martedì 28 giugno 2016

Giuseppe Pietrocola farmacista, studioso e cultore di storia locale

Giuseppe Pietrocola
di Giuseppe Catania

 Vasto, patria di illustri esponenti della cultura in ogni campo, nelle arti, nella letteratura, nelle scienze, vanta un primato invidiabile, quello, cioè, di saper esprimere in ogni epoca, intelletti di ampia profondità estetica, tali da contribuire a mantenere sempre desta la fiaccola della millenaria tradizione. Fra questi suoi figli è da ricordare la geniale figura del dott. Giuseppe Pietrocola, stimato farmacista, ma ancor più noto per i suoi importanti ed essenziali interventi nel campo della cultura locale, in particolare. Quella degli aromatari, cui apparteneva Giuseppe Pietrocola, è
una stirpe già affermatasi a Vasto, sin dal 1500, quando la casa D'Avalos favoriva, con singolare mecenatismo, la valorizzazione di geni illustri, divenendo il fulcro accentratore degli intellettuali che alimentavano la fiamma del sapere in Italia. Giuseppe Pietrocola fu uno dei più significativi "spiriti magni" che la saggezza e la scienza hanno contrassegnato il cammino della cultura vastese e degno di rappresentare egregiamente la nostra letteratura.

Appassionato ricercatore, studioso e scrittore forbito ed acuto, ha saputo far tesoro della sua preparazione professionale per metterla al servizio della collettività. E se oggi, la cultura vastese può gloriarsi di costituire un polo di attrazione per tanti studiosi, lo dobbiamo, per molta parte, all'opera di Giuseppe Pietrocola. Attraverso la scoperta degli inediti di Bernardino   Carnefresca. detto "Lupacchino dal Vasto" contenuti nel Secondo Libro dei Madrigali. Giuseppe Pietrocola ha avviato più approfonditi studi su questo sacerdote e musicista (fu chierico in Santa Maria Maggiore a Vasto), che divenne maestro di Cappella in San Giovanni in Laterano a Roma, prima del Palestrina. Studi che successivamente sono stati ripresi e divulgati ad iniziativa del Coro Polifonico Histonium, Lupacchino dal Vasto, con 1 ' apporto prezioso del Maestro e Direttore del Coro Luigi Di Tullio.

Animatore di iniziative di ampio respiro culturale, Giuseppe Pietrocola, in seno al Club Amici di Vasto, ha promosso e supportato personalmente, con disinteresse ma con encomiabile impegno, il Concorso di Poesia Risorgimentale, dedicata al poeta ed esule vastese Gabriele Rossetti, che ha richiamato l'attenzione e l'adesione di numerosi poeti italiani e stranieri.

 E nell'ambito del Club Amici di Vasto, legato alla figura dell'indimenticabile responsabile, dott. Giuseppe Raimondi, Giuseppe Pietrocola ha riportato alla ribalta, con la pubblicazione della maggiore parte dei 15 "Quaderni", personaggi ed avvenimenti che appartengono alla storia vastese. Ne citiamo alcuni titoli: "Papa Alessandro III" ospite a Vasto dal 7 febbraio al 9 marzo 1177, quando si muoveva alla volta di Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa. "Poesie su Vasto", raccolta di tante dediche liriche inneggiarti alle bellezze della Città. ''I Francescani a Vasto" nella approfondita ricognizione dei frati conventuali minori, di cui si ha una importante presenza nel convento di S. Onofrio, i Cappuccini nella chiesetta di S. Anna, e nel Santuario della Madonna Incoronata. "Dermino Mayo, un musicista vastese del 1860 (1816-1877). "La Chiesa di San Giuseppe e gli Agostiniani a Vasto"; "Francesco Romani " 1785-1852- medico umanista vastese che introdusse in Italia l'omeopatia; "Nuove acquisizioni Rossettiane" in occasione del bicentenario della nascita di Gabriele Rossetti. "Il Diario di Diego Maciano 1700-1729" pubblicato insieme ad un altro illustre esponente della cultura vastese, dott. Vittorio D'Anelli. Ma gli studi di Giuseppe Pietrocola hanno spaziato anche sulla numismatica e sulla filatelia, su vari argomenti improntati alla più ampia illustrazione di avvenimenti legati a Vasto, di cui ha eretto un monumento di cultura, autentico giacimento del sapere dedicato alle generazioni future, affinchè non venisse disperso e dimenticato l'inestimabile patrimonio che è bene di tutti, cui attingere per celebrare i fasti di un popolo.

 Giuseppe Catania

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