lunedì 30 novembre 2015

"Se Vasto ha pretese, anche turistiche, un po’ d’inglese in più non farebbe male"

Riceviamo e pubblichiamo
L’inglese è opzionale?
Avete notato, durante le interviste dei vari inviati all’estero delle nostre televisioni a persone di tutte le età e specialmente i giovani, che si esprimono tranquillamente in inglese. Sì, alcuni hanno inflessioni e trascinamenti derivanti dalla loro lingua d’origine
ma parlano “fluently” senza la ricerca affannosa del termine in inglese. In base al mio girovagare in Europa per lavoro, ho notato che i migliori sono i fiamminghi mentre i peggiori siamo noi italiani che balbettiamo le nostre frasi, anche se le nuove generazioni sono migliorate.

Questo scaturisce anche della mancata traduzione nella lingua locale dei film, anche perché investire in traduzione e doppiaggio, per una clientela limitata non è conveniente per i distributori. L’effetto secondario è significativo e sempre più importante.

Che cosa fare per colmare questo gap?

Non possiamo chiedere alle nostre sale cinematografiche di proiettare i film in originale, sarebbe per loro un bagno di sangue. Perché il “Progetto Giovani” o altre associazioni Social Culturali non propongono, a giovani e meno giovani, pellicole ormai fuori dal circuito delle sale cinematografiche, in lingua originale? Un modo soft e piacevole per imparare e non disperdere qualcosa che serve sempre più sia oggi sia domani. Se Vasto ha pretese, anche turistiche un po’ d’inglese in più non farebbe male. Certo abbiamo i vari corsi scolastici e paralleli le settimane in Inghilterra ma un ripasso vedendo qualcosa di interessante, non sarebbe sbagliato e non credo più costoso di alcuni corsi oggi proposti ai giovani.

Un bel regalo ai vastesi per Natale

Enzo La Verghetta

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