Costruito nel 1906, attivato nel 1912; ricostruito nel 1945 dopo la distruzione a causa della guerra. Misura un'altezza di 70 metri ed è secondo a Genova.
PRIMATO NAZIONALE DEL FARO DI PUNTA PENNA DI VASTO
di GIUSEPPE CATANIA
Il Faro di Punta Penna ha una sua storia che merita di essere raccontata. Infatti, venne innalzato una prima volta, a spese dello Stato, nel 1906, su
interessamento dell'onorevole Francesco Ciccarone, su progetto dell'ing. Olindo Torcioni del Genio Civile di Chieti. La sua altezze misurava circa 65,60 e venne attivato il 22 ottobre 1912.
A quell'epoca Punta Penna, per effetto della legge del 1908, sulla sistemazione dei porti, venne inclusa nel finanziamento di 700 milioni di lire, per la costruzione di un "porto rifugio". I lavori, iniziati e poi sospesi, furono interrotti per lo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Nel 1921, il Porto di Punta Penna, legato al Faro, venne declassato e solo nel 1945 vennero iniziati i lavori per la realizzazione del porto commerciale e, come oggi si presenta nella sua essenziale struttura, sebbene modificato e ampliato. II Faro di Punta Penna ha avuto una sua drammatica vicenda, perché venne minato e fatto altare, nel 1943, dai tede- schi, durante la ritirata dalla testa di ponte tra il Trigno e il Sangro.
Nel 1945, con i fondi destinati alla riparazione dei danni di guerra, il Faro venne ricostruito dall'impresa Costruzioni F.lli D'Onofrio di Carunchio, sotto la direzione del Geom. Trivelli. La costruzione, a torre ottagonale, è alta 70 metri, interamente a mattoni, a ridosso di un edificio di 2 piani.
Per l'innalzamento della torre non è stata utilizzata, come riferisce il sig. D'Onofrio, alcuna impalcatura esterna, perché i lavori vennero eseguiti operando dall'interno ove è stata realizzata una scalinata a spirale di 307 gradini, dalla base fino alla lanterna, con luce proveniente da tre serie di finestre. L'intonaco della parete esterna è stato realizzato da una impresa di Ortona,mentre la lanterna è giunta da Genova.
Quello di Vasto è classificato "radio faro" circolare a lampi bianchi, con un periodo di cinque secondi e con luce visibile a 23 miglia. Gareggia, con un certo e legittimo orgoglio, con gli altri fari dislocati lungo le coste italiane, ed è solamente secondo alla "Lanterna" di Genova, alta 75 metri, su di una torre quadrangolare eretta su di un alto scoglio (51 metri), nel 1549 provvista di lampi bianchi (periodo 20 secondi) con portata fino a 27 miglia.
Ad ulteriore conferma dell'importanza del Faro di Punta Penna di Vasto, è che si erge sulla spianata del promontorio che misura un'altezza di ben 40 metri sul livello del mare, da aggiungere, quindi, ai 70 della torre.
Questo particolare accresce notevolmente, non solo la sua funzione strategica, ma anche, e, soprattutto, la collocazione quale guida ai naviganti, visibile a distanza lungo le rotte del mare Adriatico.
GIUSEPPE CATANIA
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