domenica 15 marzo 2015

Personaggi illustri di Vasto: ROBERTO BETTI

LETTERATO, CULTORE DELLE ARTI, AVVOCATO, (CONSULTO E DI STATO SOTTO FERDINANDO II) 

 di GIUSEPPE CATANIA 

 Tra i personaggi protagonisti che hanno magnificato la Città del Vasto e l'Abruzzo, figura Roberto Betti,
illustre letterato, dottore in legge, uomo di Stato. Nacque a Vasto il 5 settembre 1780, figlio di Benedetto Maria e di Isabella Marchesani.
 Da giovane apprese l'arte della incisione su rame da Nicola Tiberi (in Arcadia Orildo Apollonide, autore di 38 bellissime incisioni su rame per la "storia di Vasto" di Benedetto Maria Betti). Fu anche perito nell'arte pittorica (nel gabinetto archeologico del Museo di Vasto si conservano due figure incise). Nel 1842 venne stampata una sua dotta "Dissertazione sul ritratto di Leone X ". Fu anche autore di composizioni poetiche. Giureconsulto, fu Socio Corrispondente Dell'Accademia Ercolanese di Agricoltura e, nel 1817 venne nominato Sottintendente a Sulmona e fu sostenitore dei lavori per la costruzione dell'emissario del Lago del Fucino, come documentato nel Giornale delle due Sicilie del 7 settembre 1817.
 Negli annali civici del Regno di quell'anno si ricorda un suo discorso tenuto dinanzi il Consiglio Generale della Provincia della Calabria ulteriore. Fu un uomo di principi liberali e per questo venne destituito dal Ministro della Polizia, dalla carica di Intendente presso l'Aquila. Nel 1831 venne indicato da Melchiorre Delfico fra gli uomini "chiari per intelligenza e probità da mettere al governo della pubblica cosa" dal re Ferdinando II. Con decreto del 2 luglio 1831 venne richiamato al servizio del Re con la nomina di Sottintendente nel Distretto di Nola e, dopo due anni, a Reggio.
 Nel 1845 in occasione del Congresso degli Scienziati presieduto dal Ministro dell'interno Santangelo, Roberto Betti venne chiamato a Napoli per essere incaricato dal Re Ferdinando II di "tenere la firma del Ministro, durante n congresso.
 Dal re venne nominato Commendatore e nell'aprile 1847 Consultore della Consulta Generale, e l'anno dopo - promulgata la legge della nuova costituzione - nominato Pari del Regno con decreto del 26 giugno. Nel settembre 1860, dopo l'entrata a Napoli di Giuseppe Garibaldi, i Consultori di Stato vennero destituiti e Roberto Betti, per interessamento di numerosi suoi estimatori che avevano apprezzato il suo valore e l'onestà, venne reintegrato.
 Dopo l'abolizione della Consulta di Stato Roberto Betti venne eletto consigliere del Supremo Consiglio Amministrativo. Egli si adoperò per dissuadere i capi del movimento, liberale di Reggio Calabria, perché i tempi non erano maturi, conquistandosi la stima e la venerazione generale, tanto da intestargli una strada. Nel 1854 il Betti interpose il suo autorevole intervento per liberare Massimino Barbarotta,Vincenzo Cardone, Domenico Crisci, Silvestro Benedettti, F.Paolo lecco, Beniamino dei Conti Mayo dall'arresto perché accusati di idee liberali. Roberto Betti morì a Napoli il 21 settembre 1861.
 Ne "Ricordi di Storia Vastese (1906), Luigi Anelli così scrive di Roberto Betti :"...il suo nome ci ricorderà sempre un ingegno, un carattere, un cuore".
 GIUSEPPE CATANIA

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