel Rene Moreno quale docente di chimica. E' sposato con Yaquel ine Miller Batista da cui ha avuto i figli Carlos Roberto, Carlos Andreàs e Camilla.


I Colanzi sono un esempio dei tanti emigrati che con il loro lavoro e la loro professionalità onorano l'italianità all'estero 

Giuseppe Catania



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