I pellegrinaggi a San Nicola di Bari includono, da sempre, la visita a S.Michele a Monte S. Angelo. |
NONA PUNTATA
di LINO SPADACCINI
Sin dal Medioevo, da Vasto partivano a piedi comitive di devoti per recarsi in pellegrinaggio sul Gargano per visitare la grotta dell’Arcangelo Michele. Anche il canonico vastese Diego Maciano, nel suo “Diario”, in data 27 aprile 1714, annotava: “Andò la Compagnia del Carmine a visitare S. Michele Arcangelo nel Monte Gargano, et à S.Nicola di Bari in
Tracce del passaggio dei pellegrini vastesi sono
presenti sui bollettini del Santuario nel periodo 1930-50, ed ancora oggi,
soprattutto durante il mese di maggio, in concomitanza con la festa di S.
Nicola di Bari, gruppi di pellegrini si recano nella chiesa di Monte
Sant’Angelo.
Tra i fedeli vastesi, di
generazione in generazione, si tramanda una storia interessante. San Michele si
lamenta con il Signore: “Sopra a questa
montagna mi hai messo, ma chi mi verrà a trovare?”. Ed il Signore,
rassicurando l’Arcangelo, risponde. “Chi
va a San Nicola (a Bari) e non va a
San Michele è come se non c’è andato”. Per questo, per i pellegrini, è
importante la presenza in entrambi i Santuari. Ancora oggi, agli inizi di
maggio, alcuni gruppi vastesi si recano in autobus fino a S. Marco in Lamis
poi, attraverso la strada del pellegrino, raggiungono a piedi prima S. Giovanni
Rotondo, per una breve sosta alla tomba di San Pio, e quindi Monte Sant’Angelo
per la visita al Santuario di San Michele. Successivamente, in autobus,
raggiungono il Santuario di S. Nicola di Bari. Il giorno del ritorno a Vasto,
l’8 maggio, è d’obbligo una tappa di ringraziamento al Santo Patrono in
occasione della festa della “Vittoria”.
Quello che sorprende di più, come testimoniato in un
interessante articolo di Orlando Giuffreda, dal titolo “La devozione a San Michele della Città di Vasto”, è la presenza di
varie iscrizioni, graffite, presenti sulle pareti rocciose della scalinata
angioina del Santuario di Monte Sant’Angelo, di pellegrini vastesi che hanno
voluto consegnare alla memoria, quasi come un ex voto, il loro passaggio. In
particolare, ne è presente una molto interessante del 1522: “A. TULLIO DEL / CASALE DE MORO / DEL VASTO / A DI 28 MAI 1522. IO MARCO
/ DE MORO / DE LO VASTO H D”. Una preziosa
testimonianza lasciata ben 135 anni prima dell’inizio della costruzione della
chiesa di San Michele Arcangelo a Vasto.
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