giovedì 3 dicembre 2015

Una riflessione sulla "Famiglia Tradizionale", di Angelo Del Moro

riceviamo e pubblichiamo
La logica rigorosa che regge la famiglia sta nell'amore. Che sia quello materno o genitoriale, quello preponderante di coppia, è sempre l'amore che attira come le api al fiore. Ma la parola più dolce, quella più bella, più importante, più utile e determinante è "Mamma", subito dopo viene quella del "Padre".
 La loro presenza è abbraccio costante, è conforto, partecipazione, è sicurezza. I loro immensi doni d'amore costante sembrano ovvi, naturali,
dovuti: risultano più completi quelli della mamma, perché immenso è il patrimonio d'amore che lei riesce a donare con gli abbracci, i sorrisi e con gli sguardi negli occhi.

E, allora, toc, toc. E' permesso? Vorrei parlare della famiglia tradizionale: è l'argomento che riceve i maggiori consensi.
Credo, come è sostenuto anche da tanti scienziati - secondo i quali non siamo figli del caos ma esige l'esistenza di un Autore che sia chiaro che è davvero arduo pensare che all'origine e per caso, da una minuscola ghianda nasca una quercia secolare o che un solo e microscopico spermatozoo diventi Leonardo, Einstein, Mozart o ciascuno di noi e ogni forma vivente, tutto si sia "fatto" da sé.

E se impossibile tutto questo, la scelta che s'impone è percorrere la via dell'amore, la via del cuore, la via della mente, la via dello spirito che si identifica con Dio che è Amore, con Cristo che dimora in noi.
Ma, prima che arrivi la notte che inghiotte tutto, il primo pensiero che ci fa accorgere di essere come i fortunati destinatari di una grande eredità, i principi di un regno che, nascendo, con la vita stessa ci viene elargito non si sa da chi e perché. Certo senza alcun merito da parte nostra, senza che, appunto, ci fosse dovuto alcunché.

L'attesa di questa rivelazione non è per nulla passività, ma forse è la vita stessa. Ecco, il mare in un modo tutto speciale suggerisce questa attesa. In fondo il mare è una grande metafora della vita. Apparentemente siamo tutti dei poveretti che alla riva vedono allontanarsi sempre più, all'orizzonte, il naviglio delle cose e delle persone amate, perché l'esistenza è un continuo addio: noi siamo lì, sulla riva, in attesa di una nave che arrivi dall'orizzonte con il grande Amore della vita, con la Felicità che un giorno si avvicinerà e sbarcherà sulle spiagge della nostra esistenza. Questa è l'attesa che abbiamo davvero nel cuore. Ed è luminosa come il sole d'agosto. Perché l'essere è il bel dono che, con la forza di Eros fa del corpo l'essere perfetto.

Angelo Del Moro

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