Lunedì 25 maggio alle ore 9.00
presso l’auditorium del liceo scientifico “Raffaele Mattioli” di Vasto il Lions
Club Vasto Host organizza, in occasione
dell'anniversario del 120^ anno della nascita
di Mattioli il convegno dal titolo “Tempo di Crisi: l’insegnamento
di Raffaele Mattioli”.
L’incontro inizierà con il saluto della professoressa
Silvana Marcucci, dirigente scolastico
del liceo che porta il proprio il nome del noto banchiere vastese. Subito dopo
a
salutare la platea saranno il sindaco della città Luciano Lapenna, poi l’onorevole
Maria Amato ed il presidente della Corte d’Appello de l’Aquila Stefano
Schirò. Dopo il saluto delle autorità prenderanno
la parola prima il presidente del Lions
Club Vasto Host, l’avvocato Giuseppina
Di Risio e poi il Dr. Maurizio Mattioli. Interverranno inoltre il vice
presidente del Csm, l’Onorevole Giovanni Legnini, il professor Francesco Vella,
il Professor Massimo Amato, modererà ed introdurrà l’incontro il presidente del
Tribunale di Vasto il Dr. Bruno Giangiacomo, concluderà i lavori il governatore
del distretto Lions 108/A, Nicola Nacchia. L’iniziativa patrocinata dal Comune
di Vasto focalizzerà l’attenzione sulla figura del vastese Raffaele Mattioli con lo scopo di approfondire lo studio dell'attività di Mattioli per affrontare gli attuali
problemi dell'economia e della giustizia. Uomo di cultura, banchiere
umanista, importante testimone del periodo compreso tra il 1931 e
il 1933, quando l’Italia si trovò nel pieno di una vasta crisi bancaria. La
storia unitaria e` punteggiata da crisi bancarie ricorrenti, da scandali e da
salvataggi: la caduta del Credito Mobiliare, lo scandalo della Banca Romana, il
fallimento della Banca di Sconto, per citarne alcuni. Ma in quella circostanza,
anche in conseguenza della depressione mondiale seguita al crollo di Wall
Street dell’ottobre ’29, tutte le maggiori banche entrarono
contemporaneamente in crisi, a cominciare dalla Comit che era allora la più
importante banca italiana e una delle maggiori in Europa. Alla vigilia della
crisi del 1930-31, la struttura delle grande banche italiane di credito
ordinario aveva subito trasformazioni, o meglio deformazioni, ‘stupende’. Il
grosso del credito da esse erogato era fornito ad un ristretto numero di
aziende, un centinaio, che con quell’aiuto avevano potuto svilupparsi
notevolmente, ma che ne dipendevano ormai al punto di non poterne più fare a
meno. Le banche erano ancora banche ‘miste’ sotto l’aspetto formale, ma nella
sostanza erano divenute banques d’affaires, istituti di
credito mobiliare legati a filo doppio alle sorti delle industrie del loro
gruppo. Né basta: per salvaguardarsi dai fin troppo evidenti pericoli di questa
situazione, le banche avevano ricomprato praticamente tutto il loro capitale. Il convegno è valido ai fini della
formazione professionale continuativa per Avvocati, Dottori Commercialisti ed
esperti contabili con l’attribuzione di cinque crediti formativi. Tutta la
cittadinanza è invitata a partecipare.
Paola d'Adamo
Nessun commento:
Posta un commento