di Giuseppe Catania
Dobbiamo una nota di commento al volume di Pietro Cupido
"San Vito e la guerra - fatti e personaggi di San Vito,
Rocca San Giovanni, Lanciano, Guardiagrele, Torricella
Peligna" (d'Abruzzo Edizioni
menabò 2012), episodi della
tragedia che si abbattè tra il settembre 1943 - giugno
1944, nei centri che l'Autore considera un territorio
d'Abruzzo coinvolto nelle giornate tragiche della guerra.
Nella "premessa" lo storico Vito Moretti evidenzia il
lavoro di ricerca dell'Autore che "alla storia di San
Vito e dei suoi uomini di terra, e di mare, ha già dedicato
altri pregevoli lavori di ricerca e di documentazione.
In questo volume egli ripercorre con puntualità
quasi diaristica i giorni che prima e dopo il famigerato
"otto settembre" videro nella cittadina sul colle
e nelle sue contrade al di qua e al di là del Feltrino
il passaggio degli eserciti stranieri, il transito degli
sbandati, le razioni dei residenti, il dramma delle famiglie
sfollate dai grossi centri e le ingegnose soluzioni che il teatro di guerra imponeva alla cosiddetta
della gente sanvitese".
Pietro Cupido si avvale, nel suo "racconto" della testimonianza
diretta di tante persone che hanno vissuto quella
tragedia, descrivendo con minuziosa narrazione particolari
talvolta suggestivi, ma spesso dolorosi, uomini e località
devastate dalle vicende belliche.
Un capitolo, il primo del volume, riguarda la "distruzione
della Torre di San Vito, da parte dei tedeschi, la cui costruzione
risale al 1372.
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l'autore Pietro Cupido |
Ma è interessante conoscere come Pietro Cupido segnali le
vicende belliche con particolari annotazioni, dal luglio
1943 al nove maggio 1946, ricordando i numerosi personaggi
protagonisti, molti dei quali caduti, e narratori di momenti
drammatici che l'Autore riporta attraverso le loro
testimonianze, pubblicandone anche le foto, tra cui, fra i
tanti, Agostino Nasuti, Vincenzo Della Fazia, Alfredo Ciampoli,
Licio Marfisi, Agostino Di Paolo, Gennaro Paone, Antonio
01ivieri, Giustino Canzano, Andrea Scattini (vittima di
una imboscata), Giuseppe Di Crescenzo, il generale di divisione
della Guardia di Finanza, il capitano della Marina
Velica Ermanno Finocchi perito in una eroica azione antitedesca
a Firenze, Dario e Settimio Ciavarra, Antonio Manzi ,
Emilio e Miletta Iezzi, Santino Veri, Nicola Palermo,Vito
Palone, Domenico e Pietro Veri, Antonio D'Arielli, Aldo è Manfredo Bruni, Dino Bianco, Mario Clemente e tanti altri
che Pietro Cupido annota con doverosa, commossa ed appassionata, fedele cronaca intrisa di inediti tragici, particolari legati a quanti sono stati protagonisti della seconda
e prima guerra mondiale.
Le cruda realtà dei periodi turbati dalle guerre è stata anche narrata dai diari di tante persone,tra cui Giovanni Antenucci Ferrara, Giorgio Granata, Nicola Paolini.
Non manca nel libro di Pietro Cupido il ricordo dei caduti della guerra 1915-18 e 1940/44 di Sant'Apollinare Chietino, Rocca San Giovanni.
Episodi tragici e luttuosi che, nella narrazione dell'Autore assumono il significato di "riscatto" della gente di questa parte dell'Abruzzo "forte e gentile" indissolubilmente legato
alle nobili tradizioni,vanto e decoro, dignità e olocausto da tramandare alle giovani generazioni e quale monito a bandire la guerra.
GIUSEPPE CATANIA
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