domenica 18 gennaio 2015

Giubileo, un'antica disputa: PAPA ALESSANDRO III SI FERMO' A VASTO O A ..."VIESTI"?

Papa Alessandro III
 Un'appassionante disputa-storico filologica: già nel secolo scorso si tentò di confondere "Vasto" con "Viesti", ma i documenti storici sono a nostro favore.

di Giuseppe Catania
L’intento, rimasto tale, di porre in dubbio che Papa Alessandro III approdasse a Vasto e vi rimanesse per oltre un mese, dal 7 febbraio al 9 marzo 1177, ha avuto sterili adepti, fino al secolo scorso.

Valenti studiosi, come Paolo Kehrr (Regesta Pontificum Romanorum, IV-Berlino 1909, pagg. 281-82), nel ribadire l'autenticità della cronaca del Monaco Rolando
del Monastero di Santo Stefano in Rivo Maris, messa in dubbio da altri, ribadisce un fatto incontrovertibile e cioè che Alessandro III con il suo numeroso seguito, imbarcatosi a Siponto, sbarcò a Vasto, nel porto della Meta, durante il suo viaggio alla volta di Venezia per trattare la pace con Federico Barbarossa,

Già altra volta abbiamo avuto modo di citare autorevoli storici tra cui Cesare Baronio (1538-1607), cardinale e storico della Chiesa; Claude Fleury (1640-1743); L.A. Muratori (1672-1750); l'Abate di Vallemonte, Domenico Romanelli, Luigi Marchesani, Gustavo Strafferello (Napoli 1899),Domenico Priori, Luigi Salvatorelli, per confermare la venuta di Papa Alessandro III a Vasto e non a Viesti, a differenza di quanti erratamente hanno sostenuto, tra cui Schipa, Ughelli, Giannone, Collenuccio, 1o stesso Romualdo Salernitano, e personaggi minnori, delle disputa storico-filologica.

Non memori della riconfermata verità storica si tende ancora di confondere le idee, offuscati i ricordi, per gettare fumo mediatico mediante interpretazioni di documenti ed equivocando in malafede la verità che, per seguire un antico detto, non dovrebbe ammettere errori.

Ughelli attribuisce questo onore a Viesti, per la somiglianzà di Vastum e di Vesta come rileva il Romanelli (Scoverte Patrie pag. 255 Napoli 1805), ma si tratta di un inciso che non fa fede.

A parte il fatto che le parole Vesta, Vestas o Vestam non trova alcuna attinenza con Viesti, perché il nome della località garganica manca di qualsiasi etimologia, troviamo in favore di Vasto la derivazione "vastana" in un testamento dell’anno 1104 nel quale si menziona tale Alberto, giudice "de civitate Vastana "; ancora "civitatem Wastum” nella cronaca di Rolando, terra "Wasti Aymonis" in un registro di CerloII d’Angiò (Regest. Carol II an.1289 fol.86), cioè città tenuta dal Gastaldo Aymone per amministrarvi la Giustizia, derivato dal vocabolo longobardo Gasthalten.

Ed ancora..."au port du Guast sur la mer adriatique.*." leggiamo nel Fleury, ... apud Vastum in mari Hadriatico” in Cesare Baronio; "Vasto negli Abruzzi” in Luigi Salvatorelli.

Ma nessun nesso logico o storico con Viesti che si vuole attribuire ad un episodio che non ha alcun motivo d'essere con Vasto.

Potrebbe, per conferma, invece, avere attinenza con il nome Vasto, il termine "vastasia", ossia "somministrazione di mezzi di trasporto, come soggiunge Luigi Marchesani nella Storia di Vasto (imbarco e sbarco di merci) relativo al porto della Meta dove operavano i "vastasi" (facchini ) dove, appunto, mise piede papa Alessandro III.

“A Circa 2 chilometri dal lato settentrionale del Vasto, in prossimità delle chiesa rurale di San Nicola Della Meta, stava l’antico porto del Guasto Aymone, dove, colto da fiera tempesta, sbarcò Papa Alessandro III il 7 febbraio 1177, quando viaggiava per Venezia allo scopo di trattare la pace con Federico Barbarossa.

E questa è una ulteriore conferma a favore di Vasto.

Il Collenuccio e il Giannone, tratti forse in inganno dalla somiglianza del nome, scrissero che Alessandro III per la tempesta riparasse a Viesti. Il Fleury, invece.nelIa sua Histoire Ecclesiastique , dice: Aspettò il Papa un mese il vento favorevole con undici galee del re di Sicilia in porto del Guasto sul mare adriatico. Del medesimo avviso sono 1’Ughelli (ad Teat.) e Rolando, priore del vicino monastero di Santo Stefano ad rivum Maris, il quale nelle sua cronaca scrisse: " VII febbr. MCLXXVII, Alexander Papa initio mensis februaris, vadens in Venetia de Siponto,venit in civitatem Wastum et popter turbatiomen maris mansit in ea multis diebus”.

Noi,però, siamo in grado dì riferire la testimonianza scritta ne "Gli elementi della Storia (ovvero ciò che bisogna sapere ….” Opera del signore Abate di Vallemonte tradotta dalla lingua francese, pag.144 - Della Storia d"Italia. -Tomo Sesto, in Napoli MDCCLXX,a spese di Giuseppe Di Domenico. “.. 1177 prima di muoversi d’Anagni ebbe il Pontefice Alessandro, il giuramento da Federigo e da’ suoi principali Baroni per la sicurezza di sua persona. Spedì poi sei Cardinali che trovarono l'imperatore a Ravenna; ed egli fermatosi alquanto a Benevento, per Troja, e Siponto arrivò a Vasto, dove trovò sette Galee spedite dal re di Sicilia, con ordine a Romualdo Arcivescovo, di Salerno che scrisse poi la storia di questi fatti, e a Ruggieri Conte d’Andria di accompagnare la Santità sua, e invigilare agl'interessi del suo Regno. Inbarcatosi alli 9 marzo con undeci Galee, arrivò a Zara, poi a Venezia nel Monistero di San Niccolò al Lido."

GIUSEPPE CATANIA

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