L’idea di invitare don Luigi Ciotti a Vasto è stata vincente e la giornata passata con lui rimarrà impressa, a lungo, nel cuore dei giovani e dei meno giovani.
Il fondatore del Gruppo Abele e di Libera è stato un fiume in piena lanciando messaggi a ripetizione per modificare le coscienze.
Ha ricordato, a studenti e adulti presenti all’Auditorium del Liceo Artistico, episodi della sua vita vissuta che lo hanno segnato per sempre. Come quando era bambino e lanciò un calamaio verso la maestra, gesto che gli procurò la
sospensione dalla scuola e una severissima
punizione da parte della madre. O come quando a Torino avvicinò un barbone silenzioso che leggeva libri e scoprì che era un bravo medico a cui era capitato una tempesta nella vita che lo aveva reso fragile.
Ed ha parlato di tutte le “dipendenze” che rendono l’uomo debole e bisognoso di aiuto. “Quando sono stato ordinato sacerdote - ha ricordato don Ciotti – il Vescovo mi ha detto: ti affido una parrocchia, la tua parrocchia è la strada!”
“Quest'anno festeggeremo i 50 anni del gruppo Abele", ha continuato don Ciotti. “Quando cominciammo a Torino si diceva che il problema riguardava solo qualche ragazzo, la politica, la società non volevano aprire gli occhi. In un anno arrivammo a 4.000 persone!”
Il lavoro fatto in questi anni è stato notevole. Sono cambiate le leggi. Sono nati i SERT. Libera è presente in tutta Europa.
"Diffidate dei navigatori solitari, io rappresento un noi non un io. Siamo chiamati ad unire le forze degli onesti, così solo così sarà possibile un percorso di cambiamento”.
Con la foga dell’uomo che riesce a spostare le montagne, don Ciotti ha incoraggiato i giovani a lottare per un mondo migliore, a lottare contro l’indifferenza e la rassegnazione. Fornendo ulteriori esempi di lotta contro la mafia, camorra e ‘ndrangheta; lotta contro la corruzione e l’illegalità diffusa nel paese.
“Ho due riferimenti che mi sono cari – ha detto - il Vangelo e la Costituzione Italiana, c'è molta politica nel Vangelo quando denunciano i soprusi le violenze, e c'è molto Vangelo nella Costituzione quando stabilisce il diritto all'uguaglianza tra le persone, per questo bisogna guardare verso il cielo senza distrarsi dalle responsabilità che abbiamo in terra”.
In apertura, un auditorium gremito lo ha accolto con una standing ovation, salutato dalla dirigente Maria Luisa Di Mucci, dalla presidente della UNITRE Margherita Giove e dalla responsabile alla cultura dell'associazione Stefania Siviero, dal Sindaco della Città Luciano Lapenna .
NDA
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