Ritorna Cristo sulla Terra
di GIUSEPPE CATANIA
seno degli splendori del Padre (prima messa); l'apparizione temporale nell'ambito della carne (seconda messa); il ritorno finale all'ultimo giudizio (terza messa)".
"Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini di buona volontà" sono le parole dell'evangelista San Luca che racchiudono un'esatta verità: la pace in terra e possibile solo a due condizioni: rendere gloria a Dio ed avere buona volontà.
Questo perché, senza l'impegno della buona volontà, riconoscendo la gloria di Dio, ogni promessa natalizia sarebbe vana, cioè senza speranza di salvezza. Per questo il Natale è considerato anche il punto di contatto tra l'uomo ed il divino. Natale, dunque, all'insegna della carità, senza la quale l'uomo è destinato a restare in balìa dell'avverso destino.
Qual è, però, il tempo di Natale, giorno dedicato per festeggiare la nascita del Redentore? L'evangelista Luca non ne indica né la stagione, nè il mese, né il giorno. La data del 25 dicembre è stata scelta non per storica ricorrenza, bensì per tradizione. Il "Cronografo", che è un antico documento dell'anno 34, indica che a Roma si celebrava la festa pagana del solstizio d'inverno, cioè la nascita del nuovo sole ("Natalis Solis invicti") che, dopo la notte più lunga dell'anno, riprendevano vigore. In segno di festa si accendevano dei fuochi che rimanevano fino al 6 gennaio. Anche i cristiani partecipavano a questa festa, dimostrando una particolare inclinazione a solennizzarla per cui i dottori della chiesa ; decisero che la Natività dovesse essere celebrata in quella stessa data. Lo stesso Sant’Agostino alludendo all'origine pagana del Natale, esortava i fratelli cristiani a non celebrare in quel giorno il sole, com'erano soliti fare i pagani, ma a celebrare Colui che creò il sole. Leone il Grande considerava un errore celebrare il Natale con la data della nascita del sole non con come nascita di Cristo. Da qui la decisione della chiesa cristiana di fissare al 25 dicembre l'anniversario del suo fondatore, proprio per sottrarre ai pagani il rito dell'adorazione del Sole e dedicare questa data a Colui che è ritenuto il sole della Giustizia.
Gli antichi parlavano di '”un nuovo sole" che iniziava una nuova vita, cioè di un "vero sole", come dice San Cipriano, "luce del mondo" che sorge dalla notte del paganesimo, per dare un significato del tutto nuovo ad una tradizione pagana che coincideva con le "ferie di Saturno" il dio vorace dei propri figli. Tali "ferie" iniziavano il 17 dicembre a Roma e duravano 7 giorni, durante i quali gli schiavi erano invitati a sedere alla mensa dei padroni e da questi riceve vano doni ed erano considerati liberi cittadini. Fu Papa Liberio che nel 354 sanzionò il 25 dicembre Festa della Nascita di Gesù Liberatore dell'umanità, Colui che si faceva cibo ai suoi figli, a differenza di Saturno che si cibava dei suoi figli. È l'incarnazione di Cristo non è altro che la diretta partecipazione degli uomini alla vita divina, cioè la restaurazione dell'umanità attraverso la nascita spirituale di Gesù che, ogni anno ci invita a meditare sul mistero della nostra salvezza nel Cristo nostro Signore. A queste considerazioni tradizionali e devozionali se ne aggiungono altre di carattere simbolico su Gesù, essere perfettissimo in ogni sua manifestazione ed attribuzione. Infatti, anche il numero degli anni è formato da due numeri perfetti 3 e 3, derivanti dalla Santissima Trinità. Inoltre, conoscendo il giorno della morte di Gesù (avvenuta il 25 marzo secondo la tradizione), e poiché la sua concezione sarebbe avvenuta 33 anni prima, la nascita, dopo 9 mesi sarebbe avvenuta alla stessa data, il 25 dicembre, giorno dell'Alleluia degli Angeli, al cui grido si unisce tutta l'umanità liberata e redenta da Colui che è il Sole vero, la Luce del Mondo.
In Oriente la nascita di Gesù era festeggiata il 6 gennaio, Epifania, cioè manifestazione. Ma la data del 25 dicembre venne accolta solo nel 376 ad Antiochia al tempo di Crisostomo, ed a Costantinopoli nel 380, quando venne introdotta in occidente la Festa dell'Epifania, considerata ultima del ciclo natalizio, per commemorare la regalità, l'onnipotenza e la rivelazione del Cristo al mondo intero.
Giuseppe Catania
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