di GIUSEPPE CATANIA
Continua l'elenco del trascurato interesse di quelli del
Comune per quanto riguarda la vigilanza e la cura istitituzionale
verso la cultura e l'arte.
Questa volta è il Museo del Costume di Palazzo D'Avalos,
purtroppo chiuso a causa delle bacheche frantumate di
alcuni costumi, non sostituite.
"Una maggiore attenzione ad un patrimonio culturale che
poche regioni possono
vantare sia più che doverosa".
Questo l'amaro commento del Prof. Elio Bitritto, Responsabile
della Fondazione Lions Club,
che ha raccolto, catalogato e donato al Museo del Costume un patrimonio. inestimabile
di costumi d'epoca reperiti presso alcune antiche
e nobili famiglie di Vasto e del territorio.
Un percorso evolutivo della moda e dell'abbigliamento dal
1700 a oggi, questo il principio essenziale del Museo del
Costume allestito nei musei civici dì Palazzo D'Avalos,
per iniziativa della Fondazione Lions Club per la "Solidarietà
Onlus" e dal Lions Club Adriatica "Vittoria Colonna"
di Vasto, la raccolta e l'affidamento in comodato al Comune
di Vasto della maggior parte dei costumi esposti, dal 2002.
Qualche reperto, una portantina, un armadio ed alcuni mobili
di arredo provengono da Casa D'Avalos.
Tra le sezioni espostive, quella curata dai Lions che comprende
costumi antichi originali che consente di osservare, attraverso il processo evolutivo della moda, gli aspetti anche
storici e creativi dell'abbigliamento personale e delle
decorazioni dei costumi d'epoca.
Importante la raccolta con preziosi e suggestivi acquerelli
dipinti con perfetta aderenza al realtà del tempo, ispirati
ai tradizionali costumi vastesi ed abruzzesi.
Ne è autore l'artista e illustratore vastese operante a Genova
Pier Canosa, autore anche di uno splendido "trittico" esposto
in originale e donato al Comune di Vasto per il Museo del
Costume di Palazzo D'Avalos, raffigurante una sintesi dell'abbigliamento
d'epoca sulla pianta del Vasto del 1793. Vi
è la sezione riservata alla ricostruzione in scala di 16
costumi storici eseguiti con magistrale attenzione ed aderenza
storica di Maria Antonietta Esposito, con reperti che vanno
dalla civiltà osca a quella etrusca, dalla romana alla medievale,
oltre a collezioni di dipinti dei fratelli Palizzi, di
Gabriele Smargiassi, di Valerico Laccetti ed altri esponenti
della scuola napoletana, donazioni anche di Giovanni Del Prete,
Carlo D'Alosio da Vasto, Filandro Lattanzio ed altri.
GIUSEPPE CATANIA
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