martedì 3 maggio 2016

"Nuove porte per la collegiata", un dramma in tre atti di Tito Spinelli

Tito Spinelli
(dipinto di Cesare Giuliani)
L'Autore mette in piazza tutti i suoi ricordi, dolci e amari. Ne deriva un diario in cui traspare l'inevitabile confronto con la realtà quotidiana, la ricerca affannosa di un equilibrio fra generazioni diverse e l'amore immenso per la sua terra. 

"Nuove porte per la collegiata"

di Giuseppe Catania


Scrittore, poeta, critico d'arte, romanziere, Tito Spinelli imbocca la via del teatro e lo fa con naturalezza, anzi, dalla prolissa produzione in questo genere, di cui avremo occasione di scrivere ancora, ne esce un drammaturgo di notevole spessore.
Padrone della scena, ove i personaggi agiscono con
appropriato senso di autorevolezza, Tito Spinelli adopera un linguaggio moderno, senza fronzoli, ricercato nella espressività, agile, intellegibile, che è alla base del successo delle sue opere teatrali, in un intrecciarsi di situazioni ed avvenimenti che hanno il pregio di coinvolgere ed avvincere gli spettatori.

"Nuove porte per la Collegiata" è un dramma in tre atti che Tito Spinelli ha pubblicato nel 1996 per i tipi di Renato Cannarsa Editore in Vasto, una vicenda in cui persone e fatti "realmente accaduti sono puramente casuali", e che vede agire sulla scena alcuni padri capitolari di una immaginaria collegiata che dovrebbe essere arricchita da "nuove porte" in bronzo, dietro pubblica sottoscrizione; cui fa contrasto l'autorità arcivescovile intenzionata a stornare le offerte dei fedeli per la realizzazione di "un'opera più ricca di pietà": l'acquisto di una ex fattoria da destinare a una comunità per il recupero dei tossicodipendenti. Questa la trama sulla quale si innestano vivaci scontri e si intessono anche interventi delle autorità locali volti a contrastare l'affermazione secondo la quale "la casa del Signore è anche altrove", non certo sulle porte.

Dunque Vangelo e registro di contabilità a confronto nel dramma di Tito Spinelli, "una guerra lunga" tra due poteri , tra il soddisfacimento di "vanità" ed affermazione della "solidarietà", proprio perché tali costituiscono le porte per la nuova collegiata nella interpretazione di un immaginario monsignore.

Il tutto, come è ovvio, in contrasto con la realtà, con i cosiddetti "progetti fattibili" che si esauriscono in un conflitto anche all'interno della gerarchia ecclesiastica: l'immaginario monsignore che vuole scalzare l'arcivescovo, che sarà, però, costretto ad un "esilio" missionario, mentre, non potendosi realizzare quell'opera "ricca di pietà", sarà lo stesso Arcivescovo a dichiarare che interverrà alla partecipazione del progetto delle "nuove porte"! Potrà anche apparire un circolo vizioso. Ma, a ben pensarci, spesso accade che, nella realtà, quello che conta è l'essenziale, non già quello che si vorrebbe che fosse cambiato.

GIUSEPPE CATANIA



TITO SPINELLI
Nuove porte per la collegiata
Dramma in tre atti
ED.1996 PP.80 CM.15 X 21

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