domenica 28 giugno 2015

Buon successo per la manifestazione "Letti di notte", la notte bianca del libro e dei lettori

NUOVA LIBRERIA - Buon successo per la manifestazione "Letti di notte", la notte bianca del libro e dei lettori.
Rinviata la scorsa settimana a causa del maltempo, l'evento si è svolto ieri sera presso la Nuova Libreria in piazza Barbacani, curato da Germana Benedetti ed Emanuela Petroro.
Giocando sul titolo del tema, la serata è stata divisa in due parti: DiaLetti di notte, con lettura di poesie e brani in dialetto e FaLetti di notte, attraverso la lettura a più voci dell'ultimo libro postumo di Giorgio Faletti, "La piuma".

Dopo una breve introduzione alla serata di Germana Benedetti ed Emanuela Petroro, il poeta Fernando D'Annunzio ha declamato due poesie dialettali di Domenico De Luca, bisnonno da parte paterna della titolare della Nuova Libreria, un autore non molto conosciuto che nella vita ha svolto l'avvocatura. Di vena poetica spontanea, scrisse molte poesie, soprattutto d'occasione, in lingua ed in vernacolo, come ad esempio il sonetto recitato da Fernando D'Annunzio, scritto nel 1870, indirizzato ad un "arrabbiato clericale della nostra città", il quale dopo l’entrata degli Italiani a Roma, non riteneva possibile la coesistenza nella Capitale dell’autorità civile e di quella religiosa.

Tra gli altri brani declamati, molto apprezzati ed applauditi dal pubblico presente, alcune poesie di Gaetano Murolo, di Luigi Anelli e dello stesso Fernando D'Annunzio.

Subito dopo, lo storico Tito Spinelli, autore di molte pubblicazioni, alcune delle quali proprio sul dialetto vastese e sui suoi principali interpreti, nonché autore di una commedia di successo in tre atti, 'Nu parende a la longhe, recentemente rappresentata con successo, ha recitato alcuni aneddoti e brevi passi tratti dalla sua ultima commedia.

A seguire la lettura a più voci dell'ultima opera postuma di Giorgio Faletti, "La piuma", un racconto breve che si discosta nettamente da tutta la sua produzione precedente che lo ha reso famoso, trattandosi di una vera e propria favola, completata circa due anni fa, che lo scrittore aveva tenuto in un cassetto perché non soddisfatto del risultato finale.

Lino Spadaccini
















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