di GIUSEPPE CATANIA
L'iter di approvazione del Piano di Recupero del Centro storico è nella sua fase finale. Ma c'è stato
bisogno di un ulteriore affidamento di incarico pari a 20.000 euro per il completamento della documentazione per l'approvazione finale, come ha giustamente criticato il consigliere comunale Etel Sigismondi (Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale) la scorsa settimana.
Quel progetto voleva (o aveva la pretesa) di ridare a Vasto il senso di "Città", cioè arrestare l'esodo dal centro storico ritenuto "sofferente" quindi, bisognevole di nuova linfa, oltre ad un assetto urbano dentro il quale restavano solo duemila residenti.
Per questo l'urbanista Cervellati denunciava che le strade ed i marciapiedi (dove ci sono) sono addirittura "fuorilegge", cioè di larghezza inferiori alla norma, per il 70%, mentre veniva evidenziato l'immobilismo edilizio con il conseguente abbandono e degrado e dove si limitava il traffico con conseguente fuga dal centro, decretando anche il funerale della sosta libera e inferto l'ultimo colpo al piccolo commercio.
I ritardi nell'applicazione del piano Cervellati continuano ancora a provocare accese critiche per la sua pianificazione ritenuta "fantasma".
In tanto come ha avuto modo di denunciare lo stesso urbanista, la "città storica è vuota* e si svuoterà fintanto che si continuerà a costruire nuove case, nuove strade, nuove espansioni. Peraltro,i residenti nel centro storico assistono al suo inesorabile abbandono, al suo degrado, alla sua umiliazione morale e materiale, per colpa di quanti presumono di reggere le sorti della Città, col pressapochismo e di assolvere ad un doveroso servizio al cittadino.
"L'affidamento di un incarico per la redazione di un piano urbanistico che non comprenda anche le prestazioni tecniche per l'approvazione finale dello stesso?", ha detto Sigismondi. "E' una follia che solo l'Amministrazione Comunale di Vasto poteva inventarsi".
GIUSEPPE CATANIA
Nessun commento:
Posta un commento