giovedì 9 luglio 2015

Museo del Costume a Palazzo d'Avalos: CHIUSO A CAUSA DELLE BACHECHE FRANTUMATE

di GIUSEPPE CATANIA
 Continua l'elenco del trascurato interesse di quelli del Comune per quanto riguarda la vigilanza e la cura istitituzionale verso la cultura e l'arte. Questa volta è il Museo del Costume di Palazzo D'Avalos, purtroppo chiuso a causa delle bacheche frantumate di alcuni costumi, non sostituite. "Una maggiore attenzione ad un patrimonio culturale che poche regioni possono
vantare sia più che doverosa". Questo l'amaro commento del Prof. Elio Bitritto, Responsabile della Fondazione Lions Club, che ha raccolto, catalogato e donato al Museo del Costume un patrimonio. inestimabile di costumi d'epoca reperiti presso alcune antiche e nobili famiglie di Vasto e del territorio.

Un percorso evolutivo della moda e dell'abbigliamento dal 1700 a oggi, questo il principio essenziale del Museo del Costume allestito nei musei civici dì Palazzo D'Avalos, per iniziativa della Fondazione Lions Club per la "Solidarietà Onlus" e dal Lions Club Adriatica "Vittoria Colonna" di Vasto, la raccolta e l'affidamento in comodato al Comune di Vasto della maggior parte dei costumi esposti, dal 2002.

 Qualche reperto, una portantina, un armadio ed alcuni mobili di arredo provengono da Casa D'Avalos. Tra le sezioni espostive, quella curata dai Lions che comprende costumi antichi originali che consente di osservare, attraverso il processo evolutivo della moda, gli aspetti anche storici e creativi dell'abbigliamento personale e delle decorazioni dei costumi d'epoca. Importante la raccolta con preziosi e suggestivi acquerelli dipinti con perfetta aderenza al realtà del tempo, ispirati ai tradizionali costumi vastesi ed abruzzesi.

 Ne è autore l'artista e illustratore vastese operante a Genova Pier Canosa, autore anche di uno splendido "trittico" esposto in originale e donato al Comune di Vasto per il Museo del Costume di Palazzo D'Avalos, raffigurante una sintesi dell'abbigliamento d'epoca sulla pianta del Vasto del 1793. Vi è la sezione riservata alla ricostruzione in scala di 16 costumi storici eseguiti con magistrale attenzione ed aderenza storica di Maria Antonietta Esposito, con reperti che vanno dalla civiltà osca a quella etrusca, dalla romana alla medievale, oltre a collezioni di dipinti dei fratelli Palizzi, di Gabriele Smargiassi, di Valerico Laccetti ed altri esponenti della scuola napoletana, donazioni anche di Giovanni Del Prete, Carlo D'Alosio da Vasto, Filandro Lattanzio ed altri.
 GIUSEPPE CATANIA

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