di Enzo La Verghetta
Il tema più discusso degli ultimi giorni su televisione e giornale
è “l’assenteismo”. Il governo prevede nuove leggi, mentre per il sindacato
bastano quelle esistenti. Sarà la solita sceneggiata da parte delle due
controparti? Potrebbe essere. Anche se, almeno pubblicamente, stanno facendo un
passo avanti, ma sarà un ravvedimento o una gattopardata?
Purtroppo, nemmeno gli incentivi ai ”più bravi”, introdotti come
la panacea dei mali del servizio pubblico, non hanno convinto molti impiegati a
frequentare stabilmente gli uffici.
Certo è sconvolgente pensare che occorra fare tanto fragore per
convincere gli impiegati a sostare in ufficio per le ore previste dal
contratto. Purtroppo, ci sono delle manchevolezze anche da parte dello
stato.
Domandiamoci, dopo averli reclusi negli uffici per tutte quelle
ore, risolveremo i noti problemi da utenti della burocrazia
italiana?
Questi forzati dell’ufficio andranno oltre la presenza
fisica?
A questo punto arriva la frase: “Non si può di tutta l’erba fare
un fascio” e scopriamo gli altri suppliscono alle assenze, lavorando il doppio
per assicurare i servizi.
Un semplice interrogativo: un sistema che tollera con la massima
disinvoltura gli assenteisti può fornire gli stimoli agli altri colleghi per
raddoppiare l’impegno e la produttività? O li autorizza a rallentare e
predisporsi allo stretto necessario?
Una popolazione formata dai due estremi assenteisti e
stacanovisti, può convivere, ci crediamo?
Tutto, mentre i giornalai adiacenti agli uffici pubblici sono già
da qualche tempo sul piede di guerra contro internet. Questo malefico strumento
è la causa del calo del numero dei quotidiani venduti, anche se c’era il passa
giornale da un scrivania all’altra, oggi molti ex clienti preferiscono vedere le
notizie su internet sono più fresche ed economiche.
Soprattutto, le nostre frequentazioni degli uffici pubblici non ci
lasciano tranquilli sul nostro investimento in tasse, parlo risposte non sempre
esaudienti e di tempi dilatati. Non dimentichiamo che il silenzio assenso della
pubblica amministrazione è stato introdotto anche per limitare i danni dei
cittadini che non sempre sono degnati di una dovuta risposta.
Questo è un problema per la comunità e si traduce in maggiori
costi per i cittadini ma soprattutto per le imprese che sono svantaggiate nei
confronti di realtà che non sono penalizzate da questi oneri
suppletivi.
Basta la battaglia contro l’assenteismo per arrivare al giusto
passo verso il progresso?
La politica nazionale e locale si può tirare
fuori?
I nostri amministratori attuali e futuri ritengono le nostre
strutture locali sono esenti da questo problema?
Come pensano di intervenire oggi e in
futuro?
Attendiamo anche per quest’area di proposte concrete nel programma
elettorale.
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