sabato 12 marzo 2016

A Vasto le spoglie di Teodoro Martire, nei secoli scorsi protettore della città





 A Vasto si custodiscono le spoglie di San Teodoro Martire. 
Le cronache ne danno notizia con alcuni particolari (vedi Luigi-Marchesani Storia di Vasto, pag.265), accennando alla cappella del Santo sita in Via San Francesco d'Assisi (già strada de' Forni), la cui
fondazione risale al 1734, attribuita a Carlo de Nardis.
Le spoglie del Santo Martire vennero trasferite da Roma a Vas-to il 4 dicembre 1751 e furono collocate nella chiesetta della Madonna delle Grazie (1).

Scortata dalle Confraternite di Vasto, l'urna del Santo all'ingresso di Portanuova venne accolta dal Parlamento di Vasto che presentò le chiavi della Città proclamandolo Protettore (2).

La Cappella affidata al patronato di Vincenzo Tecco è lunga 37 palmi e larga 17 e nell'unico altare accoglieva il corpo del Martire. Vi si celebravano due festività: quella di San Teodoro e quella della Madonna Addolorata. Il corpo di San Teodoro è ora custodito nella chiesa della Madonna del Carmine (sull'altare a destra).
Attualmente la Cappella di San Teodoro in via S. Francesco d’Assisi è abbandonata ed meritevole di essere ripristinata e riconsegnata al culto, anche per la memoria che si conserva per aver ospitato il corpo del Santo Martire eletto Patrono della Città.

 Ma chi era Teodoro? 
Secondo la leggenda e del Calendario della Cristianità si ricordano circa 40 santi di nome Teodoro o Teodora, ma quello che ci interessa Teodoro (Dono di Dio), noto come Siceota (nato a Sicea nella Galatia, regione centrale della Turchia, nel VI secolo, col grado di generale sotto l'imperatore Licinio, martirizzato nel Ponto per la sua fede e, in suo onore venne intitolata la Città di Teodoropoli. Il suo santo protettore fu San Giorgio, e quando raggiunse la giovinezza, scavò una grotta proprio sotto la Cappella di San Giorgio per vivere in preghiera e dove si dice che accadevano fatti miracolosi. Quando non ancora aveva raggiunto l'età canonica, il Vescovo di Anastasiopoli lo ordinò sacerdote intensificando la sua esistenza di penitente. Andò in pellegrinaggio in Terra Santa, visitando monasteri , cenobi, celle di anacoreti nel deserto e indossando l'abito di religioso, in compagnia di altri anacoreti, fondando una comunità di penitenti, sotto la protezione di San Giorgio. Il popolo lo elesse Vescovo di Anastasiopoli e per dieci anni, fu Vescovo Prefetto, ma chiedendo insistentemente di essere sostituito. Per intervento dell'imperatore e del Patriarca di Costantinopoli si ritirò nella sua cella di monaco, Era seguito da folle di devoti che invocavano le sue preghiere e l'intervento nelle difficoltà. Spogliatosi della dignità episcopale visse per il bene del prossimo e per la salvezza dei peccatori. Morì nel 613 e Teodoro (=dono di Dio) per onorare il suo nome quale autentico e vero dono di Dio, visse per il popolo dei credenti e per la Chiesa.

 GIUSEPPE CATANIA 

note 

 1) Venne edificata nel 1536. Sul l'arcale della chiesa si legge l'iscrizione: ANO DNI MDXXXVI FU FACTA QUESTA VENERATE SCTA MARIA DE LA GRA DELE ELEMOSINE: CE LA FACTO LI BONI CRISTIANI NEL TEMPO DE LA PROCURATIONE DE MILLIO DE SETI ET MASCIO CAPONE.

 2) E' citato nel libro della Confraternita della SS.Annunziata di Vasto che è datata 1506, come venne autenticata dal Notaio Giovan Battista Sorge.

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