| Un momento della cerimonia: da sinistra Forte, Cordella, D'Annunzio, Sputore |
Cerimonia di consegna della donazione "Cordella" nei giardini napoletani di Palazzo D'Avalos a Vasto.
Intervenuti il vice sindaco Vincenzo Sputore, il presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte, l'arch.Michele D'Annunzio dirigente comunale per il settore culturale, la dott.Renata D'Ardes, direttrice della Biblioteca Comunale "Rossetti", rappresentanti della stampa.
Il Generale Tommaso Cordella, nipote di Ernesto il leggendario esploratore, ha
intrattenuto i presenti, unitamente ai familiari, nella esposizione della motivazione della donazione, anche per ricordare come già nel Museo Civico vi siano altri reperti di Ernesto Cordella e quanto, ora i discendenti hanno voluto aggiungere, oggetti personali, appunti di viaggio, medaglie, cimeli, pubblicazioni e giornali dell'epoca, per accrescere il patrimonio storico, culturale della Città.
Il Generale Tommaso Cordella ha poi voluto ricordare i tanti personaggi che hanno composto la grande famiglia Cordella , sin dal 1818, noti discendenti che da Napoli si sono trasferiti in tante città della penisola, professionisti impegnati nelle varie discipline scientifiche e culturali, impegnati anche nelle vicende storiche, tecniche, culturali ed umanistiche per contribuire, con la loro operosità e con l'impegno professionale, ad arricchire il patrimonio italiano.
Protagonisti di grande valore che costituiscono oggi l'orgoglio del nostro popolo, quello Italiano e vastese, che con la loro dignità, hanno rappresentato degnamente un'epoca di grande risveglio intellettuale, e di cui ci onoriamo di pubblicarne i nomi.
G. C.
Famiglia CORDELLA
La famiglia Cordella ha origini napoletane. La ricerca .genealogica si è spinta, grazie alla documentazione presente nell 'archivio di famiglia ed a quella reperita sia negli Archivi di Stato che in quelli ecclesiastici, fino ai primi decenni del 1700, risalendo con certezza fino a Cristofaro Cordella. Le poche notizie sulla sua vita - è un possidente ed ha sposato D.na Anna Rosa Villamena - sono tratte dal certificato di morte del figlio Mariano.
Di seguito, brevi note biografiche dei soli Ascendenti in linea retta maschile:
Mariano nasce a Napoli nel 1754 da Cristofaro ed Anna Rosa Villamena. Terminati gli studi musicali, inizia a comporre musica sacra ed opere teatrali rappresentati nei principali teatri della penisola. Sposa Benedetta Cavaliere dalla quale ha due figli, Giacomo (in linea di discendenza) e Margherita, che sposa Raffaele Bianchini. Oltre che compositore, Mariano si afferma come organista, ricoprendo l'incarico di Maestro di Cappella dell'Arciconfraternita di S. Anna di Palazzo e della Reale Cappella Palatina. Egli è al centro di una vicenda legata ad una prestazione d'opera non retribuita (nella diatriba dovette intervenire Re Ferdinando IV di Barbone con Real Carta del 9 marzo 1785) e nonostante l'esito negativo della citazione in giudizio del committente va riconosciuto a Mariano il merito di essere stato ilprimo a sollevare ed a far discutere il problema, piuttosto scabroso, della "posizione del musicista nella società dell 'epoca ". Oltre che per le doti di compositore e di esecutore, egli viene infatti ricordato per la tenacia e la costanza con cui si battè in difesa dei propri diritti e di quelli di tutti i musicisti. Muore a Napoli a 61 anni, il 16 luglio 1815.
Giacomo nasce a Napoli il 27 luglio 1783 da Mariano e da Benedetta Cavaliere. Segue i corsi di contrappunto e di composizione presso l'allora Collegio Musicale "S. Pietro a Majella ". Sposa Teresa Guarracino dalla quale ha due figli: Federico (in linea di successione) ed Ernesto. Nel 1826, viene nominato "2° Maestro" della Reale Cappella Palatina nonché Ispettore di Canto e di Partimento nelle Scuole di Musica esterne al Conservatorio. Nel 1827 gli viene data la cattedra di Solfeggio del Conservatorio e l'anno successivo viene nominato Direttore Musicale degli Spettacoli del Teatro S. Carlo, carica che mantiene per 12 anni, fino al 1840. Tali incarichi hanno positivi riflessi sulla sua produzione artistica, da quel momento particolare ricca con ben 28 opere. E ' anche Maestro concertatore delle "Accademie ", tenute doli 'impresario Barbaja e precettore di musica di Cristiano Vili, già Re di Norvegia e sucessivamente Re di Danimarca. Autore anche di varia musica sacra; compone, infatti, numerose Messe, Vesperi, Magnificat e Tantum Ergo, i cui spartiti originari sono tuttora conservati negli archivi della Cappella Reale ed in quelli dei principali monasteri napoletani. Particolare successo ebbe una cantata scritta per la festività della "Madonna dei tre ponti " che si venera a Lanciano, ove si recò per dirigerne l'esecuzione nel 1843. Fu Socio Onorario della Reale Accademia Borbonica in Napoli, Socio corrispondente della Regia • Accademia delle Belle Arti nonché Socio onorario dell 'Accademia di Santa Cecilia in Roma. Muore a Napoli il 2 maggio 1847, ali 'età di 64 anni.
Federico nasce a Napoli il 2 maggio 1818 da Giacomo e Teresa Guarracino. Nella Capitale del Regno delle Due Sicilie completa gli studi frequentando la "Scuola di Applicazione di Ponti e Strade" del Regio Governo Borbonico. Nel 1842 viene nominato Ingegnere Alunno ed assegnato alla Sezione delle Opere a carico delle Province del Regno. Nel 1844 è in Abruzzo Citeriore, a Vasto (Ch), con il grado di "Ingegnere Alunno di Ponti e Strade". Nel 1849 è promosso Ingegnere Aggiunto e si occupa, fra l'altro, della rettifica della strada provinciale "Istonia". Il 5 novembre 1855 sposa, a Vasto, D.na Isabella Celano, figlia di Giuseppe e Teresa de Thomasis, nativa di Montenerodomo, dalla quale ha nove figli fra i quali Tommaso (in linea di discendenza). Dopo l'Unità d'Italia, transita nel "Corpo Reale del Genio Civile del Regno d'Italia. Insignito dell'onorificenza di "Cavaliere dell'Ordine Equestre della Corona d'Italia" e nominato membro onorario del Collegio dei Costruttori italiani. Promosso Ingegnere Capo di 2A classe, nel 1873 assume la direzione del paritetico Ufficio Provinciale di Ancona dove rimane fino al 1877, data in cui viene nuovamente trasferito, con lo stesso incarico, a dirigere quello di Ascoli Piceno. Muore a Napoli il 15 agosto 1878 per complicazioni post-operatorie all'Ospedale degli Incurabili ed è sepolto nel Nuovo Camposanto di Poggioreale, nel Quadrato degli Uomini Illustri, settore riservato alla Congregazione dei S.S. Anna e Luca dei Pittori, nello stesso dove sono sepolti i Fratelli Palizzi.
Tommaso nasce a Vasto il 12 aprile 1862 da Federico ed Isabella Celano. Dopo i primi anni trascorsi a Vasto, adempie a Chieti la prima parte dell'iter scolastico, completandolo, nel 1878, ad Ascoli Piceno. Frequenta a Napoli la Facoltà di Medicina e Chirurgia dell'Università "Federico II" dove si laurea a 25 anni. Fino al 1891, rimane quale Interno, nell'Istituto diretto dal Prof. Otto von Schrò e nel 1892 inizia a svolgere la propria attività medica a Vasto dove il Sindaco lo nomina "Medico Condotto per la Pubblica Sanità " e la "Congregazione di Carità del Vasto " lo assume quale Medico Chirurgo presso l'Ospedale Civico. Nel 1897, dopo un periodo di malattia, torna a svolgere la propria attività presso il citato Ospedale divenendone Direttore. Deluso dal mancato accoglimento delle sue richieste di miglioramento, nel 1898, presenta le dimissioni. Breve anche la sua esperienza politica di Consigliere Comunale nel 1900 con il Sindaco Nasci. Il 18 dicembre 1900, sposa la Sig.na Rosa Celano, figlia di Francesco Paolo ed Irene Casilli, nativa di Vasto, dalla quale ha cinque figli, fra i quali Ernesto (in linea di discendenza). Per alcuni trienni, fino al 1909, è membro del Consiglio Provinciale di Sanità di Chieti. Nel maggio 1922 si rivolge con un scritto ai vastesi nel tentativo di chiarire la situazione esistente dopo che "nel 1919 il nosocomio cittadino era stato dismesso per insufficienza di mezzi finanziari e per mancanza di personale Sanitario". Nel 1941, riceve dalla Direzione di Sanità del VIP Corpo d'Armata -nonostante la tarda età (79anni) - il grado di Capitano e l'incarico di Capo Reparto di Medicina. Muore a Vasto, il 15 novembre 1959 a 97 anni ed è sepolto nella cappella di famiglia.
Ernesto nasce a Vasto il 28 giugno 1908 da Tommaso e Rosa Celano. Frequenta le scuole elementari a Vasto, dal 1921, le Medie presso il Convitto Nazionale a L'Aquila ed il Regio Liceo Scientifico del Collegio Militare di Roma. Nel 1928 si iscrive al 1° anno del Regio Istituto Superiore di Scienze Economiche e Commerciali a Roma. Nel 1929 interrompe l'Università per il servizio militare di prima nomina. Al termine, riprende gli studi universitari e nel 1933 consegue la laurea in Economia e Commercio. Dal dicembre 1933 al settembre 1935 è impiegato presso il Governatorato di Roma - Ragioneria Generale. Nel settembre 1935 viene richiamato in servizio per l'esigenza "Africa Orientale" fino all'aprile 1936. Nel 1937 partecipa al ciclo operativo di Polizia Coloniale, contro alcune bande ribelli del Deggiae, Aiulù, Uebebè. Nel 1940 gli viene conferita la Croce di Guerra al Merito. Dopo un periodo di convalescenza (malaria), torna in teatro d'operazioni fino al 27 settembre 1941, quando viene fatto prigioniero a Uolchefìt (Gondar) e trasferito in India a Yol, dove rimane fino al luglio 1946. Nel 1947 sposa a Roma la Sig.na Angela Maria Carosio dalla quale ha due figli: Tommaso e Claudio. Nel 1948 riceve le decorazioni "Cavaliere dell'Ordine Coloniale della Stella d'Italia" e la "Croce di Guerra al Merito". Nel 1953, trasferito al 13° Rgt. a. cam. con sede a Roma, nella caserma Macao, con l'incarico di Aiutante Maggiore in 7A, viene insignito dell'onorificenza di "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana". Collocato in ausiliaria, nel 1962 vince il ricorso presso il Consiglio di Stato, riprende servizio presso il Commissariato Generale Onoranze Caduti in Guerra. Nel 1966 è posto definitivamente in congedo per raggiunti limiti di età. Intraprende allora la carriera di professore presso gli Istituti per il Turismo dove insegnerà Geografia fino all'ottobre 1975. Nel 1985 si trasferisce a Vasto dove muore il 19 dicembre 1990 ad 82 anni. E' sepolto nella cappella di famiglia.
Donazione famiglia Cordella
11 agosto 2015
Foto Lino Spadaccini
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