I complimenti del Vescovo Bruno Forte al professor Guido Brunetti per la conferenza sul “Centro divino nel cervello” tenuta a Vasto, sabato 7 novembre 2015, nella sala Giovanni XXIII della Cattedrale di San
Giuseppe.Al centro dell’incontro, temi assolutamente nuovi e incredibilmente difficili e sfuggenti, ma ricchi di fascino e di suggestioni, come le basi neurobiologiche delle credenze in Dio, anima, cervello, religione e dimensione del trascendente. Sono considerati così ardui- afferma Brunetti- che per definirli vengono usate dai neuro scienziati le parole enigma e mistero. Grandi misteri che forse, secondo alcuni scienziati, non saranno mai risolvibili. Essi rappresentano “il pensiero più profondo della concezione speculativa, il problema centrale della metafisica moderna e delle neuroscienze”.
Finora, esperimenti condotti con i raffinati metodi di brain imaging hanno portato a scoperte sorprendenti, mostrando che intense esperienze di preghiera e meditazione “attivano” aree del cervello e sistemi neurali, e generano molteplici benefici fisici e mentali sia alla persona individuale che alla specie umana. Autorevoli neuro scienziati- precisa il noto autore- hanno creduto di individuare “un’area del divino”, “un centro di Dio” nel cervello.
Sulla base di un ampio e approfondito excursus neuro scientifico, filosofico, teologico e letterario, Brunetti ha delineato in modo suggestivo e coinvolgente un avvincente affresco della materia. “Una brillante lectio magistralis”, che ha suscitato profondo interesse ed emozione nel pubblico intervenuto. Il quale “ha unanimemente chiesto all’oratore ulteriori, graditi incontri”.
“L’illustre professor Brunetti- è stato il commento raccolto tra il pubblico- è riuscito ad affascinarci con la sua concezione delle credenze religiose vista in una più ampia visione umanistica, scientifica e spirituale dell’esistenza”.
“In un’epoca di oscurantismo culturale, morale e spirituale, in cui emergono sempre più individui incolti, rozzi e cafoni- conclude Brunetti- un plauso va al parroco, don Gianfranco Travaglini, per aver organizzato con grande sensibilità intellettuale un evento di così elevato prestigio non solo culturale e scientifico, ma anche spirituale e pastorale, in linea con la concezione della “Chiesa aperta” di Papa Francesco”.
Giuseppe Catania
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