Fu il pontefice Pio XII il 18 giugno 1939 ad elevare il Poverello d’Assisi patrono d’Italia, mentre nel 1958 la festa del 4 ottobre venne dichiarata solennità civile della Repubblica Italiana, per poi essere abolita nel 1977.
La presenza dei francescani a Vasto risale agli inizi del 1200, quando fu edificato, forse dallo stesso S. Francesco, un convento per permettere che vi officiassero i Minori Conventuali. La chiesa primitiva era dedicata alla Santa Croce; successivamente fu restaurata e
reintitolata a S. Antonio di Padova. In seguito
alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi, i frati conventuali lasciarono la città ed il convento venne trasformato per accogliere gli alloggi e gli uffici della sottointendenza.
alla soppressione napoleonica degli ordini religiosi, i frati conventuali lasciarono la città ed il convento venne trasformato per accogliere gli alloggi e gli uffici della sottointendenza.
Dal 1406 i francescani erano presenti anche nel convento di Sant’Onofrio, quando venne chiesto al B. Giovanni di Stroncone, di costruire un convento di frati minori. Dopo la sua morte si abbatterono le precedenti opere realizzate e si cominciò la costruzione del convento, a spese dell’Università del Vasto, da parte di fr. Nicolò da Osimo, Governatore della Provincia Francescana di S. Angelo, portandola a termine nel 1440.
Nella seconda metà del ‘500 si stabilirono a Vasto anche i frati Cappuccini grazie a Bernardino Sottile, che nel 1578 (o 1581 come indica il Lexicon Cappuccinum), donò due oliveti contigui, di sua proprietà, al Vicario dell’Ordine dei Cappuccini, affinché si costruisse un convento e la chiesa dedicati a Santa Maria degli Angeli (chiesa di Sant’Anna). La chiesa fu terminata nel 1585 e nel convento furono sepolti Francesca Carafa, Marchesa del Vasto (1592) e D. Diego D’Avalos (1597).
I Cappuccini rimasero sino al 1809, quando il convento venne soppresso per decreto napoleonico,ma tornarono a Vasto grazie alla generosità dei coniugi Antonio Celano e Giovanna Mayo, che fecero costruire a loro spese il convento dell’Incoronata in memoria di Maria, la loro unica figlia, ivi sepolta l’anno precedente.
L’8 settembre del 1860 i frati cappuccini, sotto la guida di P. Giuseppe Cerritelli da Chieti, presero possesso del romitorio; ma pochi mesi dopo, in seguito alla soppressione di tutte le comunità religiose, avvenuto con decreto del 17 febbraio 1861, il convento venne chiuso ed i cappuccini furono ospitati nella villa del sig. Celano. Rivendicando il diritto di proprietà sul convento, Antonino Celano riuscì, due anni più tardi, a riottenere sia la chiesa che il convento, che a loro volta vennero ridonati ai frati cappuccini.
Dalla metà del ‘500 a Vasto erano presenti le suore francescane. In alcuni manoscritti locali, si legge che nella Contrada del Pian del Forno, vicino la chiesa del Carmine, morì un tal Valerio di Clemente, uomo ricchissimo benché analfabeta e lasciò in testamento, datato 4 Giugno 1545, che nella sua abitazione si facesse un monastero di monache francescane. Cominciarono a congregarsi alcune donne, benché senza clausura: “...In primis lassa per l’anima mia con tutta la Casa che abito, con tutto lo cortiglio et ogni cosa che si faccia uno monasterio de moniche de donne de l’ordine di Santo Onofrio...”. Alla direzione spirituale delle suore provvedevano i padri di Sant’Onofrio.
Nel 1585 l’Università del Vasto inviò istanza al Viceré del Regno di Napoli, affinché si istituisse a Vasto un monastero di suore. Il Viceré concesse l’autorizzazione e l’Università stanziò 500 ducati per dare inizio ai lavori di costruzione del monastero.
Costruito il monastero, denominato dell’Eucarestia o del Corpus Domini e successivamente di Santa Chiara, il 30 settembre 1609 vennero dall’Aquila tre suore del Monastero delle Clarisse, in due lettighe del Marchese del Vasto. Le suore erano Suor Feliciana Barone, abbadessa, Suor Arcangela Antonelli, vicaria e Suor Adaria Valverde, maestra delle novizie.
Ancora una comunità francescana si stabilì a Vasto, presso la chiesa di Stella Maris, per iniziativa del cav. Alfonso Marchesani, che ottenne il benestare dall’autorità religiosa diocesana.
Infine, quando si parla dei francescani, non si può non ricordare l’Istituto San Francesco, fondato da padre Alberto Mileno, e la Casa Sacro Cuore “Oasi dell’Anziano”, fondata da padre Valeriano Mileno; mentre sempre a Vasto Marina è presente la moderna chiesa di S. Francesco, consacrata il 30 marzo 2003, costruita su disegno dell'architetto Antonio Menna.
Lino Spadaccini
1 commento:
Il "pezzo" di cronaca è piacevole, di facile lettura; pure se stringato, lo trovo molto interessante perché offre le linee guida ad ulteriori approfondimenti sulla storia di S. Francesco a Vasto.
Sarebbe il caso, nella prossima occasione, di fermare l'attenzione, ad es. solo sul convento di S. Onofrio, dove riposa il grande Sindaco di Vasto (in un angoletto oscuro della chiesa) e dove -fra gli altri- pure vivono il sonno eterno due frati francescani, originari di Celenza sul Trigno, morti in odore di santità.
Ma il convento di S. Onofrio oggi di triste attualità per il futuro del ricovero anziani, meriterebbe un servizio a parte; esso è infatti un'autentica miniera di vicissitudini storiche, religiose e civili, ad iniziare dalla sua fondazione e, come si accennava, per finire ai giorni nostri.
f. mugoni
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