cav. Giuseppe Catania |
I capricci della strana meteorologia fanno sì che l'estate vastese, inevitabilmente, verrà procrastinata per tutto il mese di settembre (e,forse, ottobre).
Di conseguenza i ristoratori e gli operatori turistici si mobiliteranno per protrarre le serate in favore del pubblico locale e di eventuali vacanzieri. Ma come? Sfoderando
lo "strupo" delle piazze con rumori e strimpellate amplificati dai volumi al massimo, con ritmi registrati e ripetizioni di accordi assurdi,fino all'alba, che assordano gli orecchi per via dei frastuoni, che turbano il sonno e il riposo dei residenti, specie del tanto decantato e abbandonato "centro storico".
Nonostante i ripetuti richiami telefonici alle istituzioni di tutela, da parte della gente esasperata, nessuno interviene per limitare molestatori acustici che, anzi, si impegnano e fanno a gara,quasi per sfida, forsennatamente a cimentarsi ostinatamente a esibirsi nel cosiddetto "sciamannato" dilettante che ripete meccanicamente sempre la stessa "canzone" e con lo stesso ritmo, superando i decibel consentiti dalle norme.
E questo senza che nessuno interviene,anche perché, dopo le ore 23 la città piomba nell'assoluto abbandono da parte delle istituzioni di vigilanza e tutela.
piazza Caprioli by night |
causa dei bassi degli amplificatori manovrati dai teppisti in erba, noncuranti che nelle abitazioni c'è
gente che deve dormire e godere del riposo per affrontare la giornata di lavoro.
Chi è tenuto ad intervenire per frenare tanta inciviltà e tutelare la quiete pubblica che è un "diritto" dell'individuo? Chi deve frenare l'invasione dei tavolini selvaggi? Chi è tenuto a disciplinare e tacitare il suono degli amplificatori che si trasformano in molestatori della quiete pubblica?
Attendiamo la risposta fattiva da parte delle istituzioni a tutti i livelli, in una città,che si presume,
civile, quando, come nel caso di cui ci si occupa, si tende a volgarizzarla!
GIUSEPPE CATANIA
Presidente Assostampa Vasto
3 commenti:
Lú sázije ne cráide a lú ddíjune!
A vasto, che vuole essere un paese di mare e di turismo, si pensa ancora alla PAPPAGONE!
Ha ragione. Le attività ricreative devono essere sostenibili.
Questo è solo un dettaglio del dilettantismo e dell'approssimazione di tuttui quelli che in questa città hanno in mano il turismo.
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