FESTEGGIATI I 50 ANNI DI SACERDOZIO DI PADRE EUGENIO DI GIAMBERARDINO, PARROCO DELL’INCORONATA
“Non è un caso che la ricorrenza dei 50 anni di sacerdozio di Padre Eugenio
sia capitata nella festa di San Giuseppe, padre putativo di Gesù, perché tale coincidenza valorizza ancor di più la paternità spirituale del nostro confratello. Ed a festeggiarlo in questa particolare giornata sono presenti in questa Chiesa dell’Incoronata tre famiglie: la famiglia d’origine, a cui Padre Eugenio è tanto legato, la comunità religiosa dei Cappuccini, a cui appartiene, e la famiglia parrocchiale, che è rappresentata dal Pastore della Diocesi, Mons. Bruno Forte”. Con queste parole, pronunciate da Padre Carmine Ranieri, Ministro Provinciale d’Abruzzo, ha avuto inizio, ieri Sabato 19 marzo 2016, il solenne Rito eucaristico, presieduto dall’Arcivescovo Mons. Bruno Forte e concelebrato da vari confratelli sacerdoti di Vasto e dallo stesso Padre Ranieri, per la fausta ricorrenza dei 50 anni di sacerdozio di Padre Eugenio, 76 anni, nativo di Luco dei Marsi, al secolo Vittorio Di Giamberardino. licenziato in Teologia, indirizzo pastorale, nella Pontificia Università del Laterano nel 1967 e laureato in Filosofia all’Università d’Annunzio di Chieti nel 1973, docente per anni sia di religione cattolica, sia di materie letterarie e latino e filosofia, attuale parroco dell’Incoronata.
E che la Comunità parrocchiale sia affezionata e riconoscente verso Padre Eugenio si è potuto constatare dai tanti fedeli che hanno gremito il Santuario della Madonna per essergli vicino in questo particolare momento della sua vita sacerdotale.
Il Vescovo, all’omelia, ha innanzitutto sottolineato “la stupenda giornata di gioia e di luce” che stava vivendo Padre Eugenio assieme ai familiari e all’intera Comunità parrocchiale e francescana, per poi soffermarsi su tre aspetti messi in evidenza dalla lettura della Parola di Dio, nella festa di San Giuseppe, applicandoli al cammino sacerdotale di Padre Eugenio.
San Giuseppe, ha ricordato padre Bruno, è presentato innanzitutto come un sognatore. Egli, infatti, in sogno riceve l’apparizione dell’Angelo del Signore che gli dice di non aver paura di sposare Maria, sua fidanzata, perché il bambino che lei aspetta è opera dello Spirito Santo. Per essere sognatori bisogna essere disponibili alle sorprese di Dio. San Giuseppe è uno crede in Dio e sa accettare la misteriosa maternità di Maria.
San Giuseppe, ha continuato il Vescovo, è presentato anche come un uomo giusto, perché pone la sua vita nelle mani di Dio, accettando la Sua volontà, anche se ciò significa rinunciare ad una propria paternità naturale. San Giuseppe, infine, è presentato come custode del Figlio eterno di Dio.
Rivolto a Padre Eugenio, il Vescovo ha, quindi, detto: “Tu sei un sognatore che hai impegnato tutta la tua vita per le cose celesti ed hai il cuore disponibile alla grazia di Dio. Tu sei un uomo ricco di fede, perché non si può vivere in una comunità religiosa per tanti anni con dedizione e amore, se non si ha fede. Tu sei un autentico custode, perché hai saputo guidare con sapienza di padre il gregge a te affidato. L’augurio è che continui ad operare in questo triplice impegno con sempre maggiore disponibilità e apertura di cuore”.
Molto toccante è stato il momento dell’offertorio. Sono stati offerti dalle varie associazioni e dai gruppi operanti in parrocchia, come segno della stima, dell'affetto e della riconoscenza verso Padre Eugenio, il Lezionario Feriale, quello dei Santi e delle Messe Rituali, libri questi che possano essere mezzo efficace per trasmettere con semplicità la bontà e la misericordia di Dio; una casula bianca e un camice, segno del sacerdozio ministeriale che continuerà ad accompagnare la missione di Padre Eugenio per la salvezza delle anime; una casula rosa, usata in Avvento e in Quaresima, per ricordare il messaggio di speranza che illumina il cuore nel costante cammino di conversione; una somma in denaro; il pane e il vino che diventano Corpo e Sangue di Cristo, forza e nutrimento della vita cristiana, centro di ogni azione evangelizzatrice per una testimonianza efficace e credibile.
Padre Eugenio al termine della celebrazione ha consegnato ai fedeli un’immaginetta ricordo dell’Incoronata, dove è riportato il suo Magnificat con Maria, cioè il suo grazie al Signore per i doni che gli ha elargito e la sua preghiera perché possa continuare a servirlo nel tempo che Egli vorrà ancora donargli.
LUIGI MEDEA
Nessun commento:
Posta un commento