giovedì 14 giugno 2018

Tragico destino: due edifici della famiglia Genova Rulli in totale abbandono

In rovina il complesso edilizio in via Anelli e il palazzo della Penna (Ex villa dei d'Avalos) 

In attesa di ristrutturazione:  Complesso edilizio Genova Rulli a Portanuova: giardino botanico (fotografato anni fa)


Non più in uso, in abbandono: Palazzo della Penna (ex Orfanotrofio, ex villa dei d'Avalos)
di Giuseppe Catania

Tragico destino: due edifici della famiglia Genova Rulli in totale abbandono.
Il primo è Palazzo Genova Rulli in via Anelli, un edificio di grandi dimensioni, ceduto dall'Arcivescovado nel 2006 al Comune di Vasto (in comodato d’uso per 60 anni) dietro cessione alla Curia del palazzo del Carmine antica sede del Comune divenuta poi sede della Curia stessa. Nell’accordo è scritto che
quest’ultimo è destinato ad ospitare la "casa del clero" e gli uffici della Curia Arcivescovile, mentre il Palazzo Genova Rulli, in comodato al Comune, dovrà ospitare attività sociali, culturali e istituzionali, dopo la onerosa ristrutturazione da parte dell’ente stesso.
Dopo tanti anni cosa si è fatto nei due edifici?
Fortunatamente la Curia con un lascito ha potuto sistemare il tetto e le pareti esterne del palazzo del Carmine dando una immagine di gradevole sul piano estetico. Restano da completare i costosi lavori di ristrutturazione interna.

Il Palazzo Genova Rulli ceduto al Comune, invece, è in totale abbandono. Sono in rovina: le numerose stanze con affreschi di grande valore, il giardino botanico dotato di un porticato, un ninfeo adornato di statue raffiguranti illustri personaggi tratti da scavi archeologici nel territorio.

Alcuni anni fa, ad iniziativa dell'ex assessore alla cultura del Comune di Vasto, arch. Francescopaolo D'Adamo,venne effettuata una operazione di bonifica del giardino botanico e, in occasione della Settimana della Cultura Scientifica organizzata dal Liceo "Raffaele Mattioli", con la partecipazione di docenti, alunni e cittadini, con la consulenza del Gruppo Astrofili Frentani , venne rappresentato uno spettacolo in costume del ‘700 che ha richiamato le cerimonie che si svolgevano a Vasto alla corte del Marchese del Vasto Cesare Michelangelo D'Avalos. Poi nulla più.

Intanto il giardino botanico è stato adottato dall'associazione dei Vigili del Fuoco per la ripulitura dalle erbacce, ma il palazzo con l'annessa chiesa di Santa Filomena sono in rovina, come abbiamo pubblicato in questo sito (noivastesi.it) il 12 settembre 2014.

Eguale cattiva sorte per il Palazzo della Penna che Giuseppantonio Rulli acquistò dai marchesi D'Avalos, ove era ospitato l'Orfanotrofio Femminile con i terreni adiacenti, di proprietà in questa caso della Fondazione Genova Rulli.

Particolarmente devoto a Santa Lucia, Giuseppantonio Rulli (che in tarda età era pressoché cieco) fece ripristinare il Palazzo di Via Anelli con annessa la chiesa di Santa Filomena , erigendo un altare alla Vergine Siracusana. In un dipinto il Rulli è raffigurato in ginocchio in atto di devozione, indossando l'uniforme di cavaliere costantiniano.
Gli eredi Rulli: la figlia Giovanna sposò Ludovico dei baroni Genova di Salle (morto a 27 anni nel 1831), i cui discendenti Baroni Luigi e Alfonso acquisiscono il titolo nobi-liare Genova Rulli; furono assieme alla moglie Filomena generosi mecenati del restauro della Cattedrale di San Giuseppe a Vasto (1923-28).

Famiglia Genova
Di antichissima stirpe, feudataria di Salle, nei pressi di Manoppello, annovera Giacinto, Decurione di Vasto nel 1650 fino a Ludovico che il 20 gennaio 1828 andò sposo a Giovanna figlia di Giuseppantonio Rulli, aggiungendo così al suo il titolo nobiliare della Famiglia Rulli.
Famiglia Rulli 

 Proveniente da Salcito (Cb) ha origine a Vasto nel 1781 con il barone Luigi, sposo di Giovanna Cieri e poi di Concetta Betti.
Ricchissima 1809, comprò una porzione del convento di San Domenico. Il suo erede, Giuseppantonio, nato nel 1791 venne nominato Decurione del Vasto nel 1824 e nel 1838 Sindaco della Città. Venne eletto console onorario del Regno Unito di Gran Bretagna e di Irlanda. Nel 1841 incaricò l'architetto vastese Nicola Maria Pietrocola di costruire il palazzo nell'area del convento di San Domenico e la annessa chiesetta di Santa Filomena. L'architetto Pietrocola disegnò la facciata del Palazzo di via Anelli, la chiesa di Santa Filomena, il fabbricato a scoglio di Portanuova.


GIUSEPPE CATANIA

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