di GIUSEPPE CATANIA
Nell'autunno del 1973, a Vasto vicino alla chiesa della Madonna delle Grazie, durante gli scavi affiorarono i resti di un muro romano, nel classico "opus reticulatum", e di un pavimento e mosaico, con ornati geometrici e figure zoomorfe, risalenti al periodo della romana Histonium, sulle cui vestigia oggi Vasto è edificata.
Pure nella zona sono venuti alla luce cocci, rottami di vasellame e bronzetti, tracce di una cloaca, una nicchia sormontata da un marmo con incisi motivi ellenistici a conferma della esistenza delle antiche terme di cui la città romana di Histonium era dotata, proprio in prossimità dei numerosi templi dedicati alle divinità.
La scoperta di notevole valore certamente fu quella del pavimento musivo di incomparabile bellezza.
Della esistenza del pavimento si aveva già qualche notizia nei secoli scorsi. Lo stesso Domenico Romanelli, nel tomo I del suo volume "Scoverte Patrie" (1805) scrive testualmente: "II p.Berti nella dissertazione sulla lapide di M.Bebio fa menzione d'un pavimento musaico cui da gran tempo, nelle case de' Giacci discoverto, ma così bello e colorato con fiorami ed altri lavori,che poteva superar (egli dice) quello rinvenuto in Inghilterra nel 1712 e riferito dal Pitisco. Ne fece anche parola il Canacci, che lo trovò palmi 44 di lunghezza,e p.30 di larghezza, e credette che vi fosse stato il Tempio di Giove Ammone, per esservi dipinto le teste di montone per la medaglia coll'effigie di questo dio ivi trovata nello scavarsi una cisterna. Ma il Berti pensò che fosse stato piuttosto il Tempio dì Giunione Ammonis ed a costei volle riferire l'iscrizione che allora vedevasi nelle case de' Fantini , dove leggesi "Jussu Deae". Miglioramente si direbbe, però, che fosse stato un luogo di bagno, giacché tutta questa contrada largamente ne abbondava".
Mosaico di Fishbourne (UK), da Wikipedia |
Figura del primo mosaico scoperto alle Terme dell'antica Histonium (foto Nicolò D'Annunzio, Vasteggiando) |
oppure la testa di cavallo e la coda di pesce)che richiamavano alla memoria i mosaici delle Terme di Nettuno(seconda metà del III secolo d.C.) di Ostia. I romani ereditarono la tecnica del mosaico dagli artisti ellenistici e l'applicavano frequentemente raggiungendo, talvolta, effetti di grande fastosità.
Ma si ebbe ancor più stupore osservando le raffigurazioni del primo pavimento scoperto a Vasto nel 1974: erano paragonabili a quelle del mosaico rinvenuto nel palazzo di Cogidubnus, re cliente dei regentes e legato romano in Britannia. Tale edificio venne costruito nel 70 dopo Cristo e fu, a quel tempo, uno dei palazzi più raffinati dell'Impero, munito di cortile, giardino recintato, bagni e servizi. La costruzione, scoperta nel 1960, si trova a Fishbourne (località romana nei pressi di Chichester). Ci fu grande meraviglia e sorpresa quando andammo a confrontare le riproduzioni di tale pavimento nel "Dizionario Archeologico" di Warwick Bray e David Trump. Insieme ai motivi della decorazione geometrica, i mostri marini erano proprio analoghi alle figure del pavimento delle Terme di Histonium, con teste di cane o cavallo e coda di pesce, che sono anche nei mosaici delle terme di Nettuno a Ostia. Superfluo sottolineare,oltre al pregio artistico, l’abilità artistica pari alla pittura ed all'arte degli arazzi,costituita dal pavimento musivo di Vasto,che obbedisce ai motivi scenici dell'epoca.
Giova ricordare che l'attuale città del Vasto sorge sui resti dell'antichissima Histonium, le cui vestigia, insieme agli splendori di una civiltà senza eguali, spesso affiorano per testimoniare il grado di elevazione delle antiche genti che abitarono questa terra nei secoli remoti.
GIUSEPPE CATANIA
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