La sede "vescovile" tra storia e realtà a Vasto.
La storia inizia con la bolla di Papa Pio IX del luglio 1853 che disponeva il “ripristino della Diocesi di Vasto e la elevazione della Chiesa di San Giuseppe al rango di Cattedrale”.
Privilegi sollecitati presso il Vaticano dal Marchese del Vasto Alfonso D'Avalos e dal re di Napoli Ferdinando II, anche perché era stata confermata la promessa di dotare Vasto della Mensa Vescovile.
La Chiesa di San Giuseppe era stata intitolata al Patriarca, anche per rendere omaggio al re Giuseppe Napoleone, con decreto del 13 gennaio 1808, costituendosi ivi un solo capitolo, dopo la soppressione di quelli di Santa Maria Maggiore e di San Pietro, in perenne conflitto per motivi di preminenze
religiose.
La Chiesa di San Giuseppe era stata edificata sul luogo ove era l'antico convento di S. Agostino, ed aveva subito danni irreparabili dalle orde turche guidate dal terribile Pialy Pascià, il 1° agosto 1566. Successivamente, il tempio venne ricostruito con maggiore splendore, con elargizioni da parte del clero e dei vastesi.
Con la bolla di Pio IX veniva nominato arcivescovo teatino Mons. Michele Manzo (che faceva il suo ingresso a Chieti il 5 maggio 1853) che, però, si era rifiutato di recarsi a Vasto, delegando a prendere possesso della nuova Diocesi di Vasto, Mons. Pietro Bottazzi, vescovo di Larino.
Peraltro, mons. Michele Manzo il 7 giugno 1853 veniva nominato Assistente al Soglio Pontificio (e 1'8 settembre parteciperà alla cerimonia della proclamazione del Dogma dell'Immacolata Concezione).
Frattanto si verificavano alcuni avvenimenti di cui prendere opportuna nota, anche a precisazione di date erroneamente pubblicate.
Il 28 settembre 1856 veniva nominato vescovo teatino Mons. Luigi Maria De Marinis e, poiché la bolla di Papa Pio IX non era stata ancora promulgata, prendeva il titolo di amministratore di Vasto.
Tutto rimaneva ancora sospeso per essere intervenuto, dopo quello borbonico, il nuovo-regime politico del 1860, per cui l'esecuzione della bolla pontificia, anche se nel contempo la sede vescovile di Vasto restò eretta, fu ritardata al 1857.
Nei giorni 12, 13 e 14 giugno di quell'anno, venivano indetti solenni festeggiamenti dalla Municipalità vastese retta dal Sindaco Vitaliano Codagnone e dai Deputati Silvio Ciccarone, barone Achille Genova, Filoteo D'Ippolito, Francesco Paolo Iecco, Luigi Laccetti, Antonio Celano, Vincenzo Marchesani, per la cerimonia della presa di possesso della Diocesi da parte di Mons. Bottazzi. Il 14 giugno venne celebrata la Messa pontificale, mentre il nuovo vescovo mons. Luigi Maria De Marinis ebbe l'affidamento della custodia della ripristinata Cattedra vastese.
Privilegi sollecitati presso il Vaticano dal Marchese del Vasto Alfonso D'Avalos e dal re di Napoli Ferdinando II, anche perché era stata confermata la promessa di dotare Vasto della Mensa Vescovile.
La Chiesa di San Giuseppe era stata intitolata al Patriarca, anche per rendere omaggio al re Giuseppe Napoleone, con decreto del 13 gennaio 1808, costituendosi ivi un solo capitolo, dopo la soppressione di quelli di Santa Maria Maggiore e di San Pietro, in perenne conflitto per motivi di preminenze
religiose.
La Chiesa di San Giuseppe era stata edificata sul luogo ove era l'antico convento di S. Agostino, ed aveva subito danni irreparabili dalle orde turche guidate dal terribile Pialy Pascià, il 1° agosto 1566. Successivamente, il tempio venne ricostruito con maggiore splendore, con elargizioni da parte del clero e dei vastesi.
Con la bolla di Pio IX veniva nominato arcivescovo teatino Mons. Michele Manzo (che faceva il suo ingresso a Chieti il 5 maggio 1853) che, però, si era rifiutato di recarsi a Vasto, delegando a prendere possesso della nuova Diocesi di Vasto, Mons. Pietro Bottazzi, vescovo di Larino.
Peraltro, mons. Michele Manzo il 7 giugno 1853 veniva nominato Assistente al Soglio Pontificio (e 1'8 settembre parteciperà alla cerimonia della proclamazione del Dogma dell'Immacolata Concezione).
Frattanto si verificavano alcuni avvenimenti di cui prendere opportuna nota, anche a precisazione di date erroneamente pubblicate.
Il 28 settembre 1856 veniva nominato vescovo teatino Mons. Luigi Maria De Marinis e, poiché la bolla di Papa Pio IX non era stata ancora promulgata, prendeva il titolo di amministratore di Vasto.
Tutto rimaneva ancora sospeso per essere intervenuto, dopo quello borbonico, il nuovo-regime politico del 1860, per cui l'esecuzione della bolla pontificia, anche se nel contempo la sede vescovile di Vasto restò eretta, fu ritardata al 1857.
Nei giorni 12, 13 e 14 giugno di quell'anno, venivano indetti solenni festeggiamenti dalla Municipalità vastese retta dal Sindaco Vitaliano Codagnone e dai Deputati Silvio Ciccarone, barone Achille Genova, Filoteo D'Ippolito, Francesco Paolo Iecco, Luigi Laccetti, Antonio Celano, Vincenzo Marchesani, per la cerimonia della presa di possesso della Diocesi da parte di Mons. Bottazzi. Il 14 giugno venne celebrata la Messa pontificale, mentre il nuovo vescovo mons. Luigi Maria De Marinis ebbe l'affidamento della custodia della ripristinata Cattedra vastese.
Tale avvenimento è ricordato in una lapide che era stata apposta (poi rimossa) nel palazzo Arcivescovile, così concepita
ISTONIO
NEI SUOI FASTI SMARRIVA
LA EPISCOPALE GRANDEZZA
LA SOLERZIA DEI CITTADINI
LA MUNIFICENZA DI FERDINANDO II
E LA BENEDIZIONE DI PIO II
COTANTA GLORIA RESTAURAVANO
A DI XIV GIUGNO MDCCCLVII
POSTERI
ALLA PATRIA CARITÀ' DEI MAGGIORI
PLAUDITE
La Diocesi funzionò fino al 1861 insieme al seminario vescovile che era stato occupato dalle truppe piemontesi.
L'elevazione della Chiesa di San Giuseppe di Vasto a cattedrale segue le vicende legate a questo tempio dedicato al Patriarca che, nel corso dei secoli venne completamente ricostruito e restaurato.
Infatti, nel 1890 la chiesa venne completamente ricostruita in stile neogotico, su progetto dell'ing. Francesco Benedetti di Vasto. Il 14 giugno 1893, la chiesa venne riconsacrata con una solenne funzione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Chicli. Mons. Fr. Rocco Cocchia, ofm.
Nel 1922 vennero eseguite numerose opere di restauro tra cui le decorazioni all'interno opera del pittore Achille Carnevali. Nella facciata della chiesa venne sistemato il portale dell'antico convento di S. Agostino, scolpito da Mastro Ruggero di Fraine (lo stesso che eseguì il portale della chiesa di San Pietro), nel 1293. Venne anche incastonato un rosone intagliato a punta di Diamante prelevato da una chiesa aquilana.
Tutte le spese vennero sostenute dai baroni Filomena e Luigi Genova Rulli.
Vennero anche costruiti in marmo, l'altare maggiore e la balaustra, le decorazioni e gli stucchi, e mons. Nicola Monterisi, Arcivescovo di Chieti ed amministratore di Vasto, consacrava il 10 giugno 1923, con una solenne cerimonia, tra il popolo esultante.
Nel 1928 vennero decorate le quattro finestre laterali con vetrate policrome a soggetti biblici.
In anni recenti la Concattedrale di San Giuseppe, nuovamente restaurata, ad iniziativa del Parroco Don Giovanni Pelliccioni, all'esterno ed all'interno, dotata di una moderna illuminazione diffusa, risplende con maggiore austerità.
Restaurata anche la ottocentesca statua di San Giuseppe ed il Trittico della Madonna della Misericordia, dipinta nel 1505 da Michele Greco di Valona.
Un'altare maggiore è arricchito dalla Pala dipinta per la chiesa del convento di S. Agostino, da tale Guillelmus, nel 1293. Altra pregevole opera d'arte si trovava nella Chiesa di San Giuseppe, il "Battesimo di S. Agostino" di Luigi Benfatto, che, per mancanza di pareti, venne trasferito nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Un piccolo dipinto, riproduzione della Madonna di Genazzano. rappresenta la Madonna del Buonconsiglio, è nell'altare a sinistra del transetto.
La Chiesa è stata arricchita da un nuovo organo monumentale a canne a trasmissione meccanica (opera n. 79) costruito dalla Bottega d'Arte Organaria di Ponziano Bevilacqua di Torre de' Nolfi.
Per la storia, ricordiamo che, con Bolla del 24 agosto 1982, Papa Giovanni Paolo II elevava Vasto a Diocesi Autonoma, nominando vescovo Mons. Vincenzo Fagiolo, e, pertanto non più in amministrazione perpetua unita a Chieti.
Ma. successivamente un decreto della Congregazione per i vescovi costituiva delle due diocesi una unica, quella di Chieti-Vasto.
Per chi volesse approfondire l'argomento sulla esistenza della Diocesi di Vasto, sin dal V secolo, sulle sue vicende nel corso dei secoli successivi, può essere consultato:
"SCOVERTE PATRIE" di città distrutte e di altre antichità nella regione frentana, oggi Abruzzo citeriore nel regno di Napoli, colla loro storia antica e de' bassi tempi dell'Abate Domenico Romanelli -Tomo I- Napoli MDCCCV - presso Vincenzo Cava alla salita degli studi n. 29.
"LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE E GLI AGOSTINIANIA VASTO" Edizioni del Club "Amici di Vasto" di Giuseppe Pietrocola - tip. Editrice Histonium 1987 Vasto.
I VESCOVI DI CHIETI E I LORO TEMPI di Gaetano Meaolo con Prefazione del card. Vincenzo Fagiolo, Editrice II Nuovo Vasto-1996.
STORIA RELIGIOSA DI VASTO E DEL SUO TERRITORIO di Antonio Bevilacqua- Editrice II Nuovo Vasto -1998 - Prefazione di Giuseppe Catania.
Il 23 maggio 2003 il Parroco della Cattedrale di San Giuseppe di Vasto ha voluto ricordare il 150° anniversario del ripristino della Diocesi di Vasto e della elevazione a Concattedrale della Chiesa, con una celebrazione eucaristica presieduta dall’allora Arcivescovo Teatino Chieti-Vasto. Mons. Edoardo Menichelli.
Giuseppe Catania
ISTONIO
NEI SUOI FASTI SMARRIVA
LA EPISCOPALE GRANDEZZA
LA SOLERZIA DEI CITTADINI
LA MUNIFICENZA DI FERDINANDO II
E LA BENEDIZIONE DI PIO II
COTANTA GLORIA RESTAURAVANO
A DI XIV GIUGNO MDCCCLVII
POSTERI
ALLA PATRIA CARITÀ' DEI MAGGIORI
PLAUDITE
La Diocesi funzionò fino al 1861 insieme al seminario vescovile che era stato occupato dalle truppe piemontesi.
L'elevazione della Chiesa di San Giuseppe di Vasto a cattedrale segue le vicende legate a questo tempio dedicato al Patriarca che, nel corso dei secoli venne completamente ricostruito e restaurato.
Infatti, nel 1890 la chiesa venne completamente ricostruita in stile neogotico, su progetto dell'ing. Francesco Benedetti di Vasto. Il 14 giugno 1893, la chiesa venne riconsacrata con una solenne funzione eucaristica presieduta dall'arcivescovo di Chicli. Mons. Fr. Rocco Cocchia, ofm.
Nel 1922 vennero eseguite numerose opere di restauro tra cui le decorazioni all'interno opera del pittore Achille Carnevali. Nella facciata della chiesa venne sistemato il portale dell'antico convento di S. Agostino, scolpito da Mastro Ruggero di Fraine (lo stesso che eseguì il portale della chiesa di San Pietro), nel 1293. Venne anche incastonato un rosone intagliato a punta di Diamante prelevato da una chiesa aquilana.
Tutte le spese vennero sostenute dai baroni Filomena e Luigi Genova Rulli.
Vennero anche costruiti in marmo, l'altare maggiore e la balaustra, le decorazioni e gli stucchi, e mons. Nicola Monterisi, Arcivescovo di Chieti ed amministratore di Vasto, consacrava il 10 giugno 1923, con una solenne cerimonia, tra il popolo esultante.
Nel 1928 vennero decorate le quattro finestre laterali con vetrate policrome a soggetti biblici.
In anni recenti la Concattedrale di San Giuseppe, nuovamente restaurata, ad iniziativa del Parroco Don Giovanni Pelliccioni, all'esterno ed all'interno, dotata di una moderna illuminazione diffusa, risplende con maggiore austerità.
Restaurata anche la ottocentesca statua di San Giuseppe ed il Trittico della Madonna della Misericordia, dipinta nel 1505 da Michele Greco di Valona.
Un'altare maggiore è arricchito dalla Pala dipinta per la chiesa del convento di S. Agostino, da tale Guillelmus, nel 1293. Altra pregevole opera d'arte si trovava nella Chiesa di San Giuseppe, il "Battesimo di S. Agostino" di Luigi Benfatto, che, per mancanza di pareti, venne trasferito nella Chiesa di Santa Maria Maggiore. Un piccolo dipinto, riproduzione della Madonna di Genazzano. rappresenta la Madonna del Buonconsiglio, è nell'altare a sinistra del transetto.
La Chiesa è stata arricchita da un nuovo organo monumentale a canne a trasmissione meccanica (opera n. 79) costruito dalla Bottega d'Arte Organaria di Ponziano Bevilacqua di Torre de' Nolfi.
Per la storia, ricordiamo che, con Bolla del 24 agosto 1982, Papa Giovanni Paolo II elevava Vasto a Diocesi Autonoma, nominando vescovo Mons. Vincenzo Fagiolo, e, pertanto non più in amministrazione perpetua unita a Chieti.
Ma. successivamente un decreto della Congregazione per i vescovi costituiva delle due diocesi una unica, quella di Chieti-Vasto.
Per chi volesse approfondire l'argomento sulla esistenza della Diocesi di Vasto, sin dal V secolo, sulle sue vicende nel corso dei secoli successivi, può essere consultato:
"SCOVERTE PATRIE" di città distrutte e di altre antichità nella regione frentana, oggi Abruzzo citeriore nel regno di Napoli, colla loro storia antica e de' bassi tempi dell'Abate Domenico Romanelli -Tomo I- Napoli MDCCCV - presso Vincenzo Cava alla salita degli studi n. 29.
"LA CHIESA DI SAN GIUSEPPE E GLI AGOSTINIANIA VASTO" Edizioni del Club "Amici di Vasto" di Giuseppe Pietrocola - tip. Editrice Histonium 1987 Vasto.
I VESCOVI DI CHIETI E I LORO TEMPI di Gaetano Meaolo con Prefazione del card. Vincenzo Fagiolo, Editrice II Nuovo Vasto-1996.
STORIA RELIGIOSA DI VASTO E DEL SUO TERRITORIO di Antonio Bevilacqua- Editrice II Nuovo Vasto -1998 - Prefazione di Giuseppe Catania.
Il 23 maggio 2003 il Parroco della Cattedrale di San Giuseppe di Vasto ha voluto ricordare il 150° anniversario del ripristino della Diocesi di Vasto e della elevazione a Concattedrale della Chiesa, con una celebrazione eucaristica presieduta dall’allora Arcivescovo Teatino Chieti-Vasto. Mons. Edoardo Menichelli.
Giuseppe Catania
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