Avv. Giuseppe Suriani, giornalista |
La presentazione del promotore dell'iniziativa (2003)
Vasto è città di notevole spessore culturale che ha saputo conquistarsi uno spazio nel panorama degli avvenimenti artistici internazionali. E' con grande piacere e, permettetemi, con una punta di orgoglio che ho voluto, in collaborazione con il Prof. Antonio Grimaldi e con l'Ambasciata Cinese a Roma, far venire a Vasto la Mostra "La Cina Meravigliosa" per la prima volta in Italia in forma organica e completa.
La Mostra che si terrà nella storica dimora dei Principi d'Avalos, presenta le Figure dell'Opera di Pechino, xilografie in diversi colori e pannelli fotografici di grande formato con suggestive immagini di struggente bellezza. L'Opera di Pechino è considerata in patria "Tesoro Nazionale" ed i soggetti della nianhua, piacevoli e di buon augurio, costituiscono un vastissimo repertorio dell'immaginario collettivo cinese. In essi si celebra la pace nel paese, il raccolto nei campi, un'esistenza ricca e prospera, omaggi agli eroi della storia cinese, passi importanti della tradizione e della mitologia o immagini essenzialmente decorative con bellezze femminili, fiori o paesaggi celebri. Il mio auspicio è che questi rapporti tra l'Italia e la Cina siano rafforzati da queste manifestazioni che, pur nella diversità delle tradizioni, hanno in comune più di quanto si possa credere: il rispetto e la conoscenza delle radici comuni che affratellano i popoli e che sono la pietra miliare della dignità della vita. Un vivo ringraziamento infine a S.E. Dott. Cheng Wendong, Ambasciatore della Repubblica Popolare di Cina a Roma, al Dottor Zhang Jianda, Primo Segretario dell'Ufficio Culturale dell'Ambasciata Cinese, al Curatore della Mostra Prof. Antonio Grimaldi ed al Sindaco della Città del Vasto Dottor Filippo Pietrocola.
Avv. Giuseppe Suriani Giornalista
"LA CINA MERAVIGLIOSA" NELLA CITTA' DEL VASTO
di Giuseppe Catania
"La Cina Meravigliosa" nella Città del Vasto dal 7 novembre all'8 dicembre 2003, con l'alto patrocinio dell'Ambasciata della Repubblica Popolare di Cina a Roma.
L'antica e duratura tradizione del Teatro Cinese annovera già durante la Dinastia; Song nel X Secolo drammaturghi di talento, come il grande Guang Hanqing, creatori di opere famose ed immortali.
L'Opera di Pechino come continuazione della tradizione drammatica cinese, nasce ufficialmente nel 1790. Essa raccoglie in sé i segni di cinquemila anni di continuo sviluppo culturale e racchiude i tesori di oltre mille anni di storia teatrale cinese. L'Opera di Pechino, genere teatrale di grande rilievo in Cina, è depositaria di numerose forme di espressione artistica come la letteratura, la musica, la recitazione, la pittura, la scultura, ecc. Ha inoltre unito queste forme in un corpus unico, tale da divenire il genere teatrale con il maggior numero di opere in repertorio, dallo stile di recitazione più accurato, che gode del maggior numero di spettatori e della più vasta influenza artistica. Ad essa è stato conferito il titolo di "Tesoro Nazionale" ed è considerata una delle tre grandi tradizioni drammaturgiche mondiali, insieme alla Tragedia Greca ed al Teatro Sanscrito ed è l'unica di queste tre tradizioni a possedere ancora grande vitalità ed attualità artistica. La Mostra delle "Figure con i caratteri dell'Opera di Pechino" consiste nei modelli tridimensionali dei personaggi di scena che fissano i momenti più vivaci della rappresentazione; una sontuosa ed esclusiva riproduzione dei costumi li rende veramente splendidi. Le sessanta Figure in Mostra riprese dal magnifico repertorio tradizionale dell'Opera di Pechino, dal punto di vista artistico esprimono la realtà, la bellezza, il valore, quale quintessenza della Cultura Cinese. Ogni brano ed ogni personaggio ha una sua storia ed il contenuto riflette tremila anni; di conoscenze storiche, politiche, filosofiche, etiche, letterarie ed artistiche, equiparabili alla continuità della millenaria Cultura Tradizionale Cinese. L'obiettivo delle Figure della Mostra è quello di rappresentare tutti i ruoli tipici: quello maschile, quello femminile, quello maschile con il volto truccato, quello del buffone e molti altri ancora. Le Figure mostrano le i quattro tecniche: il canto, il monologo e il dialogo, l'azione e le arti marziali ed inoltre i cinque movimenti: delle mani, degli occhi, del corpo, dei gesti e dei passi. Gli ornamenti quali le corone, gli elmi, i cappelli e le sciarpe sono il risultato di un raffinato lavoro così come risulta ingegnoso l'allestimento degli accessori quali i boa, le cappe le armature, gli abiti e persino gli stivali, le scarpe, i coltelli, le spade e le alabarde. Le sessanta Figure sono scelte dal repertorio di trentasette opere del Teatro. Il Ministero della Cultura Cinese ha affidato il compito della creazione delle Figure allo "Yuandi. studio dei caratteri dell'Opera di Pechino" della Città di Tianjin. Questi piccoli Messaggeri girano il Mondo portando il loro saluto agli amici che amano la Cultura Cinese, l'Arte Cinese e l'Opera di Pechino. I soggetti delle Nianhua, scene augurali per l'avvento del Nuovo Anno, piacevoli e di buon augurio costituiscono un vastissimo repertorio dell'immaginario collettivo cinese. In essi si celebra la pace nel paese, il raccolto nei campì, un'esistenza ricca e prospera, omaggi agli eroi della storia cinese, passi importanti della tradizione e della mitologia o immagini essenzialmente decorative con bellezze femminili, bambini, fiori, uccelli o paesaggi celebri. La tecnica della stampa delle Nianhua ha le sue origini nella Cina del VII Secolo, con la Dinastia Tang (618- 907 d.C.), subisce un rapido sviluppo con la Dinastia Ming (1368-1644) si sviluppa la xilografia a colori con l'uso di tonalità forti e vivaci. In questo tipo di espressione artistica la figura viene idealizzata e si tiene ad accentuarne il lato simbolico; si può dire che le Nianhua rispecchino i desideri degli uomini con le loro esigenze di felicità, pace, lunga vita, salute, prole numerosa, giustizia e ricchezza. Diversamente da quanto avviene in Occidente, in Cina il Capodanno cade generalmente nel mese di febbraio, a seconda dell'indicazione del tradizionale calendario lunare. Creato più di quattromila anni fa, quest'ultimo viene tuttora utilizzato per individuare le principali festività dell'anno. Ad ogni fine inverno si festeggia il ritorno della primavera e tutte le attività che, secondo la tradizione, costituiscono il cuore di questa Festa tendono a tenere lontane le sventure e a favorire l'arrivo della felicità. La Festa della Primavera in Cina è la ricorrenza più importante dell'anno e le celebrazioni durano circa un mese. Il demone Nian (il cui nome significa anno) portatore di sventura, viene scacciato da suoni assordanti e dalla luce rossa; ecco perché l'esplosione di fuochi d'artificio e l'accensione di innumerevoli lanterne colorate. La notte del quindicesimo giorno del primo mese è la Festa delle Lanterne, che conclude i festeggiamenti per l'anno nuovo. La sera, la popolazione si riversa in strada per contemplare lo spettacolo delle lanterne e della luna piena. Nella Mostra c'è inoltre a disposizione altro materiale culturale fornito dall'Ambasciata della Cina a Roma, per una ricca e più completa panoramica sulla grande Cultura Cinese. Un vivo ringraziamento va al Dott. Filippo Pietrocola, Sindaco della Città del Vasto, a S.E. Dott. Cheng Wendong, Ambasciatore della Repubblica Popolare di Cina a Roma, al Dott. Zhang Jianda, Primo Segretario dell'Ufficio Cultura dell'Ambasciata Cinese, all'Avv. Giuseppe Suriani orientalista ed al Curatore della Mostra Prof. Antonio Grimaldi; la loro preziosa collaborazione ha consentito questo eccezionale incontro fra le Culture di due Paesi, la Cina e l'Italia che hanno civiltà antiche e grande storia.
GIUSEPPE CATANIA
Giuseppe Suriani, membro dell'Accademia Afro Asiatica, giornalista, fotografo.
Giuseppe Suriani è nato a Roma, discendente da una antica e importante famiglia abruzzese di Vasto. Si è laureato in Giurisprudenza all'Università di Roma con una tesi in Diritto Processuale Penale il cui relatore è stato l'ex Presidente della Repubblica Giovanni Leone. Nella capitale ha avuto modo di conoscere personalità del mondo culturale e scientifico, tra cui Giovanni Malagodi, Alberto Moravia e Raffaele Mattioli anche egli di Vasto, con cui condivideva la passione per i libri. Membro del comitato d'Onore dell'Accademia Euro Afro Asiatica e di altre associazioni scientifiche, Suriani ha ricevuto numerosi premi, tra cui il "Timone d'Oro", massimo riconoscimento internazionale di giornalismo, consegnatogli a Nassau (Bahamas) nel 1984 ed il premio "Jonathan 2000" del Consiglio d'Europa, nel 1990 a Roma. Ha viaggiato moltissimo e, come membro dell'Accademia Euro Afro Asiatica, ha intrattenuto rapporti culturali con numerose autorità straniere. È stato più volte in Cina e, dati i cordiali rapporti con l'Ambasciata Cinese, volle fare allestire nel 2003 a Vasto una importante mostra "La Cina Meravigliosa" nei locali di Palazzo d'Avalos. L'inaugurazione, avvenuta alla presenza delle più alte autorità cinesi e presentata dallo stesso Avvocato Suriani insieme all'allora Sindaco di Vasto Filippo Pietrocola, ebbe enorme successo ed echi sulla stampa italiana ed in internazionale. Giornalista pubblicista ha collaborato a diverse testate italiane e straniere. Appassionato di scenografia e di fotografia artistica è autore del libro "Monteodorisio nel Cuore" (Cannarsa editore 1995) che ha avuto notevole successo di critica. Convinto della piena validità e autonomia estetica dell’immagine fotografica, ritenuta degna di occupare un posto di primo piano nelle arti grafiche, Suriani aderisce al "Pittorialismo" e pubblica nel 2010 il grande volume "La Poesia dell'Immagine" (Editrice Rocco Carabba) con oltre 300 foto, buona parte delle quali ispirate agli Impressionisti. La pubblicazione riscuote i consensi del grande pubblico e soprattutto degli specialisti, in Italia ed all'estero, e ciò lo spinge a preparare un secondo volume sullo stesso argomento, in uscita a fine anno.
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