Come strenna natalizia, è uscita per i tipi della Casa Editrice Cannarsa di Vasto la raccolta di liriche “Le ali del vento” nella Collana “I poeti dell’Histonium”. Ne è autrice la ins. Antonia Di Stefano Di Carlo, nativa di
Casalbordino (Ch) ed attualmente residente a Cupello (Ch).Si tratta di una interessante raccolta, dove alla scorrevolezza della scrittura poetica si aggiunge la ricchezza evocativa della parola che accompagna la percezione dei pensieri alla conformazione delle immagini, catturate dall’autrice nel quotidiano contatto con la Natura.
Sono brevi e ariosi quadretti quelli che regala ai lettori Antonia Di Stefano Di Carlo, una donna ormai affermata non solo in campo professionale e sociale ma anche in quello letterario, perché più volte premiata dalle Giurie.
Ed ecco la poetessa descrivere con particolari accenti lirici lo spettacolo fascinoso del tramonto, con il sole che “si strugge / in un cielo deserto / di voli”, mentre “tutto si incendia / e riluce / nell’attesa dolce / della sera”; eccola captare con lo sguardo il giorno che “mollemente / si spegne / al limitar del colle”, affascinata dal cromatismo dei “barbagli di rosa /e di viola” e da un lampione che “brilla / chiaro all’orizzonte”; eccola cantare la “veste scarlatta” di Monte Le Forche, colle dai “facili venti”.
A volte sono le stagioni a richiamare la sua attenta contemplazione. Innanzitutto l’inverno, colto attraverso l’immediatezza di due immagini: i rami ancora spogli del pioppo e dell’olmo e il canto acerbo della cincia. Poi la tarda primavera con i suoi profumi e l’estate, quando è più facile ascoltare, di sera, oltre alle sonore voci dei bambini e alle risa allegre delle giovani donne, anche “il respiro delle stelle / e il richiamo dolce / dell’assiolo”. Infine, l’autunno, periodo in cui la luce solare va via prima e le giornate diventano più corte, provocando il ritorno anticipato del pettirosso alla siepe.
Ma l’approfondimento dell’autrice è proteso anche sul fronte della denuncia di alcuni danni, provocati dall’uomo moderno contro la bellezza e l’armonia dell’ambiente naturale. Così, nel vedere il volo dei gabbiani verso l’orizzonte “livido e vuoto”, la poetessa nota amaramente: “Ci saranno altri scogli / di plastica e vetro / a riposare le ali”. Sopporta, poi, a malincuore la presenza delle grosse pale che “fendono l’aria / lentamente” con le loro “ali d’acciaio / ali senz’anima”.
Nella raccolta si trova, inoltre, un richiamo alla morte che giunge improvvisa, ma non coglie di sorpresa chi vive come “foglia di rosa” e segue “l’ala tiepida del vento”, che conduce verso l’eternità.
Ricordo che Antonia Di Stefano Di Carlo, dopo aver conseguito il diploma di maturità presso l’Istituto Magistrale “R. Pantini” di Vasto, si è dedicata all’attività di insegnamento nella scuola primaria.
Amante della natura e degli animali, appassionata di didattica linguistica e di letteratura classica, è impegnata anche nelle attività sociali del territorio. Ha raccolto parte dei suoi primi componimenti poetici nell’antologia inedita “Pensieri in libertà”, ispirata dall’armonia della natura e dalle sue molteplici espressioni e creature. È stata membro della giuria del premio di poesia “Percorsi in Versi”, indetto dall’Istituto Comprensivo Statale di Monteodorisio (Ch). Ha partecipato a quattro edizioni dell’Histonium, ricevendo i seguenti riconoscimenti: il Premio Speciale della Giuria per la Silloge inedita nel 2011 e nel 2014, la Menzione d’Onore per la narrativa inedita nel 2012 e per la poesia a tema libero nel 2013.
LUIGI MEDEA
L'autrice Di Stefano al Premio Histonium con la preside Letizia Daniele |
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