sabato 10 ottobre 2015

Andar per borghi: CUPELLO-FURCI-GISSI-CARPINETO-GUILMI

di Giuseppe Catania
Lungo il tracciato della Istonia che da Vasto sale fino a Castiglione Messer Marino, su di un percorso di circa 60 km., pittoresco e vario, andiamo alla ricerca dei suggestivi centri dell'Alto Vastese da comprendere nel nostro itinerario di inizio autunno.
Guilmi
Inoltrandoci fino a oltre 1000 metri d'altezza il paesaggio diventa sempre più verde con abetaie che adornano le rocce che si stagliano nel cielo azzurro. Una frescura ed una quiete secolare ci accoglie,
rotta di tanto in tanto, dal cinguettio degli uccelli. La strada si inerpica con tornanti fra i fiumi Treste e Trigno che traggono ambedue acque dal Monte Fraiano alto 1415 metri.

CUPELLO. Ecco spuntare, tra il susseguirsi di colline il primo campanile, quello di Cupello, dalla forma quadrata, il cui borgo è situato in una zona molto fertile ai lati della Istonia. Appartenne al feudo dei D'Avalos e nel 1464 divenne il centro di raccolta di una colonia di profughi slavi che erano riparati nella vicina Monteorodisio. Acquistò l'autonomia amministrativa nel 1811 per divenire centro autonomo. Negli anni del dopoguerra la popolazione cupellese fu protagonista di avvenimenti sociali connessi alla scoperta di ingenti giacimenti metaniferi, tendenti alla localizzazione di industrie. In poco tempo Cupello raggiunse progressi economici tali da mutare radicalmente il sistema di vita degli abitanti, fondato soprattutto sull'agricoltura.

FURCI.  Proseguendo oltre, appare sulla destra il torrente Cena e dopo una serie di tornanti, a 554 metri svettare Furci il cui nome sembra derivi dall' etimo italico « forca » cioè sasso montano. Già nel 1085 il borgo esisteva a ridosso del castello, di cui rimane solo il torrione circolare, di proprietà lei vassallo di Monteodorisio.
All'ingresso del paese la statua del patrono Beato Angelo la sui festa i furcesi celebrano il 13 settembre con grande concorso di pellegrini da più parti. Le campagne di Furci
un tempo erano infestate da briganti che taglieggiavano i viaggiatori. Rimane ancora oggi il ricordo delle loro infauste gesta in una « grotta dei briganti » che si trova nella località « Bosco delle Fratte ».

GISSI. Sullo sfondo di un paesaggio rupestre scorgiamo il Monte Sorbo (alto metri 906); ma deviamo verso Gissi, centro situato a. mt. 499 sul versante destro della media valle del Sinello, famoso per le industrie, divenuto in poco tempo anche località turistica, grazie all'iniziativa privata nel settore ricettivo. Il borgo si affaccia su di una ampia visuale della Maiella che domina lo scenario a ponente.
Nel secolo XIII il borgo fu detto Gesso dì Monteodorisio e venne infeudato da Carlo D'Angiò a Pietro Di Penna. quale compenso di favori militari prestati, per poi essere compreso, nel secolo XVIII fra i possedimenti della famiglia D'Avalos.

CARPINETO SINELLO. Scendendo verso la valle del Sinello ecco svettare il campanile della parrocchiale di Carpineto Sinello, su di un colle alto 381 metri, ricoperto di ulivi. Il borgo ha una storia antichissima e per la prima volta risulta citato in documenti del '300. Verso la seconda metà del sec. XVI faceva parte del feudo degli Acclozamora e poi venduto ai Pignatelli. Successivamente divennero feudatari Giulio Gesualdo e Michele Basso.
L'abitato, che reca ancora intatti i segni dell'architettura e delle opere urbanistiche medievali, è sovrastato dagli avanzi della fabbrica di un castello trasformato nel secolo XVIII in dimora residenziale.

GUILMI. Più oltre ci si arrampica fino a 674 metri per toccare Guilmi, adagiato sulle pendici nord-occidentali del Colle San Giovanni che sovrasta il territorio dai suoi 896 metri di altezza. 
E' un borgo di origine medioevale, citato col nome Guilmo in documenti dei primi anni del sec. XIV, forse derivante da «olmo » per dovizia di boschi di tali alberi che, circondava un tempo la zona, per divenire, come tanti altri paesi, nel sec. XVIII feudo dei D'Avalos.

GIUSEPPE CATANIA

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