venerdì 24 luglio 2015

Una riflessione di Nicolangelo D'Adamo:UN IMAM DENUNCIA LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI

“I cristiani d’Oriente sono le prime vittime dell’arretramento culturale e civile in seno al mondo musulmano”. Con questa denuncia, Hocine Drouiche, imam di Nîmes, in Provenza, Presidente del Consiglio degli Imam del sud della Francia e vicepresidente della Conferenza degli Imam di Francia, ha iniziato il suo intervento al Parlamento Europeo  il primo luglio scorso, riunito per discutere la
Persecuzione dei Cristiani nel Mondo”.  Un ampio e lucido j’accuse contro l’islam politico che inspiegabilmente (?) sui grandi media nazionali è passato inosservato; fortunatamente è stato riportato integralmente in italiano e in inglese dal portale “Asia News” del Pontificio Istituto Missioni Estere.
Colgo questa occasione per tornare a parlare di questo drammatico argomento dopo aver ricordato che sono oltre cento milioni i cristiani perseguitati nel mondo, non solo, evidentemente, nei Paesi islamici,
L’analisi che Hocine Drouiche fa dell’attuale condizione dell’islam si sviluppa per ben 14 pagine  e vale la pena leggerne qualche brano. 
*Nel mondo i cristiani sono perseguitati, braccati, privati del lavoro, imprigionati, torturati, assassinati. Tutti i mezzi sono usati per costringerli a rinnegare la loro fede, compreso il rituale dello stupro collettivo, considerato in certi stati come una forma di sanzione penale. Possedere una Bibbia è diventato un crimine, proibita è la celebrazione del culto, si è tornati ai tempi delle messe nelle caverne e dei primi martiri”.
L’imam francese non ha difficoltà ad ammettere  che tra i principali fattori che spiegano la persecuzione anti cristiana – “aumentata in tutto il mondo e, in particolare, nel mondo musulmano” – vi è “un islam politico secondo cui la presenza dei cristiani nel mondo musulmano non è mai una possibilità. Essa costituisce piuttosto una minaccia”.
E Poi Drouiche va oltre e non minimizza, tanto meno giustifica la posizione delle grandi autorità spirituali islamiche che è apparsa, come molti hanno osservato, “fin troppo morbida riguardo l’escalation jihadista nel vicino e medio oriente”, perciò  “la pratica dell’islam contemporaneo è molto più vicina al settarismo, piuttosto che a una religione universale e aperta”.
La colpa di questo  sfacelo, ha sottolineato l’Iman, con coraggiosa onestà intellettuale, è di “un islam interpretato alla lettera, chiuso in se stesso, che divide il mondo in bianco e nero, musulmani e miscredenti, fedeli e infedeli, amici di Dio e nemici di Dio. La nascita del fanatismo in un simile contesto è inevitabile”. E i cristiani d’oriente – ha aggiunto l’imam di Nîmes – “sono stati le prime vittime di questo arretramento culturale e civile in seno al mondo musulmano”. Ed ha aggiunto: “il discorso islamico si distingue per una ambiguità di fondo e, in alcuni casi, per un doppio senso. Si è per la libertà religiosa ma non si fa nulla per impedire che un apostata venga giustiziato o per condannare in modo fermo la persecuzione dei cristiani nel mondo arabo-musulmano”.
E ancora: “Come si spiega che l’islam europeo sia rimasto muto e silenzioso davanti al massacro degli ebrei a Parigi e a Tolosa, sul suolo europeo? Nel luglio 2014 si è tenuta una manifestazione pro-palestinese durante la quale si è sentito gridare ‘morte agli ebrei’. E nessun rappresentante dell’islam in Francia si è per questo indignato”.
Il problema, conclude con amarezza Drouiche, è che l’islam politico si sta allontanando sempre di più dall’islam dell’umanesimo, dell’apertura e della tolleranza. Esso si è trasformato in una ideologia che strumentalizza la religione per fini che sono contrari ai precetti stessi della religione”. Il discorso religioso – ha aggiunto – “si compiace nel condannare il dibattito sull’identità in atto in Francia e, al tempo stesso, si definisce lui stesso attraverso la sua identità religiosa e rifiuta di integrarsi nell’unità nazionale dei paesi europei”.
Perfetto! Ecco, avrei voluto che questo discorso chiarissimo fosse stato pronunciato da un italiano, cristiano o musulmano non importa, con tono fermo, ma senza isterismi.


NICOLANGELO D’ADAMO

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