giovedì 19 marzo 2015

Oggi è San Giuseppe: una riflessione sul più grande dei Santi

Oggi è San Giuseppe, tanti auguri agli amici che portano tale nome e a tutti i papà. Il consumismo ci ha fatto perdere la dimensione spirituale della giornata. Giovanni Paolo II l'aveva scelta come momento di incontro con il mondo del lavoro. Un anno, il 1983,  ha visitato anche i papà lavoratori di San Salvo. 

La collega giornalista Ines Montanaro ci ha nviato una riflessione che volentieri proponiamo ai nostro lettori 

Giuseppe, Santo dell’impossibile, che ha reso possibile il “TUTTO” per amore di una Donna
Il carpentiere che - smagliando il tricot della Legge/Dottrina - ha capovolto le sorti dell’umanità


Oggi è la festa del più grande dei santi, di colui che, accogliendo Maria,  insieme a Lei ha custodito per noi il Cristo.
Una premessa la mia,  che, cela un oceano sconfinato di venerazione/ammirazione per questo giovane,  il
quale,   si presenta con un profilo  umano e spirituale che farebbe innamorare  non solo Maria, ma qualsiasi donna.
Giuseppe era ebreo, ed ebreo “giusto” (Mt 1,19)  dunque, Osservante della Legge che avrebbe – volendo -  con poche parole mettere in pratica le regole della sua appartenenza religiosa - con  lo zelo di tutti gli osservanti -  contro la sua fidanzata: la condanna a  morte per mezzo della furiosa e omicida sassaiola che,  con un termine più ricercato, siamo soliti  chiamare lapidazione,  sassi grandi e tirati con violenza sulla condannata, fino alla morte, al suo accasciarsi senza vita.   Egli, invece,  per fede e per amore,  trova una prima via d’uscita  tra le maglie  durissime della Legge mosaica pensando ad un ripudio segreto, poi rompe ogni schema legale prendendola con se,  assumendosi agli occhi  del paesetto, di essere il  responsabile di quella gravidanza, tacitando la Legge nella sua coscienza dando spazio alla misericordia  per andare..oltre la Legge, anzi, cercare la sua  perfezione nel suo cuore e non nelle prescrizioni,  proprio come fece Gesù in seguito.

L’Amore, è capace di ogni meraviglia, compresa quella di ..abolire ogni “ordinamento giudiziario”, per donare a “se stesso” la pienezza e  il compimento che Dio ha stabilito e scritto nel cuore di ognuno di noi.  Bisogna, però, amare alla follia una donna  che stai per sposare a breve  e ti confessa di essere incinta, con la piena  consapevolezza che non è “..cosa tua” per poter comprendere appieno  il cuore di Giuseppe. Quanta rabbia di maschio ferito, quanta umiliazione, quanti scherni avrà dovuto subire e .. rimuginare dentro di se ?. Il Vangelo tace ma, certi  sentimenti e processi umani, sono  facilmente intuibili, nati con l’uomo e non si estinguono mai.
Si, nella vicenda sono intervenuti  messaggeri  divini che hanno sconfitto  i timori reciproci,  ma..è lo straordinario amore per  Lei che non gli ha fatto chiudere il cuore ai segni che Dio gli inviava. Un sentimento – quello del giovane -  che è stato “oasi” nel deserto dei suoi pensieri in fiamme,  il luogo dove   ha potuto dissetare e nutrire il suo “Si” a Dio , un “Si” non meno grande di quello di Maria, un assenso divino  inscritto nella sua umana  decisione, un amore/sorgente dove anche  l’angelo suo e quello di Lei si saranno dissetati prima di rivelare l’arcano.
Tutto e tutti  Giuseppe ha sfidato per Maria: parenti, amici, sinagoga, benpensanti, disinformati, atei/devoti, maliziosi, bizzoche, comari..”i soliti” di ogni tempo ed ogni luogo: il “gazzettino del villaggio” al completo.  Tutti si,  ma soprattutto  sfidò se stesso, fino a quando egli,  in  quelle  lacrime che bagnarono  gli  occhi  di lei quando gli raccontò  “il fatto”,  vide ..le perle di luce della sua innocenza.
Molti fanno fatica a credere ad una gravidanza ..caduta dal cielo ma,  solo.. un po’ meno del “bimbo che ..porta la cicogna”,  chi ha fede in Dio però ..No !. Giuseppe e Maria, non erano personaggi di una tenera favola,  ma creature umane che credettero.. nell’impossibile umano che è  Normalità per Dio.

***
Oggi che è la tua festa, scrivo a te e per te, Giuseppe,  a te che conoscevi  le Scritture e  sapevi – come l’angelo -  che ..nulla è impossibile  a Dio (Lc 1,37).
Cosa c’era di male  se Gesù nasceva dall’amore tuo e di Maria ?.  Io credo nulla, come pure se era frutto di una  qualsiasi situazione umana  in cui Maria  fosse rimasta coinvolta.
Ma,  la tua fede come la nostra,  dicono.. “No”, niente di tutto questo.  Il Dio dell’impossibile  ci ha lasciato questo segno eterno della Sua  potenza muovendosi nella Sua Libertà:  Lui,  il  Padre  che  ci ha  creato per Amore e tutto ci ha donato,  con la gravidanza di una ragazza che non conosceva uomo,  ha voluto dirci: vi voglio bene,  vi dono mio Figlio per salvarvi,  ma..di te, uomo, posso anche fare a meno:  Io sono il Signore Dio tuo che ..ti spiazza. Giovanni Battista  dirà ai Farisei: “ e non crediate di poter dire fra voi: Abbiamo Abramo per padre. Vi dico che Dio può far sorgere figli di Abramo da queste pietre. (cfr Mt 3,9). Dio ha scelto Maria e Giuseppe ma, poteva far nascere il Cristo anche da una pietra.
Giuseppe tante cose fanno la tua grandezza, ma è la fede nel Dio che “confonde”: i  nostri progetti e  le nostre vie, come fece con le  tue  e,  soprattutto,  l’amore per quella  Ragazzina incolpevole che hanno fatto di te il più grande dei santi e il Patrono della Chiesa.
Ti vogliamo bene Giuseppe, tanto,  davvero,  la tua fede e il tuo Amore per Maria e il Bambino, hanno..spiazzato per sempre in noi ogni  ragionamento, per far posto al  tuo, al mio, al nostro “Si”, al nostro Dio.
Ines Montanaro


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