venerdì 12 febbraio 2016

L'antica storia del "Calvario" del rione Croci

Quasi venti anni fa, in occasione della Pasqua 1997, l'amministrazione comunale guidata da Giuseppe Tagliente inaugurava le tre nuove croci poste nel "Quartiere Croci", nell'area situata all'incrocio tra via Tobruk e via delle Croci.
Sulla targa, ancora oggi parzialmente leggibile, vennero incise le seguenti parole:
NOVA ERIGERE
VETERA SERVARE

 CON QUESTI PROPOSITI
NELL'ANTICO QUARTIERE "CROCI"
L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE PONE
A RINNOVATA TESTIMONIANZA
DELLA CRISTIANITA' DEI VASTESI
 VASTO, PASQUA DI RESURREZIONE 1997
 Fino agli anni '50 del secolo scorso, all'incirca dove sono visibili quelle attuali, erano presenti cinque croci in legno installate su basamenti in muratura di oltre un metro e mezzo di altezza, l'ultima delle quali presentava i simboli della Passione. Le stesse croci, sempre nel 1828, vennero innalzate nei pressi della chiesa dell'Incoronata (ricordate in un bell'acquerello dipinto nel 1987 da Michele Provicoli), in occasione della Santa Missione effettuata dai Padri del Santissimo Redentore.
"Altra Missione ebbesi nel 1828", ricordava lo storico vastese Luigi Marchesani nella sua Storia di Vasto, "S'inalberarono in quel tempo sopra piedistalli a fabbrica cinque Croci, l'ultima delle quali offre gli strumenti della Passione. Elle stanno tanto nel Piano del Castello, in quel sito tra i Cappuccini (convento di S. Maria degli Angeli, attuale chiesa di Sant'Anna) e la Ghiacciaja denominato Calvario, quanto da vicino alla Chiesa dell'Incoronata".
Presso la Croce del Calvario, nell'attuale quartiere "Croci", la signora Maria Codagnone, di ricca famiglia, ma che aveva scelto la virtù della povertà, in segno di devozione mantenne accesa la lampada notturna sino alla sua morte, avvenuta nell'agosto del 1839. 
Sul piedistallo dell'ultima Croce al Calvario, il 14 maggio 1828 venne posta un'iscrizione (di cui possiamo leggere la trascrizione sulla Storia di Vasto del Marchesani), in cui si ricordava la devozione del popolo vastese che fece erigere il monumento per permettere di lucrare l'indulgenza rinnovando il culto dei cinque misteri della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo :
D.O.M.
Sanctae Missionis per Patres Sanctissimi Redemporis monumentum,
quo quinque mysteria passionis D. N. I. C. recolendo,
praecesque effundendo, innumeras indulgentias lucrantur,
Histonienses posuere.
Pridie Idus Maij MDCCCXXVIII
Due delle croci originali sono conservate e visibili nella chiesa di S. Maria Maggiore, presso la sede della Confraternita della Sacra Spina e Gonfalone

Lino Spadaccini











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