il Cineocchio annuncia il ritorno in Italia del grandissimo Grayson Capps, da
Fairhope, Alabama, per un tour in club e teatri
, che si svolgerà in Aprile e
a Vasto domenica 3 aprile.
Nato nell’Aprile del 1967 in Alabama da un pastore
battista e una studentessa universitaria, Grayson Capps iniziò a interessarsi
di arte già in tenera età, finendo addirittura per studiare recitazione in
piena adolescenza alla Tulane University a New Orleans.
Ma più del suo amore per il teatro, crebbe incessantemente la sua passione per la musica. Diventò il chitarrista degli House Levellers, una folk band di derivazione – a detta loro – “trash”. Dopo un contratto con la Tipitina’s Records e un tour di buon successo, Grayson Capps lasciò la band restando comunque ancorato alla vita musicale e artistica di New Orleans. Formò gli Stavin’ Chain, band con cui ebbe un contratto discografico nel 1998 con la Ruf Records, label tedesca che pubblico l’anno dopo il loro unico cd, dal titolo omonimo. Nel loro curriculum anche alcuni opening act di grande rilevanza, come quelli per Keith Richards e Paul Westerberg.
Ma più del suo amore per il teatro, crebbe incessantemente la sua passione per la musica. Diventò il chitarrista degli House Levellers, una folk band di derivazione – a detta loro – “trash”. Dopo un contratto con la Tipitina’s Records e un tour di buon successo, Grayson Capps lasciò la band restando comunque ancorato alla vita musicale e artistica di New Orleans. Formò gli Stavin’ Chain, band con cui ebbe un contratto discografico nel 1998 con la Ruf Records, label tedesca che pubblico l’anno dopo il loro unico cd, dal titolo omonimo. Nel loro curriculum anche alcuni opening act di grande rilevanza, come quelli per Keith Richards e Paul Westerberg.
Lo scioglimento degli Stavin’
Chain lasciò Grayson con un mucchio di canzoni mai pubblicate e con l’idea di
proseguire per una strada solista, e la sua fortuna fu quella di incontrare la
documentarista Shianee Gabel, a cui propose la lettura di un romanzo del padre
mai pubblicato, intitolato “Off Magazine Street”. Il risultato della lettura fu
entusiasmante, e la Gabel di suo pugno scrisse la sceneggiatura di quello che
sarebbe poi diventato il film “A Love
Song for Bobby Long”, interpretato da John Travolta e Scarlett Johansson.
3 brani di Capps fecero parte della colonna sonora, “Lorraine’s Song”, “Washboard Lisa” e la “A Love Song for Bobby Long” che dà il titolo al film. I brani verranno poi pubblicati anche sul disco d’esordio solista di Capps, quel “If I Knew My Mind” che ebbe critiche entusiaste all’unanimità.
3 brani di Capps fecero parte della colonna sonora, “Lorraine’s Song”, “Washboard Lisa” e la “A Love Song for Bobby Long” che dà il titolo al film. I brani verranno poi pubblicati anche sul disco d’esordio solista di Capps, quel “If I Knew My Mind” che ebbe critiche entusiaste all’unanimità.
La vita di Grayson Capps però
ebbe una svolta nella tarda estate del 2005, quando l’uragano Katryna devastò
New Orleans, e lo costrinse a traferirsi per un po’ di tempo nella vicina
Nashville. Il suo secondo disco uscì subito nel 2006 (“Wail & Ride”, sempre
per Hyena Records), mentre l’anno dopo la Ruf Records ristampò “Stavin’ Chain”.
Tornato a Fairhope in Alabama, dove ha passato gran parte della sua giovinezza,
Grayson Capps formò gli Stompknockers, bands di taglio rock-blues, con cui
incise il cd “Rott & Roll”, pubblicato, sempre da Hyena Records, nel 2008.
Una nuova band prese vita un paio di anni dopo, i Lost Cause Minstrels, e grazie anche all’apporto della moglie di Capps, quella Trina Shoemaker apprezzata produttrice discografica di Sheryl Crow, Queens of the Stone Age e Josh Ritter, nacque il disco “The Lost Cause Minstrels” uscito nel 2011 per Royal Potato Family.
Fu nel 2013 che iniziò il fruttuoso e appassionato rapporto di Grayson Capps con l’Italia, dove viene in tour quasi ogni anno, accompagnato dall’amico chitarrista romagnolo EMANUELE “J” SINTONI, che da vent’anni sulla scena dei circuiti live ha suonato e collaborato con tantissimi artisti e vanta partecipazioni ad importanti festivals italiani ed europei tra i quali “Pistoia Blues Festival”, “Chianti Blues Festival”, “Piacenza Blues Festival”, “Voodoo chile Blues Fest”,“Castel San Pietro in Blues”,”Blues&Jazz Fest”,”Blues au Chateau”.
”The Red Suit”, disco interamente scritto e prodotto dallo stesso J.SINTONI è entrato anche nella Top50 USA della Roots Music Reports.
Una nuova band prese vita un paio di anni dopo, i Lost Cause Minstrels, e grazie anche all’apporto della moglie di Capps, quella Trina Shoemaker apprezzata produttrice discografica di Sheryl Crow, Queens of the Stone Age e Josh Ritter, nacque il disco “The Lost Cause Minstrels” uscito nel 2011 per Royal Potato Family.
Fu nel 2013 che iniziò il fruttuoso e appassionato rapporto di Grayson Capps con l’Italia, dove viene in tour quasi ogni anno, accompagnato dall’amico chitarrista romagnolo EMANUELE “J” SINTONI, che da vent’anni sulla scena dei circuiti live ha suonato e collaborato con tantissimi artisti e vanta partecipazioni ad importanti festivals italiani ed europei tra i quali “Pistoia Blues Festival”, “Chianti Blues Festival”, “Piacenza Blues Festival”, “Voodoo chile Blues Fest”,“Castel San Pietro in Blues”,”Blues&Jazz Fest”,”Blues au Chateau”.
”The Red Suit”, disco interamente scritto e prodotto dallo stesso J.SINTONI è entrato anche nella Top50 USA della Roots Music Reports.
Tom Branson di “BluesRockers USA”
a tal proposito ha scritto: “…all’elenco dei migliori artisti blues e rockblues
aggiungete ora un nuovo artista davvero impressionante: J.SINTONI…uno di quegli
artisti completi che troviamo a fatica. Un chitarrista di classe mondiale, un
valido cantante e un’eccellente compositore che sicuramente è destinato a
prendere posto tra i migliori artisti del genere!”
Al suo quarto tour in 3 anni,
GRAYSON CAPPS ha anche inciso un cd, dal titolo spiritoso in tutti i sensi,
“Love Songs, Mermaids & Grappa”, pubblicato dalla label italiana Appaloosa
Records, e pubblicato in un sapido packaging con 8 brani tra inediti, cover e
rivisitazioni in semi-acustico con J Sintoni, e un cd aggiuntivo con 17 brani
selezionati tra i migliori della discografia di Capps
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