lunedì 14 settembre 2015

Personaggi: GIACINTO BARBAROTTA, MEDICO, SCRITTORE, EPIGRAMMISTA

di Giuseppe Catania
E’ stato uno fra i tanti illustri personaggi che,con la loro opera hanno reso onore e vanto alle sue città natale. Giacinto Barbarotta, questo il nome di cui evidenziarne le doti di medico, scienziato di fama, scrittore, epigrammista.
E’ nato a Vasto il giorno 11 settembre 1810 da Adelaide Caprioli e Giovanni Barbarotta (Governatore ad interim del Governo Rivoluzionario di Vasto nel 1799).

A 22 anni si laureò in medicina e chirurgia all'Università di Napoli divenendo noto per le suenumerose pubblicazioni mediche e per l'invenzione di apparecchi scientifici di grande e diffusa utilità.
Fu nel 1834 che inventò il "Gorget litotomo" uno strumento esportatore di calcoli vescicali che
gli valse il diploma di Socio Corrispondente dell'Accademia medico-chirurgica di Napoli.

Ma Giacinto Barbarotta si distinse anche quale raffinato epigrammista e lo testimoniano i tre volumi delle "Iscrizioni i taliane", opera realizzata con grande vigore intellettivo.

Infatti,Giacinto Barbarotta ebbe fama e notorietà, non solo nel mondo scientifico, ma anche in quello culturale e poetico-letterario per le sue epigrafi pubblicate nel 1880 che, seppure suscitarono qualche critica giornalistica, ebbero riscontri positivi su autorevoli pubblicazioni dell'epoca.

Oltre a rappresentare una forma letteraria di particolare carattere onorario, per sottolineare ed evidenziare meriti e virtù, personali, costituiscono un chiaro impegno che il Barbarotta ha voluto esprimere anche con manifesta indole antiborbonica, e, tal volta, anche antipapale, proprio perché l'autore ha voluto manifestare, attraverso le sue opinioni, 1 'innato, sottile, atteggiamento polemico.

Di Giacinto Barbarotta restano poche epigrafi incise su marmo, giacché la maggior parte le scriveva e le indirizzava ai destinatari o le inviava ai giornali per la pubblicazione.

Dodici anni prima della sua morte, avvenuta il 23-3-1890, durante le celebrazioni funebri del re Vittorio Emanuele II, Giacinto Barbarotta lesse alcune sue epigrafi nella chiesa di San Pietro Apostolo (ora S.Antonio).

Testimonianza di questo illustre epigrammista si ha nella lapide dedicata a Domenico Rossetti, affissa a destra dell'ingresso del Cimitero di Vasto.

Pubblicò anche alcuni studi scientifici tra cui SU UN CASO PARTICOLARE DI PALPITAZIONE ANEURISMATICA e CENNI TEORICO-PRATICI SU MORBI SECONDARI DI FEBBRI INTERMITTENTI MIASMATICHE, pubblicati sull’Osservatore Medico di Napoli il 1.5.1839.

Altre pubblicazioni di Giacinto Barbarotta: CASO RARO DI VOLVOLO (1835); SE IL COLERA MORBUS CHE RICORRE EPIDEMlCAMENTE IN EUROPA SIA UNA PERNICIOSA (Napoli 1836); MONOGRAFIA DELLE FEBBRI INTERMITTENTI (Napoli 1858); LETTERE AL PROF. VIZIOLI SULLE FEBBRI (Napoli 1861); ISCRIZIONI ITALIANE Vol..1,2 (Napoli 1880).

Altre sue pubblicazioni inedite: CANDIDA E ROBERTO OSSIA L0 SBARCO DEI TURCHI IN VASTO NELL'ANNO 1566 (poema in quattro canti); ISCRlZIONI ITALIANE (vol. 3).

Numerose altre poesie e scritti sono stati pubblicati con giudizi lusinghieri su autorevoli giornali e riviste, come "Nuova Antologia".

GIUSEPPE CATANIA



Epigrafe dettata da Giacinto Barbarotta per la morte di Domenico Rossetti (fratello di Gabriele) avvenuta a Parma il 7.7.1816) affissa e destra all'ingresso principale del Cimitero di Vasto

O PARMIGIANI
UN PRECLARO CITTADINO D' ISTONIO
DORME FRA VOI 
IL SONNO ETERNO DEGLI ESTINTI
PER ESTRANIE REGIONI PEREGRINANDO
COLSE FAMA NON PERITURA
DI MEDICO GIURECONSULTO TEOLOGO FISICO
 DI POETARE EBBE ESTRO IMPROVVISO
PENSIERI SUBLIMI ESPRESSIONI VIVACI
FU L' UOMO DEI DOTTI
STIMATO PER POLITICHE COMMESSIONI
FESTEGGIATO DALLA STUDIOSA GIOVENTÙ
UNO DE' GENI MIRACOLOSI
CHE AD ESTASI BELLISSIMA DI GLORIA
ISPIRATI DALLA VOCE DELL' ONNIPOTENTE
RALLEGRANO I MORTALI
IN QUESTA VALLE DI PIANTO INTERMINABILE
VISSE XLIV ANNI MORI A DI’ VII LUGLIO MDCCCXVI
O PARMIGIANI
SE VI SCALDA AMOR D1 ITALIA E SE GENTILI SIETE
DI DOMENICO ROSSETTI
ABBIA TRA VOI ONORATO MONUMENTO E PACE TRANQUILLA
L' ESANIME SPOGLIA. 

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