di Giuseppe Catania
Scoprire le vestigia del passato e custodirle per proiettarle nel futuro, è un'impresa encomiabile, ma è ancor più meritevole se una tale iniziativa è realizzata da un privato. E' il caso della prof. Angiolina Balduzzi di San Salvo.
E' alla sua passione per la tradizione e per la cultura della nobilissima civiltà del nostro popolo che si deve la creazione di un polo museale, raccolto nelle stanze di un edificio tra piazza San Vitale e piazza
Papa Giovanni XXIII, al centro della Città.
La Giostra della Memoria - questo è il nome della struttura - è divenuta importante punto di riferimento della cultura storica. Ha ottenuto l'attenzione della Istituzioni, tra cui l'Ufficio Scolastico Provinciale di Chieti che l'ha inclusa nel circuito degli itinerari educativi destinato agli alunni di tutte le scuole.
E non è poco, perché tale risoluzione, non solo costituisce il riconoscimento ufficiale di una struttura culturale di prim'ordine, ma rappresenta anche materia di ulteriore apprendimento di studi sugli usi e sui costumi, sulla storia e sulle tradizioni della nostra gente.
Tra le peculiarità offerte ai visitatori, che Angiolina Balduzzi ha amorevolmente propone, la stanza detta della "Marchesa" perché custodisce un prezioso e raro abito che appartenne ad una nobildonna; ancora un salottto ed altre suppellettili d'epoca, armadi, comodini, tavolinetti in stile, un antico grammofono a manovella.
Ancora attrattive nella stanza dedicata ai mestieri, corredata dai relativi attrezzi tra cui il calzolaio, il vasaio con una interessante raccolta di antiche ceramiche con un pezzo del '700; la stanza con il banco e le vetrine del farmacista, con l'antica ceramica di farmacia che costituisce anche una raccolta di pezzi rarissimi, la cui origine ridale al XV secolo, insieme a boccali in maiolica, brocche con beccuccio, esempi di raffinata arte maiolicara fiorita a Castelli.
La stanza delle "bambole con bellissimi esemplari di ogni epoca; la stanza del contadino con i relativi attrezzi antichi; la stanza dimostrativa dell'inventario dei corredi di nozze; la stanza dedicata alla produzione vetraria antica; quella riservata alla stampa, ai calendari, agli orologi, ai santini, e tante altre rarità che costituiscono un inestimabile giacimento di arte e di civiltà, meritevole d'essere visitato, quale fonte inesauribile di tesori che testimoniano lo splendore del passato.
GIUSEPPE CATANIA
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