opere del prete-scrittore
Organizzata dalla Società Vastese di Storia Patria “Luigi Marchesani”, si è svolta presso l’Auditorium dell’Agenzia di Promozione Culturale, la presentazione di alcune opere di Don Antonio Bevilacqua. E’ stato compito della Presidente dell’Associazione, prof.ssa Gabriella Izzi Benedetti, introdurre l’evento con
un richiamo all’impegno culturale e pastorale di don Antonio, sacerdote apprezzato a Vasto e sul territorio, e con la presentazione del curriculum dei due relatori.
E’ seguito l’intervento del Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte, che ha ricordato la sua personale amicizia con don Antonio e ha rivolto il saluto ai presenti, a nome dell’Amministrazione Comunale.
La relazione del prof. Luigi Alfiero Medea, ampia e articolata, ha approfondito il pensiero di don Antonio Bevilacqua, che si pone soprattutto come analisi appassionata e sincera sull’uomo e come apertura della ragione alla Trascendenza, per rimarcare, di fronte a certe posizioni storiche totalizzanti o di fronte al pensiero debole, un’antropologia fondata sulla Bibbia, sulla tradizione ecclesiale e, in particolare, sui documenti conciliari, e per trasmettere agli uomini del nostro tempo e alle generazioni future genuine motivazioni di vita e di speranza.
“Un contributo importante, quello offerto da don Antonio, anche se non esaustivo – ha aggiunto il prof. Medea - che pone il sacerdote vastese tra i più seri e onesti ricercatori della Verità”.
Il percorso delineato dal relatore è stato ritmato da sei riflessioni che hanno presentato don Antonio come scrittore, come testimone, come docente di filosofia, come docente di teologia, come sacerdote innamorato del Concilio Vaticano II e come propugnatore indefesso del Laicato.
Quattro i libri presi in esame dal prof. Medea: “Il Terzo Millennio cristiano” (2002), “Umanesimo cristiano” (2088), “50 anni di Concilio… 50 anni di ministero sacerdotale” (2013), “Linee di umanesimo nel Concilio Vaticano II” (2013).
“Lo stile di don Antonio scrittore – ha precisato il relatore - è scorrevole, stimolante, quasi sempre didattico (questo fa parte della formazione acquisita nell’insegnamento dal nostro autore). Egli scrive con competenza, perché quanto è messo sulla carta è frutto di studio, di continua riflessione personale, di intensa ricerca. Spesso alcuni concetti già espressi, li riprende in altre parti dello stesso volume, per metterli in confronto con altre concezioni o proposte etiche e di valore e per darne una visione più ampia”.
Interessante è la testimonianza offerta da don Antonio al sacrifico lavorativo del padre “per non togliere in lui la volontà di diventare prete”, all’amicizia fraterna che si è creata con i compagni di seminario, all’indimenticabile incontro con Giovanni XXIII, alla genesi del Concilio Vaticano II, alla grande vitalità umana spirituale e sociale presente durante gli anni ’60 nella Parrocchia della Cattedrale, guidata da don Felice Piccirilli, alla personalità dei Vescovi che si sono succeduti in Diocesi, alla vita familiare, sociale e religiosa della Comunità di S. Lorenzo Martire, alla grande devozione del popolo vastese alla Madonna.
Il prof. Medea ha continuato richiamando sia le soddisfazioni personali avute da don Antonio per l’insegnamento di filosofia e di teologia sia i profondi contenuti svolti per gli studenti e, attraverso i libri, per un più vasto pubblico soprattutto sul tema antropologico presente nei documenti del Concilio.
L’ultima riflessione del prof. Medea ha fatto riferimento all’impegno di don Antonio come “propugnatore indefesso del ruolo del Laicato”, grande conquista, questa, della Chiesa contemporanea, ma che ancora non è pienamente attuata.
E’ seguito l’intervento del prof. Tito Spinelli, che ha sottolineato gli aspetti storici presenti in tre opere di don Antonio: “Storia religiosa di Vasto e del suo territorio” (1998), “La Parrocchia di S. Giuseppe in Vasto” (2010) e “S. Lorenzo tra l’antico tratturo e il nuovo contesto urbano” (2013), aspetti svolti attraverso una serrata indagine degli eventi che ha visto come epicentro Vasto con il suo territorio.
Il prof. Spinelli ha sottolineato, inoltre, che don Antonio ha analizzato alcune vicende relative alla contrastata istituzione della Diocesi di Vasto con un percorso storiografico sostenuto da una ricca documentazione, sempre esaminata con scrupolosa obiettività.
Ha chiuso la serata il ringraziamento commosso di don Antonio Bevilacqua all’Associazione di Storia Patria, ai due relatori e al pubblico presente.
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