Ora "Lu Furnarille" di Antonio Del Fra è rimasto nelle mani della famiglia, che ha radicalmente trasformato il forno da pane innovando la produzione della pasticceria d'elite.
Infatti hanno "inventato" numerose ricette, molte delle quali con cioccolato, nelle molteplici varietà, come la ventricina, il salame, il torrone, tanto per fare alcuni esempi, per approdare ai rinomati dolci tradizionali del natale (scrippelle, caggionetti, celle aripiene), di San Giuseppe (le zeppole), di Pasqua (con il Cavallo e la Pupa), che l'artista vastese Pier Canosa ha immortalato in due splendide tavole per adornare le eleganti confezioni.
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Ma Lu Furnarille, inseguendo i miti della pasticceria, ricalcando una antica ricetta del 1500, hA confezionato il "Pan dolce Aragonese" (al cacao e mandorle o all'amarena) tipico impasto che la Principessa Maria d'Aragona, sposa del Marchese Alfonso D'Avalos, governatore di di Milano, era solita offrire e sbalordire i suoi illustri commensali nelle sontuose e raffinate cene. Ma l’ultima sorpresa de “Lu Furnarille” è il più che dolcissimo "Furnarozzo", un tipo di parrozzo (immortalato dal poeta Gabriele D'Annunzio), con una inedita e indovinata variante al sapore di pistacchio, l'oro verde che in terra di Sicilia padroneggia su tutte le varietà di dolciumi, compresa la cassatra e i cannoli. Ed è subito un successo. Non poteva mancare un nuovo riconoscimento alla maestria e all’inventiva de “Lu Furnarille”!
Giuseppe Catania
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