Ad un mese di distanza dalla dipartita di Emilia (FOTO), Consiglia D’Adamo mi ha inviato una sua commossa testimonianza per colei che è stata, oltre che sorella, anche amica, confidente, educatrice.
“Cara Emilia – scrive - mi mancano la tua presenza, il tuo sorriso, la tua armonia, la tua bontà, i tuoi consigli, la tua operosità ed anche la tua cristiana rassegnazione di questi ultimi anni. Il Signore ti accolga in Paradiso per il bene che hai elargito in vita”.
“La tua immagine – continua Consiglia D’Adamo – è stata ben delineata dagli alunni della classe V A elementare del 1° Circolo didattico di Vasto dell’anno 1984/85 con versi scritti da uno dei genitori, impressi su pergamena e firmati dai
25 alunni e dal Direttore didattico Raffaele Artese. Cara Emilia, da lassù, stammi vicino e prega per me”.
Già, durante l’esequie, personalmente ho delineato le eccelse virtù di Emilia D’Adamo, una donna che ha fatto della spiritualità e della cultura la sua ragione di vita non solo dedicandosi alla formazione dei bambini sia come maestra nella scuole elementari sia come catechista nella Parrocchia di S. Giuseppe, ma anche impegnandosi nella scrittura creativa come incisiva poetessa, più volte premiata nei concorsi nazionali, e dedicandosi alle attività sociali.
Con grande ammirazione, allora, per questa donna compianta da tutti, riporto interamente il testo della poesia a lei dedicata dai suoi alunni di V A, trent’anni fa.
Maestra,
dolcissima amica
preziosa compagna
di questi cinque anni felici.
Tu, come sorella maggiore,
con tutto l’amore
di cui sei capace
ci hai preso per mano bambini
e poi ci hai guidato
sicura, sul lungo sentiero
che passa attraverso un bel prato,
gioioso e incantato,
che sfocia in un’alba fiorita:
è l’alba del nostro domani,
dei nostri progetti e di nuova vita.
Dovrem, oggi, esser felici
ma questa giornata
che segna la fine di un’era
e di nostra infanzia è la sera,
s’adombra di dolce tristezza
al caro ricordo
di tutta la tua tenerezza.
Ma siamo sicuri:
con questo ricordo, perenne,
sarà dolce sprone domani:
le dolci tue mani
protese a una tenue carezza
saranno di aiuto e conforto
in piccole e grandi tempeste
al fine di giungere in porto.
Sei buona, sei dolce, sei cara
sei un fiore di raro profumo
ma semplice come ginestra:
coi nostri più fervidi auguri,
ti amiamo, Maestra!
Sono certo che gli insegnamenti di Emilia D’Adamo continueranno a produrre fiori profumati di bene e dal cielo le sue “dolci mani / protese a tenue carezza / saranno di aiuto e conforto” nel cammino esistenziale di quanti hanno avuto modo di conoscerla, apprezzarla e amarla.
LUIGI MEDEA
“Cara Emilia – scrive - mi mancano la tua presenza, il tuo sorriso, la tua armonia, la tua bontà, i tuoi consigli, la tua operosità ed anche la tua cristiana rassegnazione di questi ultimi anni. Il Signore ti accolga in Paradiso per il bene che hai elargito in vita”.
“La tua immagine – continua Consiglia D’Adamo – è stata ben delineata dagli alunni della classe V A elementare del 1° Circolo didattico di Vasto dell’anno 1984/85 con versi scritti da uno dei genitori, impressi su pergamena e firmati dai
25 alunni e dal Direttore didattico Raffaele Artese. Cara Emilia, da lassù, stammi vicino e prega per me”.
Già, durante l’esequie, personalmente ho delineato le eccelse virtù di Emilia D’Adamo, una donna che ha fatto della spiritualità e della cultura la sua ragione di vita non solo dedicandosi alla formazione dei bambini sia come maestra nella scuole elementari sia come catechista nella Parrocchia di S. Giuseppe, ma anche impegnandosi nella scrittura creativa come incisiva poetessa, più volte premiata nei concorsi nazionali, e dedicandosi alle attività sociali.
Con grande ammirazione, allora, per questa donna compianta da tutti, riporto interamente il testo della poesia a lei dedicata dai suoi alunni di V A, trent’anni fa.
Maestra,
dolcissima amica
preziosa compagna
di questi cinque anni felici.
Tu, come sorella maggiore,
con tutto l’amore
di cui sei capace
ci hai preso per mano bambini
e poi ci hai guidato
sicura, sul lungo sentiero
che passa attraverso un bel prato,
gioioso e incantato,
che sfocia in un’alba fiorita:
è l’alba del nostro domani,
dei nostri progetti e di nuova vita.
Dovrem, oggi, esser felici
ma questa giornata
che segna la fine di un’era
e di nostra infanzia è la sera,
s’adombra di dolce tristezza
al caro ricordo
di tutta la tua tenerezza.
Ma siamo sicuri:
con questo ricordo, perenne,
sarà dolce sprone domani:
le dolci tue mani
protese a una tenue carezza
saranno di aiuto e conforto
in piccole e grandi tempeste
al fine di giungere in porto.
Sei buona, sei dolce, sei cara
sei un fiore di raro profumo
ma semplice come ginestra:
coi nostri più fervidi auguri,
ti amiamo, Maestra!
Sono certo che gli insegnamenti di Emilia D’Adamo continueranno a produrre fiori profumati di bene e dal cielo le sue “dolci mani / protese a tenue carezza / saranno di aiuto e conforto” nel cammino esistenziale di quanti hanno avuto modo di conoscerla, apprezzarla e amarla.
LUIGI MEDEA
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