Furono chiamati dal marchese Diego d'Avalos. insegnavano ai giovani grammatica, retorica, filosofia, dottrina cristiana .
di GIUSEPPE CATANIA
I Clerici Regolari della
Madre di Dio, o padri
Lucchesi, si erano stabiliti
a Napoli nel 1647, con l'obbligo
di aprire una seconda
casa, dopo quella di Lucca,
nel territorio del Regno.
Furono chiamati a Vasto dal
Marchese Diego D'Avalos
e vennero volentieri perché
il Marchese e l'Università
si impegnarono a sostenere
le spese per costruire la
loro casa e per il mantenimento
del Collegio, in un
edificio conventuale che
era stato costruito a seguito
della demolizione di vecchie
abitazioni, attorno alla
chiesa del Carmine. Così i
Clerici Regolari della Madre
di Dio iniziarono, dopò
il loro insediamento, a
riqualificare
il nuovo nucleo
urbano per reperire nuovi
spazi ed aule necessario per
lo svolgimento delle loro
attività didattiche a favore
dei giovani della Città.
Già prima della costruzione
della chiesa i Clerici iniziarono
a realizzare il convento
che era sistemato in
alcune abitazioni fatiscenti,
ottenendo anche il Collegio.
Nel 1688 La chiesa di
Santa Maria Maggiore, affidò
la giurisdizione spirituale
del Carmine, dietro la
corresponsione nel giorno
della Festa dell'Assunta, di
un cero del peso di quattro
libbre.
I Padri presero possesso
della Chiesa il 6 novembre
1690, con una solenne cerimonia
alla presenza del
Marchese D'Avalos. con
spari di schioppi e mortaretti.
La Congrega concesse
ai Padri, nel 1717, la
Chiesa, la Sagrestia, alcune
stanze e l'annua rendita di
49 ducati e 50 grani (Atto
Notar Piccirilli del 31 marzo
1717). Nel 1761 vennero
scoperti i due edifici
adiacenti alla Chiesa e al
Collegio e si rinvenne una
iscrizione che venne collocata
sulla porta grande della
chiesa: D.O.M.AC DEIP
VIRG SACR ERECT AD
MDCCLXI.
Fra i manufatti
impiegati per la costruzione
di una parte delle stanze
a piano terra, a tre palmi
dal suolo, si rinvenne una
grossa pietra su ci è inciso:
MAB.
I clerici, nel cui
ordine entrarono i vastesi Giuseppe Ricci e Luigi
Barbarolta, insegnavano
ai giovani grammatica,
retorica, filosofia, dottrina
cristiana e ricevevano un
compenso annuo dall'università
di Vasto di 180 ducati.
Nel 1742 fondarono
nel Chiostro del Convento
del Carmine la Congrega
della Madonna della Neve
che, sebbene non riconosciuta
dal decreto dell'autorità ecclesiastica, venne
interamente sostenuta dal
socio Federico Leone.
Nel
1809 il Collegio venne soppresso
ed il chiostro venne
destinato ad accogliere il
comando della Gendarmeria,
della scuola pubblica
e di uffici vari. Di conseguenza
vennero abolite le
rendite e la chiesa venne
retta dalla Confraternita di
Santa Maria del Carmelo,
con un delegato del parroco.
L'altare maggiore, dedicato
alla Vergine del Carmine,
alla base reca l'iscrizione:
EXPETANTES BEATAM
SPEM ET ADVENTUM
GLORIAE MAGNI DEI
AD TIT II.
Qui si celebra
anche l'ufficio per la Festa
di San Nicola, la cui statua
viene ospitata nella chiesa.
I padri ottennero sepoltura
nella chiesa e nel 1836, e
venne anche predisposto
di reperire, nella Cappella
di San Benedetto; una
sepoltura per le suore, ma
l'università lo impedì.
Dopo la soppressione
degli ordini religiosi,l'Università
di Vasto ottenne
dal sovrano il decreto per
il ripristino del Collegio,
ma i Padri non accettarono
l'esigua somma offerta e,
nel 1807, abbandonarono
Vasto e si ritirarono nella
loro Casa di Napoli.
Giuseppe Catania
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