venerdì 8 aprile 2016

Carlo d'Aloisio da Vasto: un grande artista, un personaggio noto in Italia ed all'estero

Carlo D’Aloisio da Vasto è nato a Vasto il 13 aprile 1892. Nel 1914 lascia la sua casa di Vasto per trasferirsi a Roma. Ben presto si appassiona alla xilografia e inizia la sua attività di illustratore collaborando a diverse riviste dell’epoca. Contemporaneamente si dedica ad illustrare libri e corsi di lettura per l’infanzia, con editori importanti. Nel 1927 sposa Elisabetta Mayo, scultrice, Nel 1930 gli viene affidato l’incarico di creare ed allestire la Sezione Moderna del Museo di Roma e la Galleria Comunale di Arte Moderna, nel 1935 ne ottiene la direzione. Negli anni seguenti è presente in mostre importanti e espone in numerose personali in Italia ed all’estero. Vince numerosi premi e medaglie d’oro, tra cui quella del Presidente della Repubblica Italiana. Le sue opere sono oggi conservate nelle maggiori gallerie d’arte di Italia, di Europa e d’America. Muore a Roma il 21 Novembre 1971 ed è sepolto al cimitero di Vasto. Alla città natale la famiglia ha donato una serie di quadri. L'unica iniziativa cittadina per ricordare il noto pittore è stata la Mostra Antologica del 1981, a 10 anni dalla morte. 

Carlo D'Aloisio da Vasto, "Verso l'Incoronata", 1967. (Collezione  G. Catania)



Profilo critico 
CARLO D'ALOISIO DA VASTO 

di Giuseppe Catania

 "Uomo di battaglie spirituali, il D'Aloisio porta nella pittura l'ardore delle sue passioni ed i suoi particolari convincimenti", ebbe a dire il pittore Carlo Carrà.
Un uomo, il D'Aloisio, che rappresentò la pittura "tonale" degli anni trenta, per aprire la via al
rinnovamento della concezione ottocentesca, per riaffermare gli aspetti più significativi della nuova corrente. Un artista di limpida ispirazione, come adamantina fu l'anima di Carlo D'Aloisio da Vasto, e sereno lo spirito di sognatore romantico.

Era nato nella patria dei Palizzi e dei Rossetti, e, appena sedicenne, espose per la prima volta le sue opere divenendo presto pittore di spicco, critico acuto, scrittore forbito e incisore elegante. Versatile nelle discipline classiche, a Carlo D'Aloisio da Vasto si deve l'idea e la compilazione dell'ALMANACCO DEGLI ARTISTI (IL VERO GIOTTO).

 Nel 1930, con i pittori Roberto Melli e Luigi Trifoglio, fondò la SCUOLA ROMANA, palestra di valenti artisti che onorarono le vicende culturali dell'epoca, come si ha testimonianza nel l'ALMANACCO DEI VERI ARTISTI.

 Questa corrente di fecondi intelletti contribuì a caratterizzare uno stile pittorico originale, dando avvio al superamento di un ormai stanco costume artistico, di cui Carlo D'Aloisio da Vasto fu uno dei principali precursori ed innovatori.

Pellegrini
 L'essenza che distingue le opere di Carlo D'Aloisio da Vasto è soprattutto la serenità e la purezza della resa formale, sicche è facile intravvedere come egli abbia saputo interpretare ed assimilare la sintesi pittorica dell'arte di Morandi, semplificandone gli elementi estetici. Il periodo iniziale dell'opera di Carlo D'Aloisio da Vasto scaturì da una aderenza stilistica con Elisabetta Mayo, rinomata scultrice e compagna del l'artista, anche se l'uno e l'altra operarono distintamente, ma con sorprendente affinità idealistica alla corrente del tonalismo. Eccezionale interprete del verismo naturalistico, Carlo D'Aloisio da Vasto ebbe a predilezione il paesaggio con spirito acuto di osservazione e dedizione poetica, dove fa spicco una leggera trasparenza ed una nitidezza cromatica,pur nella semplicità dell'impianto compositivo.
Colloquio

Negli acquerelli degli anni 1920-30 si scorge il delicato pigmento cromatico impreziositi da sfumature verdi, azzurre, rosa, aderenti al lirismo poetico di cui tutta l'opera è, peraltro,soffusa. Ma più efficaci le opere dedicate alla vita familiare che sono tutte permeate di dolce tenerezza nei volti trasognati di compassata emotività. Nelle nature morte si scorge anche la ansia di ricerca protesa alla sintesi essenziale, pur nelle veloci pennellate che non perdono, però, le caratteristiche trasparenze. Eppure, in Carlo D'Aloisio da Vasto, non vi è accenno a malinconiche rappresentazioni, perché il fine e l'ideale della sua pittura è volta ad una espressività equilibrata e, perciò, schiva da facili esibizionismi, bensì diretta a cogliere solo altissimi vertici artistici.

Questo è quanto Carlo D'Aloisio da Vasto ha voluto venisse ricordato alla posterità e tanto noi abbiamo scorto nella sua arte, quale contributo alla valorizzazione della cultura artistica proveniente da un temperamento raffinato e dotato di profonda immaginazione, come è stato il suo modello di vita.

GIUSEPPE CATANIA




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