Uscito da un congeniale riserbo personale, Lorenzo Cerella ci offre un inaspettato lirismo satirico. Per noi è una autentica "scoperta" perché conoscendo la sua personalità retriva di apparire riteniamo che le sue composizioni poetiche dialettali meritano di essere condivise dagli appassionati cultori
della "lengua uastareule", sia pure con qualche comprensibile inflessione, caratteristica di quanti si cimentano ad esprimersi con il nostro idioma quotidiano.
Ma possiamo ben affermare che l'Autore si inserisce a pieno merito nel novero dei tanti poeti cultori della lirica satirica, con precisi riferimenti a episodi e fatti reali, a personaggi, che assumono il significato profondo, legati a talune circostanze che coinvolgono un pò tutti. Ma il "poeta" è consapevole che il suo lirismo, sia pure con intento esclusivamente satirico, è rivolto a promuovere il doveroso senso della collaborazione per le salvaguardia e difesa dell'ambiente, per dimostrare che è impegno di tutti allontanare il degrado del territorio, di Vasto, che chiama la responsabilità anche delle istituzioni. Una "chimera" che è causa della sinecura, un tradizionale atteggiamento di molti cittadini che preferiscono più "scrollarsi" dalle spalle qualsiasi responsabilità tanto, ritengono, non c'è niente de fare,per cui è preferibile convenire "tira e campare"! Da qui la poesia satirica e di critica doverosa.
della "lengua uastareule", sia pure con qualche comprensibile inflessione, caratteristica di quanti si cimentano ad esprimersi con il nostro idioma quotidiano.
Ma possiamo ben affermare che l'Autore si inserisce a pieno merito nel novero dei tanti poeti cultori della lirica satirica, con precisi riferimenti a episodi e fatti reali, a personaggi, che assumono il significato profondo, legati a talune circostanze che coinvolgono un pò tutti. Ma il "poeta" è consapevole che il suo lirismo, sia pure con intento esclusivamente satirico, è rivolto a promuovere il doveroso senso della collaborazione per le salvaguardia e difesa dell'ambiente, per dimostrare che è impegno di tutti allontanare il degrado del territorio, di Vasto, che chiama la responsabilità anche delle istituzioni. Una "chimera" che è causa della sinecura, un tradizionale atteggiamento di molti cittadini che preferiscono più "scrollarsi" dalle spalle qualsiasi responsabilità tanto, ritengono, non c'è niente de fare,per cui è preferibile convenire "tira e campare"! Da qui la poesia satirica e di critica doverosa.
GIUSEPPE CATANIA
Il monumento a Spataro di cui si parla nella poesia |
Li merde di li cane
Di sicure nin - so pazze
so nu poche cacacazze!
ma a quelle eh- diche ,ci pù crede,
picchè tutte li iurne ij li vede.
Lu numere di li vigile è aumentate
ma lu Uaste, è sembre abbandunate.
A nisciune i i-ni freche
ca chiude tutte le puteche.
Sanne fa sole n'operazine
appiccica la contravvnzione.
Pi Iore, ni'è na cosa strane
tutte le merde di li cane.
Mò è snob e tante bbelle
purtà a - guinzaglie lu caccinelle,
ma a nisciune iì casche le mane
a raccoglie li merde dili cane.
Ci sta nu figlie di puttane maledette!!
pure nghi lu cartelle jè state dette,
ma nemmene a Spatare porte rispette,
e continue afa -caca lu cane a lu ciardinette.
L.C.
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